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GIULIANO E’ IL RAZZO OLIMPICO AL VIP, MA INFORCA IL DOPPIO

Come un razzo nella notte, Giuliano Razzoli arriva a Cividino e abbaglia il Vip con l’oro del sorriso. Un subdolo scherzo del tabellone gli ha fatto trovare al cancelletto di partenza del doppio Marco Albarello, già mito dello sci di fondo italiano. Olimpionici delle nevi unitevi, sembra suggerire la terra rossa di Cividino, strizzando l’occhio alle stelle, chè la notte a cinque cerchi fa tintinnare le imprese d’oro della storia dello sport: l’oro di Albarello, nella mitologica staffetta ai Giochi invernali di Lillehammer, palle di neve in faccia ai norvegesi; l’oro di Razzoli, nella gara della vita a Vancouver, palle di neve in faccia ai corvacci dello sci italiano. Ora i due sono in campo insieme e alla fine sospireranno non troppo felici: Giuliano inforca, Albarello affonda, la sciolina non va, il doppio nemmeno. Due set da Nicola Pedone e Luciano Alfani e il circo bianco va in bianco. Ma prima Razzo aveva vinto la medaglia della disponibilità, guardando il bicchiere mezzo pieno della stagione delle grandi attese, la prima agli archivi dopo l’oro olimpico del 2010, la prima volta al Vip. “Mi ha portato qui l’amicizia con Albarello ed era quasi una promessa, perché qui sarei dovuto venire l’anno scorso, prima dell’infortunio. Io tennista? Sono curioso di vedere come me la cavo, mi considero un tennista discreto: da ragazzo giocavo spesso, ora no”. Ora che il ragazzo è diventato Razzo c’è da infilare gli sci AL cancelletto del riscatto. “Sono uscito nello slalom dei Mondiali, ma non è stata una stagione negativa. Prima dell’infortunio sciavo meglio dell’anno olimpico e la vittoria nell’ultima gara di coppa del mondo mi fa sperare per il futuro. Punto alla Coppa di slalom e non penso all’eredità di Tomba. Quella è troppo pesante da portare e allora io mi scanso”. Non dall’effetto Bergamo, la Coppa Europa al Pora. Razzoli ha detto presente prima dei Giochi e ha vinto, ha ridetto presente quest’anno prima dei Mondiali e non ha vinto. “Ma Bergamo mi porta fortuna, il Pora è stato un trampolino per Vancouver. Chissà che la storia non si ripeta”. Si ripetono Alessandra Gandossi e Adriano Latini nel doppio misto per classificati, è tornato a ripetersi Riccardo Maspero nel singolare prima e ora, alla vigilia del rush finale, Maspero rientra in corsa per un posto sotto le stelle. Che domani staranno a guardare, prima del gran finale da venerdì.