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Tennis 2023, tutti i vincitori dei tornei dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà

Dopo tre settimane di intense sfide, è tempo di bilanci e di festeggiare i nuovi campioni del torneo dell’ Accademia dello Sport per la Solidarietà. Successo di pubblico nella serata finale alla Cittadella dello Sport di Bergamo, nell’incantevole sede che ha ospitato i tornei di tennis e padel.

Il doppio maschile dedicato alla memoria di Achille e Cesare Bortolotti, giunto alla 30esima edizione, ha visto il successo di Luca Chiesa e Roberto Selini, che in finale hanno battuto 7-5 Oscar Magoni e Vittorio Calissi.

La seconda edizione del torneo dedicato ai Ragazzi si è chiuso con la vittoria di Marco Lazzari, che in finale ha battuto Alessandro Bettinelli per 3-1. Negli individuali la 15esima edizione del torneo dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti ha visto trionfare per il quinto anno di fila Damiano Zenoni, che in finale ha battuto Leonardo Bombardieri 7-4. L’ottava edizione del torneo dedicato a Franco Morotti ha visto la vittoria di Gian Marco Rondi contro Roberto Paratico per 7-2, al primo successo in questa competizione.

Una delle più belle novità di questo torneo è stata la prima edizione dell’evento dedicato a Mirko Pedretti, che ha visto impegnati nel doppio misto un campione con un ragazzo in carrozzina (wheelchair). La finalissima è stata vinta da Paolo Cancelli e Ciro Bresciani, che hanno battuto 7-2 Giovanni Zeni e Fabio Gallo. Per la prima volta, l’Accademia ha organizzato un torneo open aperto a tutti: a vincere (6-4, 6-2) sono stati Luca Ippolito e Luca Chiesa davanti a Giorgio Galli e Marco Quinti.

Vittoria in casa per l’Accademia dello Sport nel torneo di doppio misto Coppia Asc. A vincere sono stati Alessandro Masera, Presidente dell’associazione e Marta Licini che hanno battuto Ciro Bresciani e Giovanna Sandrinelli 7-5.

La prima edizione del torneo Röhrich di doppio maschile è andata alla coppia composta da Marcello Bassanelli e Fabio Malgaroli contro Angelo Meroni e Marco D’Intino per 7-6.

Il torneo Accademia dedicato ai classificati ha visto protagonisti Oscar Magoni e Luca Chiesa: a vincere è stato quest’ultimo per 7-2.

Vittoria netta per la formazione Agassi, composta da Aldo Gislandi, Federica Airoldi, Michela Azzola, Pierpaolo Bonfirraro, Vittorio Calissi, Mattia Carrara, Jacopo Chiesa, Francesco Ferri, Alberto Moretti, Oscar Panseri, Massimo Parzani, Paolo Previtali, Stefano Rondi e Roberto Selini che ha nettamente battuto la formazione Lendl aggiudicandosi la Coppa Medionalum.

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I finalisti del torneo dell’Accademia. Protagonisti alla Cittadella i talenti del futuro

Siamo ormai arrivati all’ atto finale. Domani sarà il giorno delle finali al Tennis 2023 a cura dell’Accademia dello Sport e la Cittadella dello Sport si veste a festa per il gran finale. Appuntamento aperto a tutti dalle 17 in avanti in via Monte Gleno: ingresso gratuito e possibilità di cenare nella struttura.

“Dopo 45 edizioni possiamo dire di essere rodati, la Solidarietà è il valore aggiunto che porta sempre la gente al nostro torneo -spiega Giovanni Licini-. In questi ultimi giorni abbiamo visto le migliori ragazze a livello italiano dell’Under 16. La presenza degli ospiti è sempre stata numerosa, anche più degli ultimi anni. Ci aspetta il Gran Galà con più di 500 persone e due Ministri, Giorgetti e Abodi. Saranno premiati i Golden Vip: Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Giuseppe Mazza, patron della Guarniflon e Plinio Vanini, presidente di Autotorino. Il premio Luciana e Gianni Radici andrà a Gian Piero Gasperini e siamo fieri del suo rinnovo con i nerazzurri. Abbiamo fatto tanto sport e serate in allegria e ancora una volta la Cittadella dello Sport si è dimostrata la location più adatta: la gestione culinaria dei ragazzi del Csi è stata al di sopra delle aspettative”.

Andiamo a fare il punto della situazione sui tornei in corso di svolgimento alla Cittadella dello Sport per la Solidarietà. Partiamo dalla 30esima edizione del torneo di doppio maschile dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti: in finale si incontreranno Luca Chiesa e Roberto Silini contro Oscar Magoni e Vittorio Calissi. Nella Coppa Asc di doppio misto si troveranno di fronte Alessandro Masera e Marta Licini contro Ciro Bresciani e Giovanna Sandrinelli. La prima edizione del torneo Röhrich di doppio maschile si deciderà tutta nella giornata di oggi con le semifinali e le finali in programma alla Cittadella dello Sport. Ha riscosso successo la 1° edizione del torneo Mirko Pedretti, doppio misto wheelchair con un campione: la finalissima sarà tra Fabio Gallo e Giovanni Zeni contro Paolo Cancelli e Ciro Bresciani.

Nei tornei individuali, infine, la finalissima della 15esima edizione del torneo dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti vedrà di fronte Leonardo Bombardieri e Damiano Zenoni; il torneo Accademia dedicato ai classificati vedrà invece in campo Oscar Magoni contro il vincente della seconda semifinale in programma domani tra Luca Chiesa e Ciro Bresciani. Il torneo B, infine, dedicato alla memoria di un altro amico dell’Accademia come Franco Morotti, vedrà impegnati nella finalissima Gian Marco Rondi contro Roberto Paratico.

