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Gli Amici del torneo: Igor Cassina e Mike Maric, coppia a cinque cerchi (sognando Rio)

DSC_9173 igor cassina, mike maric resizeLa terra rossa di Cividino come le spiagge dorate di Rio? Paragone azzardato, vero, ma nemmeno troppo. Perché c’è un filo conduttore tra il Tennis 2016 e le imminenti Olimpiadi, un collegamento che valica oceani e chilometri regalando sorrisi e storie importanti. Mike Maric e Igor Cassina, ecco la coppia d’oro di quest’edizione, ecco il richiamo all’appuntamento che ogni sportivo sogna e che ogni appassionato attende.
Viverlo da protagonista, quell’evento, vale una vita. Lo sanno bene loro due, coppia di doppio nel torneo organizzato dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, due storie intrecciate più di quanto a prima vista sembri. Occorre riavvolgere il nastro, prima di tutto. 23 agosto 2004, Atene ha gli occhi del mondo addosso, i Giochi Olimpici sono tornati nella terra degli dei e dei loro inventori, Igor Cassina stupisce il globo: prova perfetta, medaglia d’oro nella sbarra, per la ginnastica italiana è un momento storico. Seguiranno altre avventure a cinque cerchi (quarto a Pechino, mentre il debutto risaliva a Sidney 2000), esperienze incastonate in una carriera (chiusa nel 2011) con soddisfazioni in ogni competizione (due medaglie ai Mondiali, tre agli Europei, cinque in Coppa del Mondo) e pure la gloria di vedersi attribuita la paternità di un movimento tecnico tra i più spettacolari (il «movimento Cassina», appunto).
Sul rettangolo del campo da tennis, Igor Cassina ha trovato un compagno con l’Olimpiade nel destino. È Mike Maric, nato a Milano ma origine istriana, l’uomo con i polmoni infiniti, un re dell’apnea, capace di scolpire nella storia il record nazionale nella specialità Jump Blue, in cui ogni atleta scende lungo un «tubo», e Maric è riuscito a percorrere ben 150 metri nel 2004, performance tra le migliori di sempre. Tecnica ed esperienza grandiosa al servizio di Federica Pellegrini e Filippo Magnini, duo dorato del nuoto azzurro atteso dalla prova più impegnativa. Quella di Rio, of course, con la missione di regalare sogni e gloria a tutto un popolo. Per ritrovare il metallo più prezioso (per Federica, oro a Pechino 2008) o per tentare l’assalto all’apice di una carriera (per Filippo, che comunque vanta un bronzo ad Atene 2004), gli insegnamenti di Mike Maric saranno fondamentali. E con un compagno di doppio come Igor Cassina, la strada verso la medaglia più preziosa è più vicina. Un pezzettino di Cividino, insomma, sarà a Rio.