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Galà del Tennis 2017, le emozioni sono anche in tv. Gli orari di messa in onda

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Una serata da rivivere. E così sarà, perché il galà del Tennis 2017 sbarca in tv, sulle frequenze di Seilatv (canale 216 del digitale terrestre e in streaming su www.seilatv.tv) e di BergamoTv (canale 17 del digitale terrestre e in streaming su www.bergamotv.it).
Questi gli orari di messa in onda:
Seilatv: giovedì 15 giugno alle ore 22; sabato 17 giugno alle ore 23; domenica 18 giugno alle ore 16,30.
BergamoTv: sabato 17 giugno alle ore 21; mercoledì 21 giugno alle ore 22.

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Tennis 2017, nota dell’Accademia sulla serata di gala

Solo stamattina ci siamo resi conto di un gravissimo errore commesso nella serata di gala che ieri ha chiuso il Tennis 2017.
Nel momento delle premiazioni del torneo di doppio misto intitolato a Elio Lodovici, per un disguido, sul palco non è stato chiamato Adam Lodovici a consegnare il premio dedicato alla memoria del caro papà.
L’Accademia dello Sport si scusa immensamente per il disguido. La nostra associazione, da anni, vuole fortemente ricordare la figura di Elio Lodovici, persona e imprenditore che ha sostenuto e supportato a lungo, sin dalle prime edizioni, il nostro torneo. Ci scusiamo con Adam e con la famiglia Lodovici per questo disguido, che purtroppo non sarebbe dovuto accadere.

Giovanni Licini
a nome dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo

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Tennis 2017, la «ciliegina» del galà finale tra sport, solidarietà e Golden Vip

Tennis 2017 Gala - sofia goggia, antonio percassi, giovanni licini, alessandro rambaldi, andrea monti

Le emozioni, lo sport, la solidarietà. Tre ingredienti vincenti che si confermano tali, tre parole per racchiudere una serata magica. Elegante ma all’insegna dell’amicizia, intensa ma anche frizzante. Si è chiuso ieri sera, nei locali della Fiera di Bergamo appositamente adibiti, il Tennis 2017, la kermesse organizzata dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che dal 19 maggio all’8 giugno ha portato centinaia di personalità dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria, della società civile sui campi del Centro «Mario Mongodi» di Cividino: 468 partite disputate per un totale di 648 ore di gioco sono la fotografia nitida di un impegno straordinario, quello dell’Accademia e di Giovanni Licini per coordinare una macchina perfetta. Ma sulla terra rossa si è giocato soprattutto per la solidarietà, perché «l’emozione di donare non si ferma mai. Lo abbiamo capito in questi quattordici anni che si sono tradotti nel milione e centocinquantamila euro donato a tante associazioni bergamasche», ha sottolineato Giovanni Licini, «anima» dell’Accademia dello Sport, nel discorso che ha aperto la serata, di fronte ai quasi seicento ospiti della serata di gala. «Sono numeri straordinari che in pochi hanno e che ci permettono di onorare al meglio figure che sono state l’emblema di Bergamo e dei suoi valori nello sport e nel mondo professionale: Achille e Cesare Bortolotti, Giacinto Facchetti, Elio Lodovici, Franco Morotti – ha proseguito Licini -. Il lavoro che ci aspetta annualmente è oneroso e improbo, ma serate come queste ci danno la carica per proseguire e fare ancora meglio. Devo ringraziare in primo luogo tutti i volontari che nell’ombra permettono la realizzazione delle nostre attività. Così come determinanti sono i nostri sostenitori, gli sponsor, che ci sono sempre vicini nonostante le difficoltà dei tempi. Sono questi sforzi quotidiani, grandi e piccoli, a permetterci di continuare nel nostro impegno, anche perché Bergamo e la sua gente sono il terreno fertile su cui seminare i nostri germogli di solidarietà. Con la nostra terra, con la nostra gente e col vostro aiuto raggiungeremo nuovi traguardi».
Saranno tre le associazioni destinatarie dei fondi raccolti dall’Accademia nel 2017: l’Associazione Italiana Persone Down di Bergamo, l’Associazione Cure Palliative di Bergamo, l’Associazione Aiuto al Neonato che opera presso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. In apertura, un ricordo commosso del maestro Trento Longaretti, per anni al fianco dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà.