Nelle serate di martedì 6 e mercoledì 7 giugno 2023 sono state ospiti dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà le più talentuose promesse under 16 del tennis femminile. Otto ragazze hanno calcato i campi di via Gleno in un appassionante stage, che le ha viste affrontarsi in otto singolari nella prima serata e in altre otto sfide nell’appuntamento di mercoledì, che ha decretato la vittoria della squadra blu. Presente il sindaco di Monguelfo Dominik Oberstaller e il Tennis Monguelfo, club con cui l’Accademia è gemellato da quindici anni. Nel 2022 i volontari dell’associazione bergamasca andarono in visita nella splendida cittadina alto altoatesina e ora il piacere è stato ricambiato.

Tornando alle campionesse, il team vincente è composto da Carolina Dibenedetto (Oltrepò Tennis Academy Pavia, classifica 2.6), Lisa Marie Sartori (Tennis Club Brixen Bressanone, classifica 2.7), Sofia Selle (Tennis Club Gardena Bolzano, classifica 2.7) e Chiara Albiero (Società Canottieri Padova, classifica 2.8). Tanti applausi comunque alle avversarie della squadra rossa, composta da Sonia Jemma (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 2.6), Giulia Lodovici (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 3.2), Vittoria Zorzi (Società Sportiva Tennis Comunali Vicenza, classifica 2.8) e Iris Tabarelli (Tennis Club Rungg Bolzano, classifica 2.8).

Ad accompagnarle tre tecnici: Alberto Bovone, Sebastian Vazquez e Stefano Sartori. Proprio quest’ultimo ha voluto ringraziare, al termine della premiazione, l’ospitalità dell’Accademia: “Giovanni Licini è una persona stupenda, gli siamo grati per averci invitato in questo circolo ristrutturato a nuovo che è meraviglioso. L’ospitalità è incredibile e i collaboratori hanno seguito al massimo sia noi che le ragazze”.

L’allenatore vicentino è contento della vittoria della squadra blu, ma fa i complimenti a tutte le ragazze: “Sono contento per le quattro vincitrici, ma bisogna dire che tutte erano brave e forti, poi le partite vanno a momenti e talvolta a fortuna. Ora le ragazze torneranno a concentrarsi su alcuni tornei open nazionali, ma da fine giugno potrebbero partecipare a qualche torneo all’estero. Se c’è qualcuna tra di loro che potrebbe calcare qualche campo importante tra qualche anno? Di sicuro la Carolina Dibenedetto, che ha le caratteristiche per diventare veramente forte, quindi è da seguire e vediamo il futuro cosa dirà”. Con Sartori c’è anche modo di fare qualche battuta sul momento dei tennisti azzurri: “Il tennis italiano sta andando molto bene, la federazione sta lavorando benissimo, basti vedere i risultati sia a livello maschile che femminile. Bisogna certamente promuovere eventi come quello organizzato qui in Accademia, esibizioni non agonistiche che comunque portano gente a vedere e conoscere il tennis, così da aumentare il bacino di pubblico ma anche di aspiranti tennisti per il futuro”.

Tra le emergenti under 16 c’è Sonia Jemma, bergamasca classe 2007, che racconta così la gioia propria e delle sue compagne nel partecipare al torneo benefico: “Siamo felici di dare il nostro contributo alla diffusione dell’evento con la nostra presenza, che consente di dare lustro ad una manifestazione basata su bei principi. Mi è piaciuta molto”. La manifestazione, per Sonia, ha di certo avuto un valore più profondo, rappresentato dal legame con la “terra” bergamasca: “Sono di Mozzo e lì abito, anche se mi alleno a Zanica. Mi sono avvicinata al tennis perché mio padre è maestro, quindi sin da piccola ho iniziato ad allenarmi e a fare tornei, prima nel CSI e poi FIT. Papà è un insegnante molto esigente, ma lo sono anch’io e comunque i rapporti padre-figlia e allenatore-allieva sono in armonia”. “E’ meraviglioso. L’ospitalità è incredibile e i collaboratori hanno seguito al massimo sia noi che le ragazze”.

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In Accademia le giovani tenniste più promettenti. Orlandini e Carrera “confermano” il Gasp

La Cittadella dello Sport di Bergamo ha ospitato uno stage amichevole con le otto tenniste under 16 più promettenti. Intanto Gasperini resta sulla panchina nerazzurra e gli “ex” esultano. 

In un momento storico nel quale il tennis italiano cerca, tra alti e bassi, di rilanciarsi, l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha ospitato con grande orgoglio le otto tenniste under 16 più promettenti nel panorama nazionale, impegnate in uno stage amichevole di allenamento  sui campi di via Monte Gleno 2/L.

Le giovani promesse (tutte con classifica tra i 2.6 e i 3.2), suddivise in squadra rossa e squadra blu, si sono sfidate in formato “Laver Cup” già a partire dal primo pomeriggio di martedì, dando vita a match spettacolari che hanno incuriosito e strappato grandi applausi al pubblico presente. 

Nella squadra rossa sono state inserite: Sonia Jemma (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 2.6), Giulia Lodovici (Tennis Club Zanica Bergamo, classifica 3.2), Vittoria Zorzi (Società Sportiva Tennis Comunali Vicenza, classifica 2.8) e Iris Tabarelli (Tennis Club Rungg Bolzano, classifica 2.8).  

In quella blu invece: Carolina Dibenedetto (Oltrepò Tennis Academy Pavia, classifica 2.6), Lisa Marie Sartori (Tennis Club Brixen Bressanone, classifica 2.7), Sofia Selle (Tennis Club Gardena Bolzano, classifica 2.7) e Chiara Albiero (Società Canottieri Padova, classifica 2.8). 

Ad accompagnarle tre grandi tecnici: Alberto Bovone, Sebastian Vazquez e Stefano Sartori. 

Dopo gli otto singolari disputati martedì, mercoledì si replica con altrettanti incontri che decreteranno il team vincente.

Ma, negli altri campi, non si fermano i numerosi trofei del Torneo benefico di tennis e padel che vedono protagonisti ancora tanti ospiti e amici dell’Accademia. Nella serata di martedì 6 hanno fatto ingresso in campo, come ormai è d’abitudine, alcuni ex giocatori dell’Atalanta e, naturalmente, in loro presenza non si può non parlare del grande finale di campionato che ha sancito il ritorno della Dea in Europa. 

