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Gli amici del torneo. Gianpaolo Bellini, ecco l’Europa: “Una gioia immensa, anche fuori dal campo”

Sul volto di Gianpaolo Bellini c’è un sorriso di gioia. La gioia degli amici ritrovati, la gioia della solidarietà, la gioia per un’Atalanta che sta scrivendo una storia romantica, quella della «provinciale» che volta in alto fino all’Europa. Parte il Tennis 2017, ecco la bandiera atalantina, il capitano dei record, il ragazzo cresciuto all’Atalanta, e che in nerazzurro è rimasto tutta la vita: «È sempre un piacere tornare a Cividino, anche se il mio percorso tennistico non è mai troppo lungo (sorride, ndr). Ma qui si viene soprattutto per la solidarietà, per l’impegno dell’Accademia. Quest’anno, poi, la partnership con l’Atalanta è ufficiale, quindi c’è ancora più entusiasmo». Ventisei anni dopo, c’è un’Atalanta di nuovo nelle coppe. Ora, l’ultimo sforzo è dietro l’angolo: manca solo un punto, alla squadra di Gian Piero Gasperini, per blindare anche il quinto posto, evitando la «scocciatura» dei preliminari: «Il traguardo è già storico, non ho dubbi che la squadra ora ci metta anche l’ultimo passo, sigillando il quinto posto – è il ragionamento dell’ex capitano -. Lo si capisce dalla mentalità, lo si vede negli occhi dei giocatori, che stanno dando tutto». In quest’Atalanta – bergamasca, grintosa, finalmente di nuovo europea – forse manca solo uno come Gianpaolo Bellini. Un rammarico non essere là in campo, a dare tutto per accarezzare il fascino delle notti di coppa? No, Bellini non ha dubbi, perché mette la squadra prima del singolo, pur di fronte a una storia nerazzurra fatta di oltre quattrocento presenze ufficiali: «Sono contento da tifoso, non ho rimpianti – risponde sicuro Bellini, classe ’80 -. Ho smesso nel momento giusto, vivo questo momento dall’esterno del campo comunque con una grandissima gioia. È stata una vittoria del gruppo, in particolare di quei giocatori che negli anni passati non erano stati valorizzati: invece oggi sono esplosi, si sono affermati, e ripaga tutti i sacrifici del passato». In questo cammino da record, l’impronta forte è quella di Gian Piero Gasperini: «Mi ha impressionato la sua coerenza, il suo coraggio. Ha fatto delle scelte ed è andato fino in fondo, portando a livelli impensabili la squadra. Ne apprezzo le sue qualità di insegnante di calcio, di maestro: è quello che più mi raccontano i miei ex compagni. E poi ha una fame incredibile, quella che ha trasmesso a tutto il gruppo».