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Non c’è due senza tre: all’Albenza una bella domenica di golf

Col sole a sorridere, col cielo ad ammiccare, con tanto divertimento nel cuore. Anche la terza tappa del «Bergamo Golf for Charity», l’ormai tradizionale torneo organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, s’è rivelata un successo, per una domenica che sul manto verde del golf club Bergamo «L’Albenza» di Almenno San Bartolomeo ha regalato emozioni e divertimento. Più di centoventi partecipanti, tanti amici uniti dalla passione per lo sport e la beneficenza, tanti sportivi e imprenditori pronti a sfidarsi per una domenica d’allegria.
Alla fine, è stato Branko Petrovic a imporsi come 1° netto nella gara di Prima categoria; per la Seconda categoria, 1° netto Paolo Stoppani, mentre Rossella Facchinetti ha chiuso col 1° netto la competizione della Terza categoria. «Ancora una volta, abbiamo coniugato amicizia, sport e solidarietà – sorride Giovanni Licini, anima dell’associazione –. Un ringraziamento va anche al golf club “L’Albenza”, che ha praticato una tariffa particolarmente vantaggiosa agli iscritti, per il rinnovato legame a fin di bene con l’Accademia». Presenti, proprio in rappresentanza del circolo, il vicepresidente Gerardo Vitale, il consigliere Gianluigi Viscardi e il direttore Paolo Besagno, così come gran parte del consiglio dell’Accademia, con Giovanni Licini, Ezio Chiesa, Gianangelo Cattaneo, Franco Lamera e Danilo Arizzi a dividersi tra campo e macchina organizzativa. Per tutti, poi, un ricchissimo buffet all’insegna dell’amicizia.
Ora, una domenica di pausa per la Pasqua: domenica 23 aprile, invece, si tornerà a giocare per l’ultima tappa del torneo. Appuntamento al golf club «Franciacorta» di Corte Franca.

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Accademia dello Sport, il torneo di golf: buona anche la seconda

Buona anche la seconda. Si è svolta domenica 2 aprile, al «Villa Paradiso Golf Club» di Cornate d’Adda, la seconda tappa dell’ormai tradizionale torneo di golf organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, un momento di divertimento dal fine nobile, quello dell’aiuto e dell’impegno. Un centinaio di iscritti, tanti amici, tanti sportivi, tanti imprenditori si sono alternati tra le splendide buche di un circolo che ha spostato in pieno il progetto dell’associazione guidata da Giovanni Licini: per l’occasione, proprio per la vicinanza alla causa solidale, agli iscritti è stata riservata una tariffa speciale. E anche il meteo ha sorriso, regalando una giornata piacevole, giusto con qualche piccola goccia di pioggia che non ha influito sul risultato più che positivo della gara.
Alla voce «risultati», è stata una domenica vittoriosa per la famiglia Arizzi, da sempre legata profondamente all’Accademia: nella gara di 1a Categoria ha trionfato Daniele Arizzi, fresco d’ingresso nel consiglio dell’associazione, mentre nella gara di 3a Categoria si è imposto il figlio Matteo. Per tutti un piacevole omaggio di spumante «Berlucchi», mentre i premiati hanno ricevuto un gustosissimo cesto gremito di prodotti agroalimentari d’alta qualità.
«Un’altra bella giornata all’insegna dello sport e della solidarietà, il connubio che da sempre portiamo avanti con grandi risultati – sorride Giovanni Licini, “anima” dell’associazione –. E poi è arrivata anche la grande vittoria dell’Atalanta, la ciliegina sulla torta: il 9 giugno, alla cerimonia di gala del nostro torneo di tennis, premieremo proprio Antonio Percassi, che sta regalando a Bergamo risultati storici. Per noi sarà una soddisfazione». Il cielo, insomma, era nerazzurro anche sopra «Villa Paradiso».
Ora, mano all’agenda: domenica prossima, 9 aprile, il torneo proseguirà sui campo del golf club «L’Albenza» di Almenno San Bartolomeo.