I vincitori delle competizioni
La serata, condotta da Marco Bucarelli e Laura Ghislandi, è stata anche l’occasione per premiare i vincitori delle competizioni sportive promosse dall’associazione nel golf – che ha aperto la stagione «agonistica» dell’Accademia – e nel tennis, con i trofei «conquistati» a Cividino.
Per il golf, riconoscimenti a Gianangelo Cattaneo, Bruno Gregis, Alessandro Ghilardi, Matteo Arizzi, Aldo Maffeis, Danilo Arizzi.
Poi, spazio alle «racchette d’oro». Nella competizione a squadre (3a Coppa Accademia dello Sport), trionfo per il team capitanato da Antonio Viscardi e composto da Paolo Acerbis, Paolo Agnelli, Claudio Bianchi Cassina, Nathalia De Sousa Santos, Marino Magrin, Paolo Occhipinti, Gianpaolo Rossi, Damiano Zenoni. Ad «accompagnare» il trofeo, le parole di Giovanni Pirovano, vicepresidente «Mediolanum», main sponsor del torneo: «Un’iniziativa che abbiamo accolto positivamente, perché ha rafforzato il legame tra la nostra banca e il territorio bergamasco». Nel doppio misto (8a Coppa Elio Lodovici), successo per Rosella Librizzi e Andrea Schillaci; nel singolare maschile B (4° Torneo Franco Morotti), vittoria per Luca Marconi. Il singolare maschile A (11° Trofeo Giacinto Facchetti) è invece appannaggio di Damiano Zenoni, mentre Amedeo Amadeo e Oscar Magoni si sono invece imposti nel doppio maschile (26° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti).

Amatrice, un legame che prosegue
La serata di gala dell’Accademia è stata anche l’occasione per presentare un nuovo impegno a favore della popolazione di Amatrice colpita dal tragico sisma di agosto, un legame ormai indissolubile per l’Accademia. Che non solo agisce in prima persona, come per l’invio pressoché immediato delle tre casette all’indomani del terremoto, ma si fa anche «scintilla che alimenta altra solidarietà», ha sottolineato Licini. È il caso dell’iniziativa promossa dalla provincia di Bolzano e dal Comune di Monguelfo, che tra giugno e luglio ospiteranno circa quindici famiglie di Amatrice per poter dar loro un pizzico di prezioso sollievo dopo mesi durissimi. «È un piccolo regalo per aiutare quella terra e quella gente, per poter consentire di affievolire, almeno per poco, la fatica sofferta dopo il terremoto», hanno spiegato. Pichler Ansi, in rappresentanza della Provincia di Bolzano, e Albin Schwingshackl, sindaco di Monguelfo. Via video è poi arrivato il commosso messaggio di Sergio Pirozzi, il combattivo primo cittadino di Amatrice, ormai amico profondo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo: sciarpa dell’Atalanta al collo («Grazie alla società per l’impegno nella ricostruzione del campo sportivo»), le parole di Pirozzi hanno commosso ed emozionato nuovamente la platea.

L’abbraccio delle istituzioni
Sul palco anche i rappresentanti bergamaschi nelle istituzioni regionali e nazionali. «Qui si vede il grande cuore di Bergamo, una comunità che della solidarietà ha fatto un valore importante, esportandola anche fuori dai confini del nostro territorio», è la riflessione del senatore Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. Per Oreste Perri, presidente del Coni lombardo, «il ringraziamento va a Giovanni Licini e a tutta l’Accademia: quello tra sport e solidarietà è un binomio vincente. Grazie ai tanti volontari, qui si regalano sorrisi a chi soffre: il regalo più bello». «Essere qui vuol dire celebrare il frutto del lavoro dei bergamaschi – le parole di Claudia Terzi, assessore regionale all’Ambiente -. Bergamo è capitale della solidarietà e del volontariato». «La solidarietà nella salute è fondamentale – la riflessione di Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est -. E questo è un esempio straordinario di generosità». Questo «è il segno di un impegno, quello dell’Accademia, che per tutti noi è ormai un esempio», ha aggiunto il deputato Giovanni Sanga. «Molti processi innovativi sono resi possibili da queste testimonianze di generosità – il commento della deputata Elena Carnevali -. Sono certa che l’Accademia continuerà a crescere». Monsignor Giulio Della Vite, segretario generale della Curia, ha scelto la citazione di papa Giovanni XXIII: «Tutti sono capaci di fare il bene, in pochi sono capaci di farlo bene. Questo è un esempio virtuoso». Da Alessandro Sorte, assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, ringraziamenti e annunci: «I cantieri per la fermata ferroviaria all’ospedale di Bergamo partiranno tra dicembre e gennaio; le ruspe della variante di Zogno inizieranno a lavorare attorno a gennaio». Nelle parole di Alessandro Masera, presidente dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, c’è «il grazie a chi ha reso possibile queste tre settimane di solidarietà, amicizia e divertimento. A Giovanni ora auguro un po’ di riposo (sorride, ndr) dopo questo sforzo immane».

