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Gli Amici del torneo: Giacomo Agostini, a tutto gas per la solidarietà

DSC_8504-giacomo-agostini-820x490Trovare l’ago (quello con la «a» minuscola) in un pagliaio può essere difficile, trovare invece l’«Ago» a Cividino è invece facile. Una certezza. Perché Giacomo Agostini, l’«Ago» del mondo dei motori, l’«Ago» che ha scritto pagine infinite di storia, è da sempre un amico dell’Accademia dello Sport e della Solidarietà. Insomma: quando la beneficenza chiama, «Ago» sgasa a martello e risponde presente.
Anche quest’anno, anche a questo Tennis 2016, il campionissimo di Lovere posa il casco e imbraccia la racchetta, incastonando l’appuntamento di Cividino in un’agenda fittissima. Ma non si poteva certo mancare: «Per la solidarietà devo esserci e ho fatto di tutto per essere qui», sorride lui, 64 anni e non sentirli, una bacheca straordinaria come la sua gentilezza.
La gara del Mugello è un ricordo ancora fresco, il sapore amarognolo è ancora impresso in tutti gli appassionati del circus motociclistico, Agostini riavvolge il nastro e ripensa a quella ventina di giri che hanno incoronato Jorge Lorenzo, dopo che Valentino Rossi si era preso la pole per poi essere tradito dal motore nel momento più importante della gara: «Speravamo e credevamo potesse andare bene, peccato per Vale e per quel problema tecnico lo ha lasciato a piedi proprio sul più bello», commenta la leggenda delle due ruote.
Già, leggenda, e termine più calzante non potrebbe essere utilizzato. Quindici titoli mondiali, basterebbe solo questo dato. Invece occorre come minimo raccontare delle 123 vittorie complessive nelle gare del Motomondiale, dei 163 podi in 190 gran premi disputati, più 18 titoli nazionali per un bilancio complessivo di oltre 300 successi in gare ufficiali. A Lovere, la città a cui è da sempre legato, gli è stata appena dedicata una mostra per celebrarne il mito.
Oggi «Ago» è l’osservatore privilegiato più prezioso per decifrare lo spettacolo motoristico italiano e mondiale: «È cambiato tantissimo da quando correvo io, soprattutto per quanto riguarda la copertura degli eventi: una volta, soprattutto all’inizio, le nostre gare si rivedevano al massimo per cinque minuti in settimana, oggi invece i gran premi sono continuamente sulle televisioni di tutto il mondo. Però all’epoca c’era più pubblico sugli spalti, avevamo gare con 250 mila spettatori in tribuna, qualcosa di incredibile». Incredibile come il curriculum straordinario di Giacomo Agostini.