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Gli Amici del torneo: Luca Facchetti, nel segno di papà Giacinto

1976, salto indietro di quarant’anni. Primo Torneo dei Vip, primo passo di un cammino che non s’è più interrotto: tra gli amici CHE rispondono all’invito dell’organizzazione c’è Giacinto Facchetti, il «Cipe», bandiera dell’Inter, capitano della Nazionale, leggenda del calcio italiano. Diventerà un volto amico, quello di Giacinto. Uno di famiglia.
Quarant’anni dopo, quel filo non s’è interrotto. A tessere nuovamente un legame speciale c’è Luca Facchetti, il figlio di Giacinto, che al richiamo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo risponde ancora presente. D’altronde, lo aveva già svelato alla conferenza stampa di presentazione del Tennis 2016: «Dopo il calcio, per papà c’era il tennis: e questo, per lui, era l’appuntamento dell’anno».
Classe 1978, ex attaccante con buoni trascorsi fino alle Serie C1, Luca Facchetti è oggi viceallenatore della Primavera dell’Inter, fucina di talenti in cui cerca di trasmettere i valori del padre. Valori anche bergamaschi, con Treviglio a rappresentare una città natale per entrambi: ovviamente sulla carta d’identità per papà Giacinto, sbocciato peraltro nel vivaio calcistico della Trevigliese; e culla calcistica pure per Luca, milanese di nascita ma bergamasco d’adozione, che con la Zanconti di Treviglio ha vissuto (stagione 1995/96) l’esordio in una Prima squadra, primo approccio col calcio dei grandi.
Da Treviglio alla Milano nerazzurra, dalla storia del calcio a Cividino, per Luca Facchetti è sempre un piacere tornare sul campo da tennis con gli amici dell’Accademia: «Il torneo ha rappresentato per me forse la prima occasione per prendere confidenza seriamente con la racchetta – sorride –, ho iniziato grazie all’invito dell’organizzazione e ho cercato sempre più di dedicare tempo a questo sport. È un momento per tener viva la memoria di papà e per ritrovare tanti amici preziosi. E poi c’è l’importanza della solidarietà, il faro dell’Accademia».
Anni da calciatore a buon livello (la miglior stagione col Cuneo in Serie D, 18 gol in 25 gare che contribuiscono al salto dei piemontesi nel professionismo), ora un futuro da apprendista mister su una panchina già importante: «Con la Primavera ci attende l’ultimo sforzo della stagione, quello delle finali Scudetto. È stata un’ottima annata, in campionato abbiamo chiuso al primo posto, mentre in Coppa Italia abbiamo trionfato. Ora arriva il difficile: le sfide a eliminazione diretta, qui non si può più sbagliare».
Bergamo, si diceva. Riecco un percorso che s’intreccia spesso e volentieri: sulla panchina della Primavera interista siede infatti Stefano Vecchi, mister di Mapello, allenatore in lampa di rancio di cui Luca Facchetti è fidato vice. «E martedì giocheremo qui proprio in doppio», svela Facchetti: «Stefano è un grande professionista, sempre meticoloso nel lavoro, uno che non lascia nulla al caso, in carriera ha sempre raggiunto i suoi obiettivi. E soprattutto è una persona di valore anche sotto il profilo umano: trasmette insegnamenti importanti, valori che nella nostra società sono sempre più rari». Bentornato a Cividino, bentornato a casa.