In particolare, non ha voluto far mancare la sua presenza anche quest’anno  Pierluigi Orlandini, ex centrocampista cresciuto a Bergamo sin dalle giovanili nerazzurre “È sempre un piacere essere qui, si ritrovano tanti amici, ma lo scopo è ben altro ed è quello della beneficenza. In questi anni il torneo è andato in crescendo, peccato solo per lo stop forzato negli anni del Covid, ma si è ripreso alla grande”. 

Ore frenetiche in casa Atalanta, che dopo tanta attesa hanno portato alla conferma, tanto acclamata dai tifosi, del tecnico Gian Piero Gasperini sulla panchina nerazzurra: “Il Gasp è un fenomeno. Quello che ha fatto Gasperini all’Atalanta – così lo omaggia Orlandini – non l’aveva mai fatto nessuno. I matrimoni si fanno sempre in due, quindi se ha rinnovato è perché c’è la convinzione sia della società che, soprattutto, del mister. È un allenatore che ha raggiunto risultati importanti nonostante i continui cambi di rosa e ha dimostrato ogni anno di saper superare tante difficoltà. Mi sarebbe piaciuto giocare in una squadra allenata da lui, che punta a vincere, a differenza di molte squadre che scendono in campo per non perdere”.

Sciolto il nodo della panchina, la Dea può pensare ad onorare il rinnovato impegno europeo: “Per giocare su tre fronti – ammonisce però Orlandini – è necessaria una rosa importante, perché giocare campionato e competizioni europee fa spendere energie. Sono tante partite, quindi non è facile e bisogna allestire una rosa che sia competitiva non solo nelle qualità, ma anche nel numero”.

Ad oggi, l’ex centrocampista è collaboratore del Monza, ma non nasconde il sogno di un romantico ritorno a Bergamo: “È risaputo che vorrei tornare all’Atalanta, come lo è il fatto che sono tifoso nerazzurro, quindi da bergamasco è chiaro che mi farebbe piacere tornare nella mia città”. 

Nella sua lunga carriera, Orlandini ha militato anche sull’altra sponda nerazzurra, quella meneghina, perciò ha voluto commentare l’imminente finale di Champions League che vedrà l’Inter affrontare il Manchester City: “Nel calcio, il giudice ultimo è sempre il campo. Ora, guardando le due formazioni, la bilancia è nettamente a favore degli inglesi, tuttavia il calcio è uno sport talmente bello da poter ribaltare qualsiasi pronostico. L’Inter deve evitare di concedere le redini della partita agli avversari, altrimenti il match sarà ingiocabile”. 

È sceso in campo anche l’ex capitano atalantino Massimo Carrera: “Gioco soprattutto a padel, invece a tennis fatico di più perché è un po’ di anni che non gioco, ma me la cavo. L’obiettivo è sempre uno, quello di partecipare, e rispondo sempre volentieri alla chiamata dell’Accademia”.

Come Orlandini, così anche Carrera fa un commento a caldo sulla riconferma di Gasperini: “Penso sia la scelta giusta. perché conosce l’ambiente e ha dimostrato di poter portare l’Atalanta nelle zone alte della classifica. La società  ha fatto bene a tenerselo stretto”. 

Prima degli anni passati all’ombra delle mura, Massimo Carrera ha militato nella Juventus, che lo ha visto in panchina come collaboratore tecnico e come allenatore (ad interim). La delicata situazione societaria bianconera ha portato ad una penalizzazione in Serie A che condanna la Juve alla Conference League, sempre che non venga sanzionata pure sul fronte internazionale: “La vicenda è complicata  – rileva l’ex giocatore – e bisogna capire cosa succede, anche per quanto riguarda il campo: chi sarà il direttore sportivo, se riconfermeranno Allegri, come si svolgerà il mercato. Ci sono tante incognite e per fare giudizi dobbiamo aspettare. Ad oggi sembra la Juve abbia abbandonato l’idea della Superlega e la cosa potrebbe esserle favorevole per evitare l’esclusione dalle coppe europee”. 

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Prandelli lancia il Gasp: “Deve rimanere”

Ospite alla Cittadella dello Sport di Bergamo l’ex tecnico Cesare Prandelli, amico da anni dell’Accademia dello Sport. Per l’ex giocatore nerazzurro l’Atalanta deve ripartire da Gasperini.

Il giorno dopo la fine del campionato e l’accesso dell’Atalanta in Europa League, al torneo di Tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà si festeggia in compagnia di un grande ex, Claudio Prandelli. L’ex giocatore e allenatore dei nerazzurri, che con la Dea ha giocato anche nell’allora Coppa delle Coppe e Coppa Uefa: la sua presenza al Tennis è una costante per un saluto all’amico Giovanni Licini e ai volontari. Il “day after” della festa atalantina è dedicato al tormentone del momento: mister Gian Piero Gasperini resta o se ne va?

“Ci tengo tutte le volte a essere presente, quando vedo tutte queste persone che dedicano il loro tempo agli altri mi riempie il cuore, sono orgoglioso di essere qua ogni anno -ha spiegato l’ex allenatore-. Ho sempre sostenuto che bisognerebbe blindare il Gasp, tenerlo qua a vita: non fatelo andare via, magari tra qualche anno potrà anche fare il direttore. Mi auguro che quello di ieri sia un arrivederci e non un addio: quello che ha fatto lui a Bergamo è irripetibile, deve continuare perché riesce a dare equilibrio. E’ una realtà europea: lavoro, dedizione e programmazione, il Gasp deve rimanere. La passione c’è sempre e la voglia di parlare di calcio anche, come allenatore ho chiuso e non torno indietro”.

