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Le famiglie di Amatrice in visita a Sarnico, un’amicizia vera, un binomio che prosegue con l’Accademia

Il legame fra Amatrice e Bergamo non potrebbe essere più saldo. Merito dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà che, sabato 23 febbraio, ha accompagnato una delegazione di cittadini di Amatrice a Sarnico, per far conoscere agli amici laziali il lago d’Iseo. Amici, e non si fa solo per dire: seduti al tavolo del Tennis club sarnicese c’erano infatti le tre famiglie alle quali l’Accademia dello Sport ha donato, dopo il terremoto dell’agosto 2016, tre case dove vivere.

La donazione è avvenuta in tempi record, nel giro di poche settimane dalla terribile scossa che ha completamente distrutto Amatrice. Le tre famiglie hanno potuto abbandonare le tende allestite nelle ore successive all’emergenza per trasferirsi nei moduli abitativi frutto della generosità dei bergamaschi. Generosità che gli amici laziali non hanno dimenticato.

Ne sono una riprova i sorrisi, gli abbracci, la confidenza, l’affetto visibile a tutti coloro presenti sabato a Sarnico. Per Giovanni Licini, alla guida dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, “si tratta di un legame che si rinsalda col tempo, di un’amicizia sincera che si rinnova anno dopo anno”. Per il sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli e per il suo vice Umberto Bortolotti, entrambi presenti per accogliere i cittadini di Amatrice, “ricevere personalmente i cittadini laziali che hanno dovuto subire le tragiche conseguenze del terremoto è un piacere, un piacere avuto anche nel 2018, quando le famiglie di Sarnico hanno ospitato una quarantina di ragazzi provenienti da Tolentino, in provincia di Macerata”.

Le tre famiglie giunte sul lago d’Iseo da Amatrice – Massimiliano e Samanta, Mario e Paola, ma anche Maurizio e Samanta, tutti con figli a seguito – hanno potuto fare una passeggiata sul lungolago sarnicese, prima di provare i prodotti tipici bergamaschi alla tavola del Tennis club Sarnico: dal salame nostrano alla polenta, passando per i ravioli di casa. Piaceri che hanno condiviso mentre, senza mai perdere il sorriso, ripercorrevano i momenti più duri degli ultimi anni della loro vita.

Dalla perdita della casa e del lavoro ai tentativi, in alcuni casi vani, di estrarre dalle macerie amici, vicini di casa. Dalla forza che li ha uniti all’enorme spirito di solidarietà che è nato spontaneo, fra di loro. Per tutte e tre le famiglie il legame con Bergamo e con l’Accademia dello Sport è stato e continua ad essere il segno di una vera amicizia. “Il primo aiuto – hanno raccontato in coro – non ci è arrivato dallo Stato. Non dalle istituzioni. Il primo vero aiuto, sotto forma di una casa dove vivere, c’è arrivato da Bergamo. Non possiamo dimenticarlo” .