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Danilo Arizzi, di padre in figlio al fianco dell’Accademia: “Una storia che prosegue”

Due generazioni unite nei momenti più preziosi. La famiglia, il lavoro, la beneficenza. L’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo accoglie nel suo consiglio Danilo Arizzi, figlio di Aldo, figura storica della nostra associazione, amico che ne ha accompagnato la storia sin dalle sue origini. Di padre in figlio, dopo anni di impegno profondo, oggi Aldo sceglie di passare a Danilo un testimone fatto di aiuti concreti, sentiti, emozionanti per la comunità bergamasca, per le tante realtà aiutate dall’Accademia. «Mio papà è stato uno dei fondatori dell’associazione, oggi con piacere ne seguo le orme, entrando nel consiglio dell’Accademia per continuare il suo lavoro», sorride Danilo Arizzi.
Sostenerne i progetti, curarne l’organizzazione, coinvolgere altri amici per allargare la rete benefica. Oggi l’associazione è un riferimento apprezzato con vigore anche oltre i confini di Bergamo, e negli occhi di Danilo Arizzi c’è la soddisfazione di chi si appresta, con più passione ancora, a intraprendere il percorso dell’impegno: «Oggi, in questo momento storico così difficile, fare solidarietà è importante come non mai. Lo vediamo spesso, e ne siamo noi stessi testimoni: le associazioni vanno a supplire le mancanze delle istituzioni, ma noi lo facciamo con piacere, perché è la nostra missione. Vedendo i risultati, siamo super-contenti di questo nostro slancio – sorride Danilo Arizzi –, perché ciò che facciamo è concreto, prezioso, apprezzato». Tanti successi, ma senza porsi limiti: «La nostra intenzione è ingrandirci sempre più, diventare sempre più importanti, affermare l’Accademia dello Sport per la Solidarietà come realtà nazionale. Lo siamo già, ma non dobbiamo fermarci: ecco perché dobbiamo continuare a coinvolgere sul territorio sempre più partner, per poter crescere e sostenere progetti fondamentali per questa terra».

E anche oltre. Il pensiero corre rapido ad Amatrice, al lavoro straordinario messo in piedi per i luoghi più duramente colpiti dalla tragedia del sisma. Le case mobili inviate a tempo di record, il rapporto continuo con le famiglie aiutate, gli occhi felici di chi ha ricevuto un sollievo straordinario: «In questi anni abbiamo fatto tanto per la Bergamasca, ma vogliamo, sappiamo e possiamo uscire anche dalla nostra terra, quando c’è bisogno di portare aiuto: Amatrice ne è un bellissimo esempio, ne siamo entusiasti».
Nella storia della famiglia Arizzi, la missione del lavoro si stringe forte alla vocazione per la solidarietà. Papà Aldo parte dal basso, dalla fabbrica, crescendo un passo alla volta, sino a diventare socio di Somet, l’azienda specializzata nella produzione di telai fondata da Gianni Radici e Nello Pezzoli. Di anno in anno, fare impresa si trasforma in una sfida che sorride al successo: oggi Itema, prosecuzione di quella storia nata in Val Seriana e che su quelle montagne continua ad avere il cuore, è leader mondiale del settore, una realtà affermata in tutto il globo, e di cui la famiglia Arizzi è ancora colonna portante. «Seguo l’azienda di famiglia da sempre, sono nel consiglio di amministrazione, mettendo sempre al primo posto il valore del territorio bergamasco: anche se di questi tempi sarebbe facile e conveniente scegliere di andare all’estero, noi siamo orgogliosi di rimanere qui, dove siamo nati, con una presenza forte. Ci avviciniamo al cinquantesimo di anno dalla fondazione, quasi mezzo secolo da quando papà e la famiglia Radici decisero di lanciarsi nell’ennesima sfida: il settore tessile ha fatto storia della valle, oggi l’orizzonte è più difficile, ma noi continuiamo a esserci. Abbiamo più di mille dipendenti, di cui quattrocentocinquanta a Bergamo, il resto tra sedi e uffici commerciali in tutto il mondo. Un’impresa deve guardare al territorio in cui è inserita, deve aprirsi al sociale, il legame storico con l’Accademia ne è un esempio». Una storia che prosegue: di padre in figlio, da Aldo a Danilo Arizzi, il romanzo della solidarietà s’appresta a scrivere altre pagine emozionanti.