Rambaldi, Percassi, Goggia. L’emozione dei Golden Vip
Il clou finale è riservato ai Golden Vip, i riconoscimenti che annualmente l’associazione guidata da Giovanni Licini assegna a personalità di rilievo nazionale nei campi dell’imprenditoria, dello sport e della medicina. Per il «Golden Vip alla ricerca scientifica», il 2017 celebra la figura del professor Alessandro Rambaldi, direttore dell’Unità di Ematologia dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo, luminare della disciplina riconosciuto a livello mondiale. Introdotto dalle parole di elogio di Andrea Biondi, ordinario di pediatria all’Università «Bicocca» di Milano, di Carlo Nicora, direttore generale dell’ospedale Papa Giovanni («Trovare oggi i farmaci di domani: questo è il senso dell’impegno nella ricerca») e Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco («Sono un grande ammiratore del professor Rambaldi, è un’emozione conferire a lui questo premio»), Rambaldi ha ripercorso, tramite un’intervista video, la sua carriera professionale. Una vita all’insegna della ricerca, dell’aiuto per gli altri, dell’eccellenza.
Per Antonio Percassi, «Golden Vip 2017», la festa è stata doppia nel giorno del suo sessantaquattresimo compleanno. A introdurre il premio a Percassi, imprenditore di successo e presidente dell’Atalanta dei record, le parole di Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport: «Grazie a Bergamo, le novità dell’anno sportivo sono state l’Atalanta, anche per merito dello straordinario carisma di Antonio Percassi, e Sofia Goggia, testimonianza di applicazione, talento, voglia di vincere. E poi penso anche alla straordinaria tappa del Giro d’Italia arrivata a Bergamo. Questa terra è esempio assoluto di come lo sport sia fattore di educazione, senso di appartenenza, inclusione sociale». Tre premi e candeline, con la torta offerta dall’Accademia, Antonio Percassi ha svelato i suoi «segreti»: «Io sono un grande tifoso, potrei fare disastri (sorride, ndr): per fortuna c’è mio figlio Luca che mi tiene fermo e mi dà consigli. La forza è nella nostra famiglia, che cerca sempre il giusto equilibrio. Quando entrai nel settore giovanile dell’Atalanta, da ragazzo, ricevetti il più grande insegnamento: alla base di tutto c’è l’educazione, il rispetto per gli altri, il comportamento».
A Sofia Goggia, infine, il «Vip d’onore alla memoria di Gianni e Luciana Radici», consegnato da Cristina e Mariella Radici («Queste sono occasioni preziose, perché rivive l’insegnamento solidale di nonna Luciana»). «Sono contentissima della mia stagione, veramente sorprendente – ha raccontato Sofia Goggia -. Mi aspettavo buoni risultati, qualche podio, magari una vittoria, ma non questi livelli. Ora mi sto allenando per la nuova stagione, concentrandomi per il momento sulla parte atletica. Da settembre sarà in Argentina, poi da ottobre ci sarà il via di una stagione che si concluderà il 20 marzo».

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Il Tennis 2017 incorona i vincitori tra novità e «ritorni». Domani alla Fiera il galà

 

Dopo una maratona lunga 486 partite e 648 ore, con centinaia di giocatori in campo, il Tennis 2017 incorona i suoi vincitori. Al Centro «Mario Mongodi» di Cividino di Castelli Calepio è stata la serata delle finali per i cinque trofei messi in palio dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, a cui fanno da ciliegina le competizioni per classificati.

Nel singolare maschile A, valido per l’11° Trofeo Giacinto Facchetti, il nome nuovo sull’albo d’oro è quello di Damiano Zenoni. L’ex atalantino, oggi allenatore, classe 1977, è la new entry di un «elenco» che nel corso degli anni ha premiato soprattutto grandi atleti, nel segno dei colori nerazzurri (nel 2015 e nel 2016, vittoria per Oscar Magoni; nel 2014, successo per Marino Magrin): per Zenoni, successo 9-5 in finale su Luca Locatelli. Il singolare maschile B, valido per il 4° Trofeo Franco Morotti, alla fine ha sorriso Luca Marconi, vittorioso per 9-2 sull’intramontabile Gigi Pizzaballa; nell’albo d’oro, Marconi succede a Giacomo Zenucchi.