Cesare Prandelli dopo aver ricevuto il mare d’affetto dell’Accademia dello Sport, ha parlato anche del Napoli, vincitore dello Scudetto. “E’ la squadra che ha espresso anche a livello europeo il calcio migliore, un gioco spettacolare. Complimenti a Spalletti: è sempre stato bravo, ma forse ha trovato d’incanto un equilibrio pazzesco. Il Napoli è un esempio per tante società, molti criticano il presidente ma i bilanci sono perfetti, vincono gli scudetti e bisognerebbe capire quale sia il segreto di De Laurentiis”.

Sui campi della Cittadella dello Sport è stato nuovamente protagonista anche Cristian Raimondi, attuale collaboratore tecnico dell’Atalanta, che ha festeggiato il grande traguardo raggiunto dai suoi ragazzi. “Ci aspetta un altro anno in Europa, ormai è diventata una consuetudine ma non è così scontato, è un grandissimo risultato -ha spiegato CR77-. E’ il coronamento di un anno lungo e difficile, però è un risultato che premia tutti. Sensazioni non ne ho, con il mister ho un ottimo rapporto, lo vivo quotidianamente, anche quest’anno ha centrato un grande risultato: la cosa più importante è il bene dell’Atalanta, sono decisioni delicate e non spettano a me, ma sono legato al mister. In questi anni siamo stati sempre un’eccellenza italiana in Europa, possiamo fare bene anche il prossimo anno, sicuramente troveremo di fronte squadre di valore”.

Il mondo nerazzurro è stato presente in questi giorni di Tennis, in attesa delle finali dei prossimi giorni. Tra questi non manca mai di timbrare il cartellino al Tennis Maurizio Ganz, grande attaccante d’inizio danni 90 e tornato al Comunale nella stagione 2000/2001. “A Bergamo sono legato tantissimo, a Licini, a tutto l’ambiente. Mi sarebbe piaciuto giocare con il Gasp? Noi correvamo di meno, ma davamo qualità, giocare oggi è molto più difficile perché servono corsa e qualità. Nel 1992 l’abbiamo sfiorata per un punto l’Uefa, sono soddisfazioni incredibili quelle che si è presa l’Atalanta in questi anni”. In campo in questi giorni alla Cittadella dello Sport di Bergamo anche l’ex giocatore e allenatore Bortolo Mutti. “E’ bello ritrovare tanti compagni e tanti miei giocatori, un ambiente dove da sempre sono a mio agio e speriamo anche di vincere qualche partita. Tanti infortuni in A? Effettivamente è stata una costante per tante squadre, tanti impegni, ma forse bisogna anche rivedere i carichi di lavoro: c’è pressione e bisogna andar e a mille allora e fare delle riflessioni, in particolare quando hai emergenza in questi finali di campionato. Ci siamo abituati un po’ troppo bene, la stagione dell’Atalanta è ottima a prescindere, la parentesi che si aperta a Bergamo in questi anni è stata inimmaginabile”

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Torneo di Tennis, ospiti i familiari del maestro Giorgio Röhrich. Mario Mazzoleni punzecchia Mourinho dopo la finale

In Cittadella Lucia e Nicola Röhrich, moglie e figlio del compianto maestro cui sono intitolati il centro sportivo e un torneo: “Sarebbe orgoglioso di vedere il suo nome associato alla solidarietà” . L’ex arbitro: “Non mi sono piaciuti gli atteggiamenti della Roma”  

 
La solidarietà rimane sempre al primo posto nei pensieri dei partecipanti alla 45esima edizione del torneo di tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, ma giunti al giorno 11 della competizione si inizia a fare sul serio anche in campo. 
 
Insieme ai tornei Achille e Cesare Bortolotti (Doppio maschile) e Giacinto Facchetti (singolare A), avanza anche il torneo di doppio maschile intitolato a Giorgio Röhrich nel quale a incrociare le racchette sulla terra rossa sono tutti gli allievi del grande maestro bergamasco recentemente scomparso e che ha portato il nostro tennis ai vertici delle classifiche nazionali, europee e mondiali. 
 
E il 6 dicembre scorso il rinnovato centro sportivo dell’Accademia dello Sport è stato intitolato proprio a lui, che al tennis ha dedicato tutta la sua vita: a suggellare l’iniziativa, nella serata di giovedì 1 giugno, è stato un onore poter ospitare Lucia e Nicola Röhrich, moglie e figlio del maestro Giorgio. 
 
“Si meritava l’intitolazione di questo bel centro – è il pensiero dei due familiari -, per tutto quello che ha fatto per il Tennis Bergamo e i tennisti che ha cresciuto e che oggi sono a loro volta maestri. Veramente un gran bell’impianto, che dà la possibilità a tutti  quelli che fanno sport di passare giornate stupende. Queste manifestazioni sono qualcosa di unico, perché abbinano sport e solidarietà. Vediamo tanta partecipazione, non soltanto di vip, ma anche di pubblico. Un grosso grazie a Giovanni Licini e a tutta l’Accademia per aver organizzato con impegno e passione una manifestazione impeccabile. Lui sarebbe stato orgoglioso di vedere il proprio nome associato alla solidarietà, perché ha sempre messo al primo posto i più deboli e quelli che avevano più bisogno di essere seguiti, nella vita come nel tennis. Per lui lo sport era, prima di tutto, insegnamento di valori. I valori veri della vita. Avere la possibilità di richiamare il suo nome in un contesto così importante è per noi la soddisfazione più grande e siamo sicuri che anche lui dall’alto sarà veramente contento”. 
 
Nel torneo di doppio maschile è sceso in campo anche Mario Mazzoleni, ex arbitro bergamasco oggi impegnato nel mondo dell’arte e presenza storica al Torneo dell’Accademia, tanto che lui stesso faticava a ricordarsi il numero di edizioni disputate: “È un appuntamento immancabile, penso di aver partecipato per 10 o 12 anni di fila. Anche perché il fine è importante ed è un gruppo di persone molto affiatate, perciò mi fa piacere contribuire come partner alla riuscita della manifestazione”.