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Cristina Radici, la solidarietà nel dna: “L’Accademia, un impegno morale”

Nel suo dna c’è una molecola magica, quella più preziosa, quella della solidarietà. Negli occhi di Cristina Radici si legge la storia di una famiglia legata a filo stretto con la storia di Bergamo, della Val Seriana in particolare, dal Dopoguerra a oggi. Ma nel romanzo di un’epopea industriale c’è spazio lucente per pagine dolci: quelle dell’impegno per gli altri, con la figura di Luciana Previtali Radici a brillare, e quelle dello sport, con le biografie di Fausto e Gianni Radici intrecciate alle emozioni della neve e dello sci.

Oggi Cristina Radici fa il suo ingresso nel consiglio dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, lo fa col sorriso, con senso di responsabilità, con la gioia sincera per l’aiuto a chi è meno fortunato: «Entrare nella famiglia dell’Accademia è un impegno soprattutto morale. È anche un sacrificio, certo, perché si devono coniugare queste attività alla famiglia, ai figli, ma ho davvero voglia di impegnarmi per far qualcosa di positivo. Ringrazio Giovanni Licini per l’aiuto, per il coinvolgimento, per la proposta. Riuscire a far qualcosa di buono, come ciò che abbiamo realizzato per Amatrice e per le tante realtà del territorio bergamasco, dà una soddisfazione gigantesca: se si può far del bene per qualcuno, sono pronta», è il pensiero di Cristina Radici.

Dici «Radici», pensi alla storia del territorio bergamasco. La ricostruzione dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, una valle che si rialza, l’orgoglio del lavoro. E poi, ancora, altri valori nobili. Quelli incarnati in particolare da Luciana Previtali Radici, moglie di Gianni e amata nonna di Cristina, donna di solidarietà straordinaria, icona di una terra, quella bergamasca, venata dal sentimento nobile dell’impegno concreto: la Lega italiana per la lotta contro i tumori, il club Amitié sans frontières, il Lions club Bergamo le Mura, l’aiuto al «Mario Negri» e ai «Riuniti» di Bergamo, associazioni e storie a cui Luciana Previtali Radici ha dedicato la propria vita. «Coniugare impresa e solidarietà è molto importante, fondamentale – riflette Cristina Radici -. Se devo scegliere qualcosa che mi hanno lasciato i miei nonni, penso a un insegnamento prezioso: aiutare gli altri, dedicarsi agli altri. Nonna Luciana è stata unica nel suo genere, una donna d’altri tempi. Oggi manca – sospira emozionata Cristina -. Non solo come nonna, ma per la sua personalità particolare, perché trasmetteva cose quasi inspiegabili. Nel cuore porto uno dei suoi ultimi messaggi: continuate a fare del bene per gli altri, date ciò che potete, anche di più, e fatevi bastare ciò che avete».

Allora, in filigrana, nel coinvolgimento di Cristina all’interno dell’Accademia c’è anche la voglia di continuare a scrivere una preziosa storia di famiglia. La mente corre subito ai giorni recenti, all’aiuto dato alla popolazione di Amatrice, allo stadio di Bergamo gremito, al supporto che Atalanta ha dato alla causa della solidarietà, grazie alle idee di Cristina Radici e Giovanni Licini: «Allo stadio abbiamo vissuto una giornata piena di emozioni: la curva, la tribuna, tutti uniti per la stessa causa. Ma la cosa che più mi è rimasta impressa è il ringraziamento del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. E le sue parole: “Ricordatevi che non dobbiamo rimanere terremotati a vita, ma sfollati a tempo”. Fa pensare al senso della beneficenza: i nostri devono essere aiuti concreti, mirati, per aiutare le persone a crescere. Come è nata l’iniziativa di Atalanta-Fiorentina (l’incasso della partita è stato destinato alla ricostruzione del campo sportivo di Amatrice, ndr)? È iniziato tutto da un pour parler con Giovanni, e s’è subito innescato: Luca Percassi, mio marito e amministratore delegato della società nerazzurra, ha dato subito l’ok, così come mio suocero, Antonio Percassi. Giovanni ha fatto il resto, io ho solo fatto da collegamento – sorride con modestia Cristina –, poi grazie a chi ha curato comunicazione la giornata è andata per il meglio».
La solidarietà e lo sport, tutto è già condensato nel nome dell’associazione. Cristina Radici lo sa bene: splendida promessa dello sci italiano, protagonista nelle nazionali giovanili azzurre, oggi mamma affettuosa, impegnata nella famiglia, ma attiva ancora sulla neve, come presidente di PLAY Sport Academy, realtà che fa divertire sugli sci ottocento bambini bergamaschi. «È fondamentale unire sport e solidarietà. Sono anni che prometto a Giovanni di giocare al torneo di tennis dell’Accademia, questo è il momento buono: sto iniziando a prendere lezioni di tennis – è la simpatica promessa di Cristina Radici –. E poi lo sport è importante per valori che tramanda: il sacrificio, l’educazione, i valori veri della vita». Quelli che anche l’Accademia esprime ogni giorno. Benvenuta, Cristina.