Poi, spazio al doppio. Nel maschile, col tradizionale Trofeo Achille e Cesare Bortolotti, giunto alla sua ventiseiesima edizione, la vittoria se l’è aggiudicata la coppia formata da Oscar Magoni e Amedeo Amadeo, «aficionados» del torneo e anche delle vittorie: col 6-3 7-6 su Ettore e Maurizio Ganz (già vincitori nel 2007), Amadeo centra il quinto successo (in precedenza, sempre in coppia con Luca Chiesa) mentre Magoni colma un «vuoto» in una bacheca già irta di trionfi (cinque vittorie nel singolare). Il doppio misto (8a Coppa Elio Lodovici) se lo aggiudica invece il duo composto da Andrea Schillaci (già vittorioso un anno fa) e Rosella Librizzi, che nell’ultimo atto superano 9-1 Cristina Radici e lo «stakanovista» Oscar Magoni.

Nella competizione a squadre (3° Coppa Accademia dello Sport), successo per il Team Lendl capitanato da Antonio Viscardi, vittorioso sul Team Ashe guidato da Ciro Bresciani.

Il singolare maschile per classificati vede invece la vittoria di Luca Chiesa su Ciro Bresciani per 9-7. Infine, il doppio misto di 4a categoria: successo per Marco Colleoni e Paola Borghi per 6-2 4-6 10-6 su Claudia Pagani e Uriel Dominoni.

Domani, nei locali della Fiera di Bergamo appositamente allestiti, la chiusura del Tennis 2017 sarà in grande stile con la serata di gala. Oltre seicento ospiti «abbracceranno» l’Accademia dello Sport, in attesa del clou rappresentato dai Golden Vip: saranno premiati Antonio Percassi, imprenditore di successo e presidente dell’Atalanta dei record, Sofia Goggia, stella bergamasca dello sci mondiale, e Alessandro Rambaldi, luminare dell’ematologia, medico dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

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Tennis 2017, l’imprenditoria in campo per la solidarietà. Domani le finali

oscar magoni, amedeo amadei, antonio viscardi, paolo occhipinti, giovanni licini DSC_0647

Un menu ricco sui campi, un menu delizioso a tavola. Nella serata in cui il Tennis 2017 va a completare il quadro delle finali, a Cividino si fa il punto della situazione di una cornice vittoriosa anche fuori dal campo. A partire dal «Villaggio ospitalità» con un servizio ristorazione – griffato Longhi Banqueting for Events – che ha preso tanti per la gola. «Un’esperienza decisamente positiva, diversa da ciò che siamo abituati a fare, ma molto significativa – è il pensiero di Damiana Longhi, sempre presente a rappresentare l’azienda di famiglia e a coordinare la sala -. Ci ha insegnato tanto, c’è stata anche una crescita da parte nostra. E poi c’è una grande soddisfazione, perché i clienti sono sempre aumentati dalla prima sera, con numeri che non ci aspettavamo. L’area ha 160 posti, sempre riempiti, arrivando a punte di duecento coperti nelle serate del burraco. La serata di gala? Ci saranno cinquecento ospiti». Da Longhi Banqueting for Events, il ringraziamento va anche allo staff: «Ogni sera ci sono state circa venticinque persone tra sala cucina, lavaggio, operatori carico-scarico».

Ma la ricetta dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà è vincente perché ha tanti ingredienti. Lo sport, l’impegno per il sociale, il legame con l’imprenditoria a coronare il tutto, con l’impegno di tante aziende pronte a sostenere le attività dell’associazione, raccogliendo fondi preziosi per tante realtà del territorio. «La nostra amicizia con l’Accademia è ormai di lunga data – sorride Gianluigi Viscardi, patron di Cosberg e vicepresidente di Confindustria Bergamo -. Licini ormai coordina a perfezione una manifestazione dove oltre alla solidarietà c’è ogni sera l’occasione di trovarsi tra amici. E tra imprenditori finisce spesso per prendersi amichevolmente in giro su chi sia più bravo a tennis: qui c’è una positività che fa bene a tutti. Bergamo capitale della solidarietà? Sì, ma non solo: il saper fare che abbiamo noi, ce l’hanno in pochi».

«Tutti gli anni è sempre una soddisfazione supportare l’Accademia, perché si riescono a fare cose meravigliose – riflette Luciano Bettinelli di BBLine -. Grazie a Giovanni, persona eccezionale che riesce a coordinare un gruppo così grande, unendo l’imprenditoria allo sport e alla società civile».

