Gli amici del torneo

IGOR CASSINA

Prima volta a Cividino e al Tennis Vip per Igor Cassina. L’ex ginnasta campione olimpico gioca davanti a uno spettatore speciale, papà Carlo, che l’ha accompagnato insieme al presidente della Pro Carate, società in cui Igor riveste il ruolo di allenatore.

“È la prima volta che partecipo al Tennis Vip e ringrazio molto Giovanni Licini per l’invito. Il progetto di solidarietà legato al mondo della disabilità ha un significato profondo e umano. Ci sono tanti ragazzi meno fortunati e non per questo non devono avere le stesse possibilità di altri per relazionarsi al meglio nella società in cui viviamo”.

Nato a Seregno nel 1977, a cinque anni Igor si avvicina al mondo della ginnastica e, dopo essersi distinto a livello nazionale, nel 1999 prende parte ai Mondiali di Tianjin. L’anno dopo è convocato nella squadra olimpica e partecipa ai giochi di Sydney. Tornato dalla sua prima olimpiade, “Bilo”, soprannome derivante dal cognome del suo idolo, il campione sovietico Dmitrij Bilozerčev, continua ad allenarsi assiduamente e nel 2002 si assicura un posto nella storia della ginnastica. È infatti il primo atleta a eseguire un Kovacs, doppio salto mortale teso, con avvitamento a 360 gradi sull’asse longitudinale, riconosciuto ufficialmente dalla federazione internazionale come “Movimento Cassina”.

Il 23 Agosto 2004 è ad Atene dove, con un esercizio praticamente perfetto alla sbarra, diventa il primo italiano a vincere la medaglia d’oro. Dopo Atene, l’atleta brianzolo conquista un argento e un bronzo agli Europei (2005, 2007), due ori nella Coppa del Mondo (2005, 2007), un bronzo ai Mondiali (2009) e un quarto posto alle Olimpiadi di Pechino.

Laureatosi con lode in Scienze Motorie e dello sport, Igor Cassina annuncia il suo ritiro nel 2011, gareggiando per l’ultima volta al Campionato italiano di ginnastica artistica.

Sono passati quasi undici anni dalla medaglia d’oro di Atene: oggi Igor Cassina cosa fa?

“Alleno una squadra, la Pro Carate e sono molto contento perché abbiamo vinto il campionato italiano a squadre. È una società storica e dopo 104 anni è arrivato il primo titolo di cui sono fiero. Sono anche testimonial della Federazione nazionale e per questo sono sempre in giro per l’Italia, però mi piace portare la testimonianza da sportivo sui valori dello sport soprattutto ai giovani atleti”.

Abituati a vederlo volteggiare alla sbarra, oggi lo vediamo esibirsi con la racchetta in mano tirando di dritto e rovescio :“Il tennis è uno sport che mi piace tantissimo; lo seguo dai tempi di Ivan Lendl, Boris Becker, John McEnroe quest’ultimo più mio papà, ma a casa conservo la sua racchetta. Mi piace come sport e ogni tanto lo pratico. Sono contento di essere qui e spero di ritornare anche in futuro”.

 

                                                                                                                   Giulia Ranieri