All’indomani della finale di Europa League, è inevitabile scambiare qualche battuta, prima ancora che sulla terra rossa, sulla partita tra Siviglia e Roma, costellata dalle polemiche giallorosse all’indirizzo del direttore di gara, l’inglese Anthony Taylor: “Stavo commentando la partita negli studi di Sportitalia – spiega  Mazzoleni – e non ho visto una prestazione così scandalosa da parte dell’arbitro. Al contrario, da italiano, sportivo ed ex arbitro non mi è piaciuto assolutamente il comportamento delle squadre italiane all’estero, soprattutto quando tutta la panchina della Roma è entrata in campo a protestare e il mister Mourinho ha assunto atteggiamenti scorretti, anche a fine partita, quando ha raggiunto Taylor fuori dalla macchina per insultarlo. Credo che uno che si fa chiamare “Special One” debba esserlo in campo e fuori, quando vince e soprattutto quando perde. Tutto sommato sono quasi contento, perché ogni tanto qualche lezione a certi personaggi serve. Ieri sera al fischio d’inizio tifavo Roma, poi visti gli atteggiamenti di gran parte dei giocatori e della panchina ho sostenuto il Siviglia”.

L’ex arbitro fa infine un bilancio sul tanto discusso VAR, a quasi sei anni dall’introduzione in Italia: “La mia opinione è assolutamente positiva. Ne parlavo la settimana scorsa con Rocchi, designatore degli arbitri che è salito in Serie A con me e quindi siamo molto amici. Mi diceva che, dati alla mano, gli interventi del VAR hanno portato a prendere la decisione giusta per più del 97% degli episodi. Mi sarebbe piaciuto averlo ai miei tempi. Di certo va sistemata l’uniformità di giudizio sui falli di mano, insieme a tante altre cose che possono essere migliorate, ma resta uno strumento che vedo con favore. Il VAR ha modificato il modo di intendere il calcio e il comportamento degli arbitri, soprattutto dei guardalinee, che ora devono aspettare ad alzare la bandierina, ma in fin dei conti porta a prendere decisioni corrette. Ai miei tempi, senza moviola, il rigore dato al Siviglia nel secondo tempo sarebbe stato assegnato di sicuro, ma rivedendo i fotogrammi si nota che il giocatore sfiora appena la palla, abbastanza da poter revocare il penalty”. 

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Nikita Pelizon porta il sorriso in Accademia. Motori e rugby con Gabbiani e Bergamasco

L’influencer vittoriosa al Grande Fratello Vip: “la beneficenza non è mai abbastanza”. Il pilota ricorda i successi dell’Accademia durante la pandemia. 

Si alzano sempre più i giri del Torneo benefico di Tennis e Padel della Cittadella dello Sport, organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Nella decima serata sbarca dal mondo del motorsport Gian Maria Gabbiani, che ha giocato in doppio a fianco di Nikita Pelizon, vincitrice del Grande Fratello Vip 2023. I due hanno battuto 9 a 7 la coppia formata dall’ex rugbista Mauro Bergamasco e dalla personal trainer ed ex ginnasta Daria Tikhonova.  

Mauro Bergamasco ha partecipato per la prima volta al Torneo dell’Accademia: «Gian Maria Gabbiani mi ha invitato a passare insieme questa serata. È un evento a cui tenevo in modo particolare». Tra un dritto e un rovescio c’è spazio per parlare del folto palmares, che annovera due campionati italiani e due francesi: «Sono belli tutti e quattro gli scudetti, perché rappresentano l’evoluzione di un atleta. Prima il Selvazzano da bambino, segue la prima esperienza in maglia azzurra, poi il Petrarca, la Benetton che mi ha proiettato verso il professionismo e infine l’esperienza in Francia, che è stata la consacrazione nei livelli più alti. Io e mio fratello (Mirco, ndr) siamo sbarcati in Francia nel 2003, in un campionato che tecnicamente e fisicamente richiedeva molto allenamento, ma ci siamo adattati subito. C’era la voglia, che è presupposto importante per ogni cosa. Tra campionato e Coppa Europea giocavamo tra le 50 e le 60 partite all’anno. Nel professionismo il risultato è la prima cosa che conta ed è avvincente l’aspettativa sulla squadra, che fa da benzina per superare, prima di tutto, i propri limiti». 

Avversario di Bergamasco nel doppio misto era il pilota Gian Maria Gabbiani, che mai manca nel Torneo benefico: «Voglio ringraziare Giovanni e tutta l’Accademia – le sue parole -. Tra l’altro ci tengo a sottolineare che mi sono vaccinato nell’hub di Clusone, promosso dall’associazione, e mi sono sentito in piccola parte artefice della realizzazione della struttura. Il mio impegno è totale e  anche nel tennis cercherò di non perdere – ride -. Devo ammettere che preferisco le quattro ruote: nasco come pilota di kart, poi sono salito in macchina in Formula 3, Formula 3000, GT, Nascar e via dicendo. Poi è scoppiata in me, per puro caso, una passione per la motonautica, che ho alternato con le auto. Ultimamente faccio risultati anche con le moto: l’anno scorso ho vinto il campionato italiano di Rallycross. Ringrazio Dj Ringo, che mi farà partecipare con lui al campionato Moto Guzzi Fast Endurance. Tornerò in pista con le moto e preparerò un finale di carriera intenso, anche se ancora in fase di studio. Insomma, non mi fermo mai. È come se vivessi sempre in vacanza, non mi sento stanco perché faccio cose che mi piacciono e mi rendono felice, televisione compresa». 

Gabbiani ha condiviso il campo con l’influencer Nikita Pelizon, protagonista di vari reality show  (da Temptation Island, fino a Pechino Express e a L’Isola dei Famosi), soprattutto trionfando nella settima edizione del Grande Fratello Vip. E ora al “curriculum” si aggiunge il Torneo solidale della Cittadella: «È bello partecipare anche nell’iniziativa dell’Accademia e sono contenta che vada avanti negli anni, perché la beneficenza non è mai abbastanza e bisogna sempre aiutare il prossimo» è il pensiero di Nikita.