«L’Accademia? Una formula vincente che dà a tutti noi possibilità di passare serate in compagnia facendo del bene per chi ha necessità – riassume Giuseppe Panseri, fondatore di Despe -. E sono in tanti ad averne necessità. L’aiuto ad Amatrice? Avevo vissuto in prima persona il terremoto dell’Aquila: è stata un’esperienza che ci ha permesso di rintracciare subito le persone giuste. Ne abbiamo avuto riscontro quando il sindaco Sergio Pirozzi è venuto a trovarci a Bergamo».

Domani sarà il giovedì delle finali: Gigi Pizzaballa contro Luca Marconi nel 4° Trofeo Franco Morotti (singolare maschile B), Damiano Zenoni contro Luca Locatelli nell’11° Trofeo Giacinto Facchetti (singolare maschile A), Cristina Radici e Oscar Magoni contro Rossella Librizzi e Andrea Schillaci nell’8a Coppa Elio Lodovici (doppio misto), Ashe (capitano Ciro Bresciani) contro Lendl (capitano Antonio Viscardi) nella 3a Coppa Accademia dello Sport (competizione a squadre), Ettore e Maurizio Ganz contro Oscar Magoni e Amedeo Amadei nel 26° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (doppio maschile). Venerdì, infine, il clou finale con la serata di gala alla Fiera di Bergamo e la consegna dei Golden Vip.

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Tennis 2017, a un passo dalle finali c’è super-Pizzaballa: «Qui come all’adunata degli alpini»

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Anche quando il cielo si fa grigio e la temperatura s’abbassa, il clima di Cividino resta rovente. Il Tennis 2017 è ormai entrato nelle sue fasi conclusive e all’orizzonte si intravedono le finali della kermesse, in programma nella serata di giovedì. Nel ricco menù in scena sui campi del Centro «Mario Mongodi» – dove si stanno disputando il 26° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (doppio maschile), l’11° Trofeo Giacinto Facchetti (singolare maschile A), l’8a Coppa Elio Lodovici (doppio misto), la 3a Coppa Accademia dello Sport per la Solidarietà (competizione a squadre) e il 4° Torneo Franco Morotti (singolare maschile B), oltre al torneo di 4a categoria aperto a tutti gli – è tempo di risultati di spicco. Come quelli infilati uno dietro l’altro da Gigi Pizzaballa, lanciatissimo verso la semifinale nel singolare maschile B e impegnato anche nella competizione a squadre. «Questo torneo è un po’ come l’adunata degli alpini, si rivedono tanti amici, e si fa sempre un gran lavoro per la solidarietà», sorride l’ex saracinesca dell’Atalanta, in forma come non mai, che nel tradizionale appuntamento dell’Accademia dello Sport rivede il connubio magico tipico della gente bergamasca, quello tra impegno e solidarietà.

In un anno in cui l’Atalanta ha scritto la storia, la mente corre anche alla vittoria nerazzurra in Coppa Italia datata 2 giugno 1963, l’unico trofeo nella bacheca di Zingonia, e di cui Pizzaballa fu eroe. Ma si può fare un parallelo tra queste due epopee? «Impossibile fare paragoni, parliamo di due storie completamente diverse – ragiona il portierone classe 1939, che in carriera ha vestito anche le maglie di Roma, Verona e Milan -. A partire dal gioco: più elaborato e lento il nostro, più veloce e atletico quello di oggi. Poi sono passati cinquant’anni, in mezzo è cambiato tutto, anche se il pallone è rimasto rotondo». Anche tra i due uomini-simbolo di quelle due cavalcate, il «Papu» Gomez oggi e Angelo Domenghini ieri, i punti in contatto sono pochi, riflette Pizzaballa: «Due giocatori completamente diversi».

E se da un lato l’Atalanta di Gasperini «avrebbe potuto anche lottare per lo scudetto, non fosse stato per l’inizio difficile in campionato», l’occhio di Pizzaballa si posa su ciò che più ha impressionato durante tutta questa stagione: «Bel gioco, una difesa sempre alta, ripartenze continue, gli inserimenti dei centrocampisti, i gol dei difensori: il bello del calcio, insomma».

Domani, col clima più favorevole, la passione del Tennis 2017 sarà ancora maggiore: sarà la penultima serata dedicata alle partite, con l’«anticamera» delle finali in calendario dal tardo pomeriggio di giovedì. Venerdì, infine, il galà alla Fiera di Bergamo chiuderà in bellezza la kermesse organizzata dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo.

