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DAMIANI E MAGONI, GAGLIARDI E CASINI: MISTO DA OSCAR AL VIP

Fiumi d’acqua (piovana) su Cividino e allora il Vip serve il fritto misto. Gran “frittura”, per la verità, a cominciare dal misto doc, le semifinali della Coppa Credito Bergamasco, il tandem per classificati all’edizione di lancio. In orbita, sulla carta, c’è la coppia composta dal talento fuori categoria di Emmanuelle Gagliardi, già semifinalista all’Australian Open di doppio prima del ritiro, e da Giuseppe Sigurtà. Sul campo, carta canta e dire che dall’altra parte della rete Francesca Agazzi, gran dritto, non sembrava certo disposta a collezionare stecche. Ma dai e dai, Gagliardi era troppo…gagliarda e in due set secchi portava se stessa e Sigurtà in finale. Quota sospesa per eccetto di ribasso, direbbero i bookmakers di Cividino, pronti a dare per certa la finale con l’altra testa di serie numero uno, il duo composto da Cristina Casini e Paolo Agnelli. Bookmakers accontentati, nonostante la buona vena di Elen Cippolletta e Pier Gallivanoni, e così Cristina Casini e Paolo Agnelli si giocheranno la Coppa Credito Bergamasco domani con Gagliardi e Sigurtà, come dire Nadal e Federer o Federer e Nadal uno contro l’altro. Notizie? Conferme. Nel fritto gran menù di giornata, Oscar Damiani batteva un colpo nel misto light, quello non classificato, e Oscar Magoni rispondeva a tono e così domani sarà una notte da Oscar anche nella finale del misto light. Nel frattempo Damiani assegna un oscar ideale alla prudenza nel caos di scommessopoli. “Eliminare le scommesse? No, impedire ai calciatori di farlo, ma aspettiamo a parlare di diluvio sul calcio italiano e in ogni caso non siamo a Calciopoli 2. La marcia dei tifosi dell’Atalanta? La sottoscrivo, se è pacifica”. Nella battaglia degli ultimi due giorni, annunciata dall’ok Corral nella semifinale del doppio tra le cinematografica coppia Lucini-Gallivanoni e quella leonina Viscardi-Agnelli, domani al Vip sarà anche notte di tennis e poesia. Tra una finale e l’altra (singolo B e i due misti) sono attesi Gianni Clerici, Sergio Tacchini e il direttore d’orchestra Evelino Pidò. Come dire, musica da maestri.