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Accademia dello Sport, una famiglia che si allarga: due nuovi ingressi nel consiglio

«Abbiamo scelto all’unanimità di rinnovarci, allargarci, continuare sulla strada degli ultimi anni per migliorarci ancora». Giovanni Licini, «anima» dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, presenta i nuovi ingressi nel consiglio d’amministrazione dell’associazione: all’interno dell’organigramma, fanno il loro ingresso Danilo Arizzi, figlio di Aldo (di cui prende il posto nel cda), imprenditore, amico e sostenitore dell’Accademia sin dalle sue origini, e Cristina Radici, presidente di PLAY Sport Academy, con la «molecola» della solidarietà nel dna, sulle orme di nonna Luciana Previtali Radici, storica figura della beneficenza bergamasca. «Con l’ingresso di Danilo Arizzi, che dopo tanti anni di impegno raccoglie il testimone del padre Aldo, si tramanda una passione preziosa per la solidarietà. Con Cristina Radici, si conferma la vocazione solidale di una delle famiglie che hanno rese grande l’economia bergamasca».

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La solidarietà va in buca con l’Accademia: al via il torneo 2017

Uno swing, un sorriso, un impegno per la solidarietà che non si ferma. S’è aperta domenica 19 marzo, al circolo «Ai Colli di Bergamo», l’avventura 2017 del golf targato Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Un torneo tra amici, sotto il sole di una giornata primaverile, immersi nel verde a due passi dalla città. Formula Louisiana a tre giocatori, un centinaio di persone sui campi e un impegno concreto per far del bene, nel solco della tradizione dell’associazione guidata da Giovanni Licini che negli ultimi anni ha donato in beneficenza quasi un milione e duecentomila euro.
«È un grande piacere ospitare questo appuntamento, un torneo ormai importante nel nostro panorama, ed è un piacere ancora più grande che qui si tenga proprio la prima tappa del circuito – è il commento di Guido Fontana, presidente del golf club Ai Colli di Bergamo -. Ci sono una novantina di giocatori, un evento ben riuscito. Coniugare lo sport alla solidarietà è sempre importante, anzi fondamentale, perché affianca due momenti di alto impegno. L’Accademia è ormai una realtà nazionale, qui è sempre gradita ospite. Il nostro circolo? Abbiamo oltre quattrocento soci, con gare tutti i fine settimana e un bacino che coinvolge tutta la provincia: per molti, è una grande opportunità avere un circolo così praticamente fuori casa».
Sul campo scorrono i volti sorridenti degli amici storici dell’Accademia, imprenditori impegnati anche nel sociale, nel supporto alle attività dell’associazione. «Qui si sta bene, è la festa dello stare insieme, il ritrovarsi con amici fidati per divertirsi giocando a golf – racconta Gianluigi Viscardi, patron di Cosberg e vicepresidente del comitato nazionale Piccola industria di Confindustria, nonché grande amico e sostenitore dell’Accademia -. Per chi fa impresa, la solidarietà è un compito importante. La macchina organizzativa di Giovanni Licini è efficiente come sempre: l’Accademia è strepitosa per ciò che fa, e accanto all’impegno per il territorio bergamasco è arrivato il sostegno ad Amatrice, merito di un grande lavoro. Amatrice è la ciliegina, ma alla base c’è una torta fatta di vent’anni d’impegno. Quando si lavora bene, i risultati si raccolgono». Grande imprenditore e grande sportivo, dal tennis al golf, ecco che Viscardi accetta nuovamente la sfida solidale dell’Accademia: «Lo sport? Ho passioni a tutto campo: oggi si gioca a golf, qui si corre un po’ meno rispetto al campo da tennis», chiude con un sorriso.
Prossime tappe del torneo: il 2 aprile al golf club «Villa Paradiso» di Cornate d’Adda, il 9 aprile all’«Albenza» d Almenno San Bartolomeo e il 23 aprile al golf club «Franciacorta» di Corte Franca.