Non si può non menzionare la grande vittoria nel reality di Mediaset: «Sono molto felice che il pubblico mi abbia votata, vuol dire che qualcosa di buono è arrivato e ne sono grata», sorride Nikita. E sulla partita in doppio: «Avevo capito che avrei dovuto abbellire una racchetta con la mia creatività- scherza Pelizon -, invece mi hanno portata su un campo da tennis, quindi spero di giostramela bene». 

Chiude il quartetto la personal trainer ed ex atleta di ginnastica artistica Daria Tikhonova: «Con il tennis sono ferma da cinque anni, ma lo sport è sempre stato la mia passione ed è bello condividerla con gli altri».   

Si conclude così un’altra grande serata, macchiata tuttavia dall’infortunio di Giorgio Mastropasqua sul campo da gioco. L’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo augura a Giorgio una pronta guarigione. 

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Al Tennis la prima volta con Luca De Aliprandini. Anche Zorzi e Deromedis per la serata dedicata al circo bianco

Il gigantista azzurro sogna i primi sette del mondo. La Nazionale di ski cross parla bergamasco. «L’obiettivo più importante? Milano-Cortina».

Si torna in pista alla Cittadella dello Sport di Bergamo, con la prima di Luca De Aliprandini al Torneo di Tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Insieme al gigantista erano presenti anche i ragazzi della Nazionale italiana di ski cross. Prima presenza al torneo per Luca De Aliprandini, argento nel gigante al mondiale di Cortina 2021: «Partecipare a queste manifestazioni fa parte della vita di un atleta e quando è per una buona causa si fa ancora più volentieri». Sulla carriera e il futuro, gli obiettivi sono già ben chiari: «Nell’ultima stagione ho fatto un po’ di fatica, soprattutto nella prima parte. L’obiettivo è tornare subito nei primi quindici e poi puntare ai primi sette al mondo, dov’ero negli ultimi due anni. Abbiamo già ripreso la preparazione atletica, perché meno ci ferma e meno si perde condizione fisica». L’appuntamento più atteso è quello delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: «C’è ancora un po’ di tempo, ma non dobbiamo lasciarlo passare senza lavorare tutti i giorni».

Hanno preso in mano le racchette anche gli atleti della Nazionale italiana di ski cross, reduci da una stagione ricca di risultati: «Bisogna essere il primo dei pazzi per poter guidare questi ragazzi – scherza l’allenatore della Nazionale Bartolomeo Pala -, ma sono tutti bravi e sono cresciuti tanto. Puntavamo a crescere sempre ogni anno di più e ce l’abbiamo fatta. Ci vuole anche uno staff di professionisti di cui mi fido ciecamente: dai fisioterapisti ai preparatori atletici. La difficoltà sta nell’avere un occhio di riguardo specifico per ciascun atleta, perché ognuno ha le proprie capacità e condizioni fisiche». All’orizzonte pronti nuovi obiettivi da mettere nel mirino: «la prossima stagione c’è solo la Coppa del Mondo, ma poi avremo di nuovo i Campionati del Mondo e tra tre anni le Olimpiadi in casa. Lavoriamo gara dopo gara, ma il focus è sempre a Milano-Cortina».

In squadra c’è Edoardo Zorzi, bergamasco doc: «Quest’anno la squadra ha funzionato, stiamo crescendo e ci divertiamo tutti insieme: siamo un super gruppo. L’obiettivo per me adesso è battere i colleghi: uno è campione del mondo in carica, l’altro è bronzo, si può solo far meglio di loro. Nello ski cross serve una buona dose di follia. La cosa più difficile da gestire è il contatto con gli altri atleti che scendono con te e vanno ad una velocità tra i 70 e i 90 chilometri all’ora».
Lo spirito bergamasco in Nazionale emerge nel rapporto con l’altro bergamasco della squadra, Federico Tomasoni, soprattutto quando si gioca a carte: «Quando giochiamo a scopone scientifico di solito ci mettiamo uno contro l’altro, perché in coppia vinceremmo troppo facilmente».

Tomasoni, medaglia di bronzo agli ultimi campionati del mondo in Georgia, parla così del proprio percorso: «Sono molto soddisfatto, se penso che è stata una stagione in parte negativa». Riprendendo le parole del collega e concittadino Zorzi, Tomasoni conferma che «alla base di questo sport c’è la follia: ho iniziato facendo i fuoripista sulle montagne orobiche esercitandomi a fare qualche salto».

Dulcis in fundo Simone Deromedis, campione del mondo in carica di ski cross in Georgia: «È stata una stagione molto positiva, soprattutto se penso che ho gareggiato al Mondiale appena trentadue giorni dopo esser stato dimesso dall’ospedale per l’operazione alla spalla rotta. Ma soprattutto è stata una grande soddisfazione per tutto il movimento di questa disciplina, che è in grande crescita. L’idea è dare un esempio per incrementare la passione verso il nostro sport. Bisogna concentrarsi gara per gara, ma prima o poi arriverà l’Olimpiade italiana e lì sarebbe bello far bene». Nel frattempo, Deromedis pensa al Torneo dell’Accademia: «Fa piacere partecipare ad iniziative come questa perché nella vita dell’atleta la solidarietà è un elemento importante. Il padel non è il mio sport, ma mi sono divertito».

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Spettacolo al Tennis 2023: protagonisti gli amici di Striscia

La grande serata dello spettacolo. Non potevano mancare come ogni anno al Tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà i grandi protagonisti di Striscia la Notizia. Le splendide donne in primo piano, Chiara Squaglia e l’ex velina Lucia Galeone, insieme agli storici Moreno Morello, Valerio Staffelli e Jimmy Ghione, oltre agli autori Massimo Dimunno e Carlo Sacchetti. Tanto entusiasmo e tutto esaurito alla Cittadella dello Sport di Bergamo riempita a festa per le tante partite di tennis, padel e con il nuovo torneo di ping pong, partito nella serata in cui è stato ospite Gian Piero Gasperini. Ormai il padel è diventa la passione più grande, in una serata in cui sono stati ospiti nel nome della solidarietà.