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Tennis 2017, una solidarietà da medaglia d’oro. Mike Maric e Igor Cassina: «Qui per far del bene»

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Ragazzi d’oro in campo per la solidarietà. Il Tennis 2017 riparte sui soliti ritmi, quelli dei sorrisi e dell’entusiasmo, ma anche dell’impegno e della beneficenza. La settimana conclusiva dei tornei si apre con l’arrivo di due amici dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà pronti a sfidarsi per la vittoria più importante, quella che può regalare aiuti concreti a chi ne ha bisogno. Ecco allora Mike Maric e Igor Cassina, amici nella vita e rivali sulla terra rossa per una sera. Due campioni, due atleti di livello mondiale, ma anche due ragazzi che sanno regalare simpatia e gioia. «Insieme a Mike, cerco di essere presente quando serve e dove serve. Poter essere vicini, attraverso nostra presenza, a tutte persone le persone che hanno problemi, soprattutto se bambini, è una cosa che ci rende particolarmente entusiasti e fieri», racconta Igor Cassina, ragazzo d’oro della ginnastica artistica italiana, indimenticabile protagonista alle Olimpiadi del 2004, quando ad Atene centrò una vittoria a cinque cerchi che lo proiettò nella leggenda. In una serata in cui il Centro «Mongodi» ha dovuto fare i conti con spruzzi di pioggia, Mike Maric non ha certo sofferto l’acqua, dopo una vita passata… in apnea. Un record di sei minuti e quindici secondi col fiato trattenuto a profondità pazzesche, fino a settanta metri, e un alloro da campione del mondo di apnea messo in bacheca nel 2004, Maric ha aperto il libro dei ricordi per sviscerare i segreti di una disciplina affascinante: «Serve allenare la testa, più che la respirazione. La paura? A quelle profondità la fifa c’è sempre, fa parte del gioco: ma se riesci a controllarla, diventa poi una componente piacevole di questi sport estremi». Dopo il ritiro, Maric ha intrapreso con successo l’avventura da coach, mettendo la sua esperienza preziosa al servizio di talenti del calibro di Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Ma ancora oggi, quando ripensa a quelle immersioni da brivido, quali emozioni rimangono? «Per la testa in quei momenti non ti passa niente, c’è solamente il vuoto – spiega Maric, classe 1973, nato a Milano ma di origini istriane -. Devi avere un ottimo controllo su corpo, fare un grande lavoro mentale, lavorare sulle sensazioni del momento. Alla lunga, grazie all’esperienza, riesci a gestire anche le emozioni più difficili». Le emozioni, ormai, scorrono anche sulla terra rossa e sul sintetico del «Mongodi», perché le finali si avvicinano. Domani sarà il martedì dei quarti di finale per singolare A e B, oltre che per il doppio maschile e misto; per la competizione a squadre, sarà invece la volta delle semifinali.

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Tennis 2017, la seconda settimana si chiude con Raimondi: «Ora si ricomincia a imparare»

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La stagione dell’Atalanta s’è chiusa con sorrisi e lacrime. La gioia per una stagione incasellata nella storia, ma anche la commozione per l’addio al calcio di due bandiere col nerazzurro tatuato sulla pelle, Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio. E al Tennis 2017, la seconda settimana dei tornei si conclude proprio col capitano nerazzurro, l’esterno di Sedrina – già «Golden Vip» dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà nel 2015 – che risponde sempre alla chiamata più importante, quella con la racchetta in mano a favore della beneficenza, stasera in doppio con Giorgio Frezzolini, ex portiere atalantino e oggi preparatore del settore giovanile. Appesi gli scarpini, per Raimondi la nuova avventura sarà nello staff tecnico: «È bello ricominciare, passare da calciatore “vecchio” ad allenatore giovane – scherza CR77, tornato all’Atalanta nel 2010 dopo essere cresciuto calcisticamente proprio nel vivaio di Zingonia -. Ora si apre una fase dove posso imparare molto: si ricomincia a studiare». L’unico rammarico potrebbe essere l’impossibilità di giocare in Europa, schiudendo quel desiderio che Raimondi s’è portato dentro a lungo. Eppure, sul volto dell’esterno classe 1981 c’è comunque un sorriso: «L’Europa? Giocare anche solo un minuto sarebbe stato un sogno, ma non è giusto anteporre un’ambizione personale al bene della squadra: io sono felice anche così». Quella che si chiude, per l’Accademia, è stata una settimana d’oro. Valanghe di ospiti, dal mondo dello sport a quello dello spettacolo, dall’imprenditoria alla società civile. Qualche nome? Oscar Damiani, Rolando Bianchi, Cesare Pisoni, Tullio Gritti, Stefano Vecchi, Moreno Morello, Alessandro Besentini, Francesca Piccinini, Martina Guiggi, Paola Cardullo, ma l’elenco è infinito e altri sono attesi nei prossimi giorni. «Il bilancio delle presenze va oltre le più rosee aspettative, anche grazie al bel tempo – sorride Giovanni Licini, “anima” dell’Accademia -. Ripetersi è difficilissimo, eppure noi ci siamo. Dietro questo evento c’è un lavoro massacrante da parte di tutti i volontari, ma ci ripagano i ringraziamenti degli ospiti per il clima familiare e la consapevolezza che qui si raccolgono fondi per progetti concreti a sostegno del territorio. E stiamo già costruendo le basi per l’anno prossimo, sempre con professionalità e amore: lo testimoniano le richieste di nuovi amici che vogliono sostenere e supportare le nostre iniziative». Da lunedì 5 giugno si entra nel vivo delle competizioni, con le fasi finali del 26° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (doppio maschile), dell’11° Trofeo Giacinto Facchetti (singolare maschile A), dell’8a Coppa Elio Lodovici (doppio misto), della 3a Coppa Accademia dello Sport per la Solidarietà (competizione a squadre) e del 4° Torneo Franco Morotti (singolare maschile B), oltre al Torneo di 4a categoria aperto a tutti gli appassionati di tennis: gli «ultimi atti» si disputeranno tra mercoledì e giovedì. Poi, all’orizzonte, la splendida serata di gala del 9 giugno, ospitata nei locali della Fiera di Bergamo appositamente predisposti per l’occasione: il momento più atteso sarà la consegna dei «Golden Vip», i tradizionali riconoscimenti assegnati dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, che quest’anno premieranno Antonio Percassi, imprenditore di successo e presidente dell’Atalanta dei record, Sofia Goggia, stella bergamasca della nazionale di sci, e Alessandro Rambaldi, ematologo di fama mondiale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