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TENNIS 2016, 500 VOLTE GRAZIE

Citando Eros Ramazzotti, “Più bella cosa non c’è”. Titolo ad hoc anche per la chiusura del Tennis 2016, fiore all’occhiello dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Un’edizione da record su più fronti capace di stampare un primato proprio per il gran finale: quasi 500 gli amici che non hanno voluto mancare al Polo Fieristico di via Lunga a Bergamo per la Serata di Gala.
Premiazioni, sorrisi, tante stelle e soprattutto tantissima solidarietà per un venerdì che, di diritto, è già nella storia quarantennale di un percorso che ha avuto ed ha in Giovanni Licini il perno essenziale: “Un grazie di cuore a tutti i collaboratori, volontari e amici sponsor ovvero la benzina della nostra macchina che non ha tempi morti e neppure limiti di velocità. Dal 1976 con Giacinto Facchetti, Fausto Radici, Miro Radici e Angelo Domenghini tra gli altri, anno dopo anno e il torneo è cresciuto per merito di chi, in nome della beneficenza, percorre centinaia di chilometri pur di esserci e di impegnarsi per il prossimo. Non più “vip” come allora, ma amici dell’Accademia ma la sostanza non è cambiata perché gli ideali sono quelli di 40 anni fa. E mi stupisco dei numeri che possiamo snocciolare anche stavolta: 400 giocatori in campo, 520 partite, 6000 visite al sito ufficiale, 70000 persone come copertura Facebook nonché i video postati sui social visualizzati da oltre 16000 persone. Detto ciò, il milione di euro era ieri. L’aiuto ai bisognosi non ha mete o traguardi, dunque andiamo avanti”.
E, a proposito di solidarietà, i proventi andranno ad Aipd (Associazione Italiana Persone Down), Amici del MoyaMoya Onlus, Associazione Oncologica Bergamasca Onlus e Csi di Bergamo. Sul palco peraltro, è toccato al golf – altra perla dell’associazione, l’ideale taglio del nastro con il leggendario Costantino Rocca a premiare i vincitori della kermesse “54 buche per la solidarietà”. E, a proposito di vincitori, applausi ai trionfatori delle varie competizioni: Antonio Viscardi e Beppe Savoldi nel 25mo Trofeo Achille e Cesare Bortolotti, Oscar Magoni nel 10mo Trofeo Giacinto Facchetti, Andrea Schillaci e Bibiana Perez nella 7ma Coppa Elio Lodovici, Giacomo Zenucchi nel 3° Torneo Franco Morotti, il team Ashe nella 2^ Coppa Fondazione Credito Bergamasco (Ciro Bresciani, Claudia Menini, Graziano Innocenti, Ezio Birolini, Giuseppe Biava, Fabio Bosatelli, Gabriele Messina, Alessandro Monguzzi e Alessandro Vanoi) senza dimenticare il torneo di 4^ categoria conquistato da Marco Colleoni e Paola Borghi. La valenza dell’appuntamento oltretutto è stata ulteriormente certificata dalla presenza al gran completo anche delle istituzioni: la Regione Lombardia rappresentata dagli assessori Fabrizio Garavaglia, Alessandro Sorte e Claudia Terzi e dai consiglieri Mario Barboni e Lara Magoni, poi ancora il sen. Nunziante Consiglio, l’on. Elena Carnevali e l’assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Graziella Leyla Ciagà. Al sigillo con la “S” maiuscola ci hanno però pensato i Golden Vip: il dott. Angelo Piazzoli (Premio Arte e Cultura), l’ormai ex sciatore Massimiliano Blardone (Premio “Gianni Radici” alla carriera) e il dott. Maurizio Tespili (Premio “Fondazione Credito Bergamasco” per la ricerca scientifica). E ora pensiero al 2017? No, a continuare questa bellissima favola giorno dopo giorno. Perché la solidarietà targata Accademia dello Sport non conosce alcuna sosta.