“Questo padel fa sudare più di un’inchiesta -spiega Moreno Morello-. Sono già sudato ancora prima di entrare in campo, è tutta l’adrenalina e la concentrazione. Ma soprattutto la concentrazione per un torneo così importante che dà sempre grandi risultati. Sono molto migliorato rispetto al tennis, ogni tanto gioco con Jimmy Ghione. E’ sempre un piacere e un onore essere qua: è impossibile dire di no a Giovanni Licini, quando suona il cellulare è già un si”.

 

 

Tapiro d’oro invece a Valerio Staffelli, relegato in panchina: “Mi sono “auto-attapirato” – ironizza -. Oggi sono venuto solo a vedere i miei colleghi perché sono reduce da un colpo della strega. Devo stare molto attento e sto prendendo degli antidolorifici sperando passi, ma ad un metro e novanta di altezza è normale soffrire di mal di schiena. Mi sarebbe piaciuto giocare a padel, non ho mai provato”. L’importante però è esserci: “È sempre un onore partecipare ad iniziative che raccolgono somme di denaro per chi ha bisogno. In un momento storico in cui la falsa beneficenza la fa da regime, nel Torneo dell’Accademia siamo sicuri che il denaro finisca davvero a chi serve. Lo scopo è lodevole ed è bello ritrovarsi tra colleghi tutti insieme”.

In campo anche Lucia Galeone: “È la prima volta che vengo al Torneo di Tennis ed anche la prima che mi approccio al gioco, ma mi sto divertendo tantissimo. Avevo già preso parte agli eventi golfistici dell’Accademia, sia ai Colli che in Franciacorta, sono sempre momenti bellissimi. Forse preferisco il golf, ma mi piacciono anche tennis e padel, sarà perché mi piace giocare a racchettoni, ma per l’anno prossimo mi impegnerò a prendere un po’ di lezioni”. “Ci rende felici tutta la solidarietà dell’Accademia, quello che fa ridere sono io con la racchetta -spiega Chiara Squaglia. I nostri compagni di lavoro li vedo bene: tra Jimmy e Morello se la giocano, per me ì la seconda volta qua e già mi sento a casa”. “Anno nuovo, ma siamo sempre qua – è il commento di Jimmy Ghione sul campo da padel -, cambia solo la racchetta, più corta. La diversità si avverte soprattutto quando si fa lo “smash”. Ultimamente però sto giocando più di frequente a padel, quindi sto prendendo le misure e mi diverto. L’importante è partecipare, ma se si vince meglio”, scherza Ghione, senza dimenticare lo scopo del torneo: “Si parla di beneficienza e con la nostra presenza speriamo di aiutare chi ha più bisogno, come si suol dire: una mano sul cuore e l’altra al portafoglio”.

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Gasperini “tennista” alla Cittadella dello Sport: «Grande gioia per l’Europa. Futuro? Non leggo le notizie sul web»

Il mister nerazzurro prende in mano la racchetta da tennis e padel e commenta il ritorno internazionale della Dea: «Siamo ancora in corsa per tutte le coppe. A Bergamo vivo bene». Sulla Serie A: «È il campionato più difficile». 

Grande serata quella di giovedì 25 maggio alla Cittadella dello Sport di Bergamo: anche quest’anno al Torneo di Tennis organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha preso in mano la racchetta l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini. Il mister nerazzurro a bordo campo ha commentato la stagione della Dea e il campionato di Serie A che sta per volgere al termine e che vede l’Atalanta tornare tra le prime sette in classifica e qualificarsi nuovamente in Europa, dopo la sconfitta della Fiorentina nella finale di Coppa Italia contro l’Inter. Mister Gasperini è sceso in campo in doppio con Paolo Ribolla battendo la coppia composta dal proprio vice Tullio Gritti e dall’ex attaccante atalantino German Denis. Il tecnico si è poi cimentato nel padel.  

Ad introdurre Gasperini e Gritti e accoglierli con un riconoscimento è stato Giovanni Licini, fondatore dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo: «Gian Piero e Tullio sono amici dell’Accademia da tanti anni» esordisce Licini, per poi rivolgersi ai due tecnici: «Avete portato tante soddisfazioni ai tifosi bergamaschi, che vi saranno grati per tutta la vita per aver fatto risuonare l’inno della Champions a Bergamo. Anche quest’anno l’Atalanta si è confermata nelle prime sette posizioni. Vi auguro di raggiungere nella vostra carriera grandi obiettivi e di alzare qualche coppa importante». 

Gian Piero Gasperini non esita a rispondere col sorriso: «Speriamo di alzare qualche coppa giocando a tennis. Grazie dell’ospitalità, questo è un appuntamento veramente bello tutti gli anni. Ora pensiamo alla solidarietà, poi torniamo a concentrarci sulle due belle giornate di campionato che ci mancano. Non pensavamo di arrivare così bene in questo finale, cercheremo di ottenere il massimo delle soddisfazioni». 

Tante voci negli ultimi giorni sul futuro del mister di Grugliasco, soprattutto riguardo ad un suo possibile trasferimento a Napoli: «Questo è un momento di grande gioia – ha detto il tecnico -, adesso pensiamo alle ultime due gare, poi ci sarà tempo per tutto. Le notizie sul mio futuro non le guardo, le leggo di rado e ho anche poco tempo per leggerle. Inoltre, sul web ci sono talmente tante informazioni che è davvero difficile seguirle tutte. La cosa migliore ora è guardarle poco e tenere la concentrazione su queste due partite. Avere già la sicurezza che l’Atalanta sia in Europa è qualcosa di straordinario, in più abbiamo l’opportunità di migliorare il tipo di coppa perché in teoria siamo ancora dentro a tutte le corse. Alla trentaseiesima giornata è qualcosa che ci dà grande energia». Sul legame con Bergamo il Gasp ha parole di miele: «Da quando sono arrivato vivo davvero bene e sono integrato in città, ma noi allenatori oltre che vivere bene dobbiamo fare buoni risultati nel calcio».   