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Il Tennis 2017 fa punto con Piccinini, Guiggi, Paggi. La speranza di Paola: «Vorrei rimanere alla Foppa un altro anno»

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Al Tennis 2017, in fondo, è anche questione di reti. Da quelle dei campi da calcio gonfiate dai tanti campioni presenti a Cividino a quelle dei rettangoli di terra rossa del torneo, nuove frontiere s’aggiungono a un menu stellare. È stato il mercoledì del volley, con tre astri a duettare nel doppio misto. Francesca Piccinini, Paola Paggi, Martina Guiggi hanno raggiunto la kermesse griffata Accademia dello Sport direttamente dalle vacanze estive: c’era una chiamata a cui rispondere, quella della solidarietà.

«Siamo qui per onorare un impegno, perché far qualcosa per gli altri, aiutare chi è in difficoltà, è sempre cosa bella e importante», è il sorriso che la «Picci» regala a Cividino. Ma essere qui significa anche essere in un posto speciale, perché Bergamo è un filo dolce annodato attorno alla storia straordinaria di un’atleta che ha scritto pagine straordinarie con la Foppapedretti: «Tutte le volte che vengo a Bergamo ritrovo tanti amici: qui ho trascorso tredici anni, è la mia seconda casa», racconta la Piccinini, la numero 12 per eccellenza del Volley Bergamo, pilastro rossoblù dal 1999 al 2012, e reduce dallo scudetto con Novara nell’ultima stagione.

Dal passato al presente, con un occhiolino speranzoso al futuro, Paola Paggi non si sottrae alla domanda più sentita: «Se mi fermo ancora a Bergamo? Me lo auguro, con tutto il cuore – sospira la centrale classe 1976, alla Foppa già dal 2002 al 2007, poi tornata nel 2014 -. Qui ho un pezzo importante di storia personale, ho casa, mi sento in una grande famiglia: il mio sogno è finire qui la carriera, quindi vorrei rimanere a Bergamo anche per quest’anno che si apre». Dalla Paggi, una battuta anche sull’impegno per la solidarietà: «Questi eventi, che funzionano negli anni, sono una grande vittoria per tutti, per gli sportivi che partecipano ma soprattutto per le persone che hanno bisogno: per noi è un impegno doveroso, perché possiamo aiutare tante persone con una semplice battuta di tennis».

Da Martina Guiggi giunge invece una cartolina di saluto per la Foppa: «Purtroppo non c’è stato modo di continuare a Bergamo – spiega la centrale classe ’84, in procinto di passare a Casalmaggiore -. È un peccato, perché mi sono trovata benissimo da subito con le ragazze e la città, ma fa parte del nostro sport». Nella carriera della Guiggi, giunta alla Foppa un anno fa, ci sono perle internazionali, sia con la casacca della nazionale che a livello di club: «L’Olimpiade? È la manifestazione che ogni sportivo sogna, purtroppo a Rio non è andata benissimo, ma è comunque un’esperienza da incorniciare perché unica. Cosa mi è rimasto della Cina? Qualche parola, qualche piatto tipico – sorride la Guiggi, nel 2013/14 in forza proprio al Guangdong Hengda -: un’avventura tosta, non facile, ma che mi ha permesso di conoscere una cultura nuova».