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TENNIS 2016, TRA I VINCITORI SVETTA LA “SESTA” DI MAGONI

Il Tennis 2016 ha emesso i suoi verdetti. Nella serata, obbligatoriamente indoor complice la tregua tardiva di Giove Pluvio, dedicata alle finali la pole position sulla scena è tutta per Oscar Magoni.
Non solo per l’eloquenza dell’affermazione, ma anche per l’avversario battuto in finale e per il numero di allori: il neo direttore sportivo del Renate, infatti, ha liquidato con un doppio 6-1 Luca Facchetti nella decima edizione del trofeo dedicato a papà Giacinto. Per il “Mago” si tratta così della sesta volta nell’albo d’oro dopo i titoli 2009 e 2015 nel singolare A e del 2012 e 2013 nel tabellone per classificati a cui va aggiunto il primo posto, sempre dello scorso anno, nel doppio misto con Francesca Vitali. E, a proposito di doppio misto, vittoria di Andrea Schillaci con l’ex sciatrice Bibiana Perez che hanno prevalso 9-4 sul tandem Adriano Latini-Federica Airoldi.
Amaro in bocca, invece, per l’epilogo forzato del doppio maschile: un infortunio muscolare occorso a Mario Ielpo ha fatto saltare la sfida in famiglia Viscardi consegnando la 25ma edizione del Trofeo Achille e Cesare Bortolotti ad Antonio (con Beppe Savoldi) ai danni di Gianluigi.
Nel singolare B – 3° Torneo Franco Morotti – “prima” per Giacomo Zenucchi che ha sconfitto 9-2 Gianfranco Testa mentre nella seconda Coppa Fondazione Credito Bergamasco, Ashe ha battuto Vilas 3-1.
Il team che ha portato in alto il nome dell”indimenticato asso americano, capitanato da Ciro Bresciani, ha visto protagonisti Claudia Menini, Graziano Innocenti, Ezio Birolini, Giuseppe Biava, Fabio Bosatelli,
Gabriele Messina, Alessandro Monguzzi e Alessandro Vanoi.
A mettere i titoli di coda, tuttavia, non poteva che essere nuovamente Oscar Magoni che però stavolta stecca nel doppio misto 4^ categoria con Paola Perrotta: Marco Colleoni e Paola Borghi lasciano soltanto un game, dettando legge 6-0 6-1. La Borghi così conferma il titolo 2015 conquistato con Luca Falardi.
Domani sera, dalle ore 20, Serata di Gala presso il Polo Fieristico di via Lunga a Bergamo con quasi 500 invitati. Un record, ma niente di più che la perfetta conclusione di un’edizione decisamente da primato.

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TENNIS 2016, LE SEMIFINALI TRA GRANDE E PICCOLO SCHERMO

“Un clima familiare, un’organizzazione splendida, tanta bella gente: c’è bisogno di far del bene, qui è da anni che l’impegno è straordinario”. Un’inquadratura perfetta, non poteva che essere così. Parola del regista Luca Licini, maestro della cinepresa e amico dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Eccolo a Cividino anche quest’anno per regalare sorrisi e pareri sempre interessanti sul cinema italiano.
Il Tennis 2016 entra nel vivo offrendo i suoi incontri cruciali, con un mercoledì dedicato alle semifinali del singolare e del doppio, appuntamenti sentitissimi e di livello interessante pure sotto il profilo tecnico.
Domani sarà invece la grande serata delle finali, prima del galà alla Fiera di Bergamo che venerdì sera chiuderà un’altra edizione da record, la quarantesima, che incrementerà ancor di più il risultato superiore al milione di euro devoluto in beneficenza negli ultimi dodici anni.
Ultimi match, ultime occasioni per scambiare chiacchiere piacevoli. Per Luca Lucini, campione d’incassi già con la pellicola d’esordio Tre metri sopra il cielo (2004), è anche il momento per riavvolgere il nastro sul suo ultimo lavoro, Nemiche per la pelle, uscito ad aprile e reso irresistibile dalla coppia Margherita Buy-Claudia Gerini: “Mi sono divertito tantissimo con queste due grandissime attrici – conferma Lucini, milanese classe ’67 -. Hanno avuto una grandissima capacità nell’essere diversissime ma allo stesso tempo complementari. Ogni scena è stata un piacere”.
Dal grande schermo alla tv, a Cividino è ormai di casa Carlo Pellegatti, volto noto di Mediaset e Milan Channel. All’ordine del giorno, sull’agenda rossonera, le trattative con la cordata cinese: “La società sta aspettando le carte necessarie, le garanzie giuste, e bisogna capire se alla fine la volontà di cedere è davvero definitiva. Incidono parecchi fattori, i tempi sono incerti: sembra che gli emissari del fondo possano arrivare lunedì a Milano per farsi conoscere”. Non può mancare una domanda su Jack Bonaventura, ex atalantino e ora stella del Diavolo, escluso però dalla rosa della Nazionale agli Europei: “È difficile pensare che Jack non rientri tra i primi 23 giocatori italiani o tra i 6-7 centrocampisti più rappresentativi del nostro calcio. Ha dribbling, ha tecnica e anche finalizzazione, probabilmente è stato escluso per motivi: eppure, avrebbe sicuramente meritato di far parte del gruppo azzurro”.
Un gruppo sicuramente all’altezza della sfida più importante – quella della solidarietà – è invece quello dell’Accademia. Domani, giovedì 9 giugno, per le finali del Tennis 2016, se ne avrà nuovamente conferma.

