Gli amici del torneo

ANTONIO ROSSI

Un’Olimpiade fa entrare nel mito, se poi si vincono tre ori nel kayak in due diverse edizioni, l’epopea è completata. Impossibile, in effetti, non avere ancora negli occhi imprese – raccontate dalla voce di Giampiero Galeazzi – di Atlanta 1996 (K1 e K2 con Daniele Scarpa) e Sydney 2000, nel K2 in coppia con Beniamino Bonomi con cui centrerà anche l’argento ad Atene, quattro anni dopo. Da due, invece, Antonio Rossi è assessore allo sport e alle politiche giovanili della Lombardia, voluto nel suo team dal presidente Roberto Maroni.

Antonio Rossi, però, per il Vip non è un amico dell’ultima ora. Da qualche anno il campione-assessore frequenta Cividino e nonostante i molteplici impegni di lavoro, all’appuntamento con il tennis benefico non vuole mancare.

“Il raggiungimento del milione di euro – sottolinea – dice tutto. Alle spalle del Tennis Vip c’è un’organizzazione seria, formata da persone di cui potersi fidare totalmente e non è un caso se la gente torna sempre volentieri per dare il proprio sostegno all’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Qui siamo tutti allo stesso livello e questo aspetto, unito al divertimento, è la base per una formula vincente”.

“Realtà come queste costituiscono un vanto per un territorio sempre fertile sul fronte beneficienza – dice Rossi -. La Lombardia è sempre pronta a destinare dei fondi a chi ne ha bisogno e si attesta, in questo ambito, tra le prime regioni in Italia e il Vip, oggi, rappresenta un fiore all’occhiello. Da frequentatore di Cividino sono felice per il traguardo del milione di euro che Giovanni Licini e i suoi collaboratori sono riusciti a raggiungere”.

Una posizione che peraltro è fortificata quando si entra nello specifico sul piano sportivo, cartina tornasole di una situazione che sa reggere l’urto della crisi: “Stiamo abbastanza bene – rileva l’assessore – grazie all’opera dei tantissimi volontari, dei dirigenti, degli atleti e soprattutto delle famiglie, basti pensare al fatto che rappresentiamo il 20% del movimento nazionale. Naturale che il contesto sia leggermente variato negli ultimi anni in virtù del fatto che i piccoli sponsor, a fianco delle società minori, sono stati i primi a mancare. Tale aspetto incide di conseguenza sui bilanci ed allontana dallo sport”. Il presente però fa emergere una politica che si sta spendendo per salvaguardare un autentico patrimonio: “C’è ancora molto da fare – ammette Rossi – ed ecco perché, a quattro mani con l’assessore all’economia Massimo Garavaglia, stiamo portando avanti discorsi legati sia all’impiantistica che per un aiuto concreto alle società. Su tutti un software che permette allo sponsor di allargare il proprio raggio avendo, allo stesso tempo, un ritorno numerico pressoché immediato. Bisogna lavorare sodo, ma si può essere ottimisti”.

 

Federico Errante