Per il Tennis 2017, intanto, sullo sfondo c’è la chiusura di una settimana trascorsa con successo tra campi – con i tornei che entrano le vivo – e Villaggio ospitalità. Per la serata di giovedì, la sorpresa porta di nuovo le tinte dell’Atalanta: ospite d’onore sarà Cristian Raimondi, capitano nerazzurro, atteso nel doppio con Giorgio Frezzolini, ex portiere atalantino e oggi preparatore nella «cantera» di Zingonia.

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Al Tennis 2017 tra terra rossa e battute. Stefano Vecchi e Tullio Gritti, dalla panchina al campo

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Dalle battute sulla terra rossa alle battute che irradiano di buonumore il Tennis 2017. Lo spettacolo, a Cividino, è anche fuori dai campi del Centro «Mongodi», col sorriso e le gag di Alessandro Besentini, per tutti Ale, il «cinquanta percento» dell’irresistibile duo «Ale e Franz». «Ormai sono un ospite affezionato – racconta il comico, che dal 14 giugno tornerà in onda su Mediaset con “Buona la prima” -. Mi piace il tennis, peccato per un problema al piede che non mi permette di giocare. Vengo sempre a trovare Giovanni Licini, questa è un’iniziativa piena di amici, con una grande attenzione per il solidale. Il segreto? L’organizzazione impeccabile: ogni anno c’è buona semenza per l’anno successivo». Sul leitmotiv dell’ironia, con la racchetta in pugno c’è Massimo Dimunno, autore di «Striscia la Notizia»: «Una manifestazione stupenda, vengo qui volentieri per dare una mano, per contribuire a questa bellissima operazione. Nel nostro piccolo, anche noi di “Striscia” abbiamo cercato di dare una mano, con l’invito al Tennis 2017 lanciato in diretta da Ficarra e Picone e la partecipazione di tanti nostri inviati. Vedrei bene un doppio con Greggio e Iacchetti, chissà che un giorno non la si possa vedere in campo proprio qui». Ma Cividino si balla anche sul ritmo della «Papu Dance» e con l’entusiasmo di Tullio Gritti, il vice di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta. Se la danza coniata da Gomez è stata «la colonna sonora perfetta del finale di stagione», Gritti spende elogi per il Gasp, un «grande intenditore e insegnante di calcio, uno dei pochi con questo approccio». Il segreto è nella dedizione, perché col tecnico di Grugliasco «non si transige nel lavoro settimanale: se non ti alleni in settimana, come farai a dare il massimo in settimana?», si chiede Gritti. Poi, elogi per Petagna: «Sin dal ritiro di luglio ha ascoltato tanto, ha dato l’anima, ha sofferto, ed è sbocciato dimostrandosi una pedina importantissima per il nostro gioco. Non ci sono tanti giocatori come lui – riflette l’allenatore in seconda, ex bomber di Torino, Brescia e Verona -: solitamente le punte vivono quasi solamente per il gol, invece Andrea è portato per far giocare la squadra, a farla salire, a fare l’assist. L’ultimo step è diventare più cattivo sottoporta: una volta superato, diventerà un top». Sul filo conduttore del calcio visto e insegnato dalla panchina, alla chiamata dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha risposto anche Stefano Vecchi, tecnico bergamasco alla guida della Primavera dell’Inter e in questo finale di stagione chiamato nuovamente al timone della Prima squadra: «Di questa esperienza mi porto dentro tantissimo, sia dal punto di vista umano che professionale – ragiona il tecnico originario di Mapello, già artefice del capolavoro-Tritium -. Gagliardini? Un giocatore molto forte sotto tutti i punti di vista, tecnico e umano, morale e fisico: ha tutte le qualità per diventare un riferimento dell’Inter. È partito benissimo, ha poi attraversato un momento di difficoltà, ma nelle ultime gare è sempre stato tra i migliori. Vuol dire che ha carattere, che sa superare le difficoltà, e questo gli servirà d’esperienza per il futuro. Ha fatto passi da gigante, ha prospettive importanti». E domani? Dal calcio, spazio al volley. Il Tennis 2017 s’illuminerà col talento di Francesca Piccini, Paola Cardullo e Paola Paggi, stelle incise indelebilmente nella storia della Foppa.

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