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TENNIS 2016, TUTTO PRONTO PER IL RUSH FINALE. TRA CONTE E VENTURA

In attesa delle semifinali di domani e del giorno delle finali, giovedì, l’antipasto targato Tennis 2016 si è rivelato decisamente succulento, come da prassi. E stavolta la solidarietà ha preso ancor colore, tra l’azzurro, il verde speranza e il giallo. Nessuna tavolozza bensì, quest’ultimo, è quello della maglia di Gianluigi Buffon regalata all’Accademia dello Sport da Massimo Carrera e autografata dallo stesso ex difensore atalantino, dal portierone della Juventus e dal c.t. Antonio Conte. Una tripla griffe di prestigio, una testimonianza d’affetto ulteriore visto che Carrera partirà domani alla volta di Montpellier, ma non ha voluto mancare l’occasione per un’ultima “puntata” a Cividino.
Tra un diritto ed un rovescio, tra dita incrociate – a dovere – per il meteo e tanta voglia di arroventare il clima della competizione però a tenere banco fuori dalla terra rossa è l’attualità. Che approfittando del cadeau di Massimo Carrera non può non che essere cucita su presente e futuro della Nazionale, in virtù dell’ufficializzazione odierna che sarà affidato a Giampiero Ventura. E, come da costume italico, la nomina divide anche due grandi amici dell’Accademia come Luca Facchetti e Mario Ielpo. “Mi piace molto il suo calcio – attacca il figlio d’arte – e ha tantissima esperienza. Certo, un conto è essere allenatore e un altro selezionatore ma in questa nuova veste avrà la possibilità di scegliere giocatori e modulo in base alle esigenze del momento, per cui reputo che possa essere una scelta azzeccata”. Qualche riserva invece è espressa dall’ex portiere di Cagliari e Milan: “Apprezzo l’uomo e il tecnico – rileva Ielpo – ma ho qualche dubbio che possa essere il ruolo giusto per lui. E’ un mister che allena molto la squadra, cosa che ora non potrà più fare dunque ritengo sia un’incognita”.
La stessa incognita che il “tandem del giorno” trasferisce in orbita della manifestazione continentale, che scatterà venerdì: “Fare pronostici non è mai facile e il Mondiale 2006 insegna, quindi può davvero succedere di tutto. A prescindere dagli uomini in campo, la prerogativa di tutte le compagini di Conte è quella di non mollare mai. Penso che sarà così anche stavolta” il Facchetti-pensiero, “L’Italia non è da buttare, sarà decisivo l’approccio con le avversarie di fascia media contro le quali bisognerà essere concreti. Contro le corazzate non vedo problemi e penso che si possa arrivare in semifinale. Chiudere nelle quattro sarebbe già un bel risultato”.
E il risultato, adesso, comincia a pesare davvero anche nel torneo di Cividino. Anche se rivedendo in “salsa Accademia” il celebre detto, quando il gioco si fa duro il divertimento non può mai mancare. Soprattutto a – 2 dalla bandiera a scacchi.

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