Gasperini riserva qualche battuta ad una valutazione complessiva sulla Serie A agli sgoccioli: «È stato un campionato anomalo, ma anche molto difficile. La mia sensazione è che è aumentato molto l’equilibrio, escluso il Napoli che ha fatto un percorso a sé. Le difficoltà le hanno avute tutte le squadre, comprese quelle in testa alla classifica. Penso che ci siano state valutazioni difficili e non precise anche sulle squadre più indietro in classifica, che si sono avvicinate dimostrando di aver lavorato bene e di aver raggiunto un livello più alto e più vicino a quelle davanti. Il calcio è in continua evoluzione, soprattutto nel campionato italiano, che si differenzia dagli altri perché c’è equilibrio e le formazioni più forti possono perdere punti ovunque e contro squadre più in basso in classifica. È forse la lega più difficile in Europa e ciò ha consentito a tante squadre italiane di arrivare nelle fasi finali della Champions e delle altre competizioni europee». 

Avversario del Gasp per una notte, ma collega e soprattutto amico nella vita è Tullio Gritti, che ha raccontato la condivisione della panchina col mister: «Gian Piero è un amico ed è la cosa più bella: riuscire a fare un lavoro che ci piace in armonia e soprattutto in amicizia. Sin da subito abbiamo trovato molte affinità e vediamo le cose allo stesso modo». E sul Torneo: «Tutti gli ospiti nazionali ed internazionali che passano di qui ogni anno devono ringraziare Giovanni Licini e i suoi collaboratori, non sono loro che devono dire grazie a noi». 

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Serata dedicata allo sci con Innerhofer, Casse e Zazzi. Domani arriva il Gasp

In attesa del Gasp è tempo di parlare di sci al torneo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà in programma alla Cittadella dello Sport di Bergamo. Quelle di oggi, mercoledì 24 maggio, è stata la serata di Christof Innerhofer, amico da anni dell’Accademia, che torna così dall’amico Giovanni Licini, insieme ai colleghi Pietro Zazzi e Mattia Casse.
Nella giornata di giovedì sarà presente nella prima parte della serata l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini (alle 18). Ricordiamo che alla Cittadella dello Sport di Bergamo si giocherà fino alle finali del 6 e 8 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 24, a ingresso gratuito, con possibilità di accedere al servizio ristorazione.

«Sono venuto qua la prima volta 19 anni fa, sono tanti ma sono volati» le parole di Christof Innerhofer a bordo campo. «So che l’Accademia lavora bene per la Solidarietà e ormai sono un grande amico di Giovanni». Una carriera spettacolare, quella dello sciatore altoatesino, che non ha intenzione di sganciare gli sci: «Ho avuto tanti successi e tanti momenti belli e spero non finiscano qui. Sono molto motivato nell’andare avanti e spero di aver risolto i problemi che ho avuto negli ultimi due anni. Ora fisicamente sto bene, quindi credo ancora di poter dire la mia. Ho esperienza e accolgo a braccia aperte chi mi chiede consigli, ma sono ancora nel circuito non per fare da istruttore agli altri ma per fare ancora bene io. Spero che l’anno prossimo sia di nuovo un anno buono. La passione compensa i limiti dell’età. Nel maschile non possiamo vedere un ciclo vincente come nel femminile, sarebbe una bugia convincersi del contrario. Dieci anni fa eravamo in cinque a salire sul podio stando fra i primi con continuità, invece oggi la qualità della squadra è un po’ calata. Vedo molto bene Filippo della Vite, ovviamente anche Alex Vinatzer, ma pochi altri giovani promettenti come anni fa. Gli sci club devono lavorare bene, gli allenatori devono esser disposti a fare qualcosa in più e anche gli atleti devono avere la voglia di raggiungere certi obiettivi che noi abbiamo raggiunto in passato. Bisogna lavorare 365 giorni all’anno, non basta avere ogni tanto un picco di motivazione, ma bisogna tenere alta l’asticella».
Mattia Casse, piemontese di nascita ma bergamasco d’adozione, si lascia alle spalle un ottimo 2023 con il primo podio in Coppa del Mondo, con il tifo dell’Accademia che ne ha seguito le gesta in questa annata.
“La beneficenza dell’Accademia fa bene al mondo e partecipo volentieri e a queste iniziative e ormai faccio fatica a mancare. A luglio si inizierà ad andare sugli sci, prima del viaggio Sud America ad agosto per gli allenamenti: vengo da buoni risultati e vorrei mantenere un buon trend, poi si vedrà. Ognuno ha la sua chiave di lettura, devi controllarti, perché l’adrenalina a volte ti porta a prendere qualche rischio in più, ma dopo anni ormai ci si abitua. Vengo da un’annata positiva, sono tornato su ottimi livelli e riparto da una bella base”.

 

In gara con Innerhofer c’era invece il milanese Pietro Zazzi, classe 1984. «Con il tennis me la cavavo abbastanza bene da bambino – racconta -, ora non lo pratico da un po’ di anni. Qualche giorno fa ho fatto un’operazione al naso per risolvere un problema di respirazione, quindi oggi è il mio primo ritorno “in campo”. Sono felice di essere qui perché è sempre bello essere invitato in queste iniziative». Zazzi svela il “segreto” per essere al top nella sua disciplina: «Un discesista deve avere anche un po’ di pazzia quando ha gli sci ai piedi, ma sempre con la testa. Il divertimento e la passione fanno il resto. Fuori però vi assicuro che siamo più tranquilli» ride. Il futuro dello sci però è sempre più incerto: «Purtroppo il nostro sport nel futuro non sarà semplice da praticare, ma con le giuste accortezze riusciremo a tirare avanti. Anche la Fisi sta creando un programma per migliorare la situazione, vedremo se come atleti riusciremo a fare la nostra parte impattando meno sull’ambiente».

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