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Accademia dello Sport, si chiude un anno di lavoro tra beneficenza e amicizia

 

L’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo gioca in anticipo, condivide la gioia per un altro anno positivo, getta le basi per un 2019 ancora di maggiore impegno. Venerdì 30 novembre, nell’incantevole cornice del Castello della Marigolda a Curno, l’associazione benefica ha dato vita alla tradizionale cena prenatalizia, chiamando a raccolta volontari, partner e amici per trascorrere un momento conviviale al culmine di mesi di lavoro.
«Una serata di auguri, di affetto e di ringraziamenti – è stato il saluto di Giovanni Licini, anima dell’Accademia -. Il nostro lavoro porta sempre frutti importanti: attraverso le nostre attività del 2018, abbiamo raccolto quasi 100 mila euro per sostenere i progetti delle associazioni scelte. Ma noi non ci fermiamo qui, guardiamo già al futuro. I nostri volontari sono al lavoro 360 giorni l’anno, riposano solo cinque giorni (sorride, ndr). A febbraio 2019, al Creberg Teatro di Bergamo, ci sarà un grande evento musicale al cui interno consegneremo le donazioni alle associazioni beneficiarie, poi in primavera inizierà il nostro circuito di golf, quindi tra maggio e giugno il tradizionale torneo di tennis con centinaia di giocatori. Stiamo ultimando anche la selezione dei Golden Vip, i riconoscimenti che premiano le eccellenze nel mondo dell’imprenditoria, della ricerca scientifica e della medicina, dello sport». Un ricordo particolare, nel tracciare il bilancio del 2018, Giovanni Licini lo ha dedicato alle emozioni vissute il 27 maggio, quando l’Accademia ha prestato servizio d’ordine in occasione della peregrinatio di Papa Giovanni XXIII, in particolare durante la tappa all’ospedale che porta il nome del pontefice bergamasco: «È stato per noi un onore incredibile – ha rimarcato Licini -. Sono stati momenti particolarmente intensi, abbiamo potuto scorgere la sofferenza ma anche la speranza sui volti dei malati». Il ringraziamento ai volontari e lo sprone per continuare nel lavoro benefico è arrivato anche da Alessandro Masera, presidente dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà.
Moltissimi gli ospiti presenti alla cena curata dalla maestria di Longhi Banqueting. E numerosi gli interventi istituzionali. Monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Curia diocesana di Bergamo, ha usato una bella metafora per fotografare l’impegno dell’Accademia: «Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia, cantava De Gregori: ecco, nell’Accademia troviamo queste grandi caratteristiche».
Sono stati appunto tre i progetti scelti per le attività del 2018: l’Unità operativa complessa di Riabilitazione specialistica (ex Casa degli Angeli di Mozzo) facente capo all’Asst Papa Giovanni XXIII per la costruzione di un percorso per outdoor wheelchair training dedicato a persone in carrozzina a causa di traumi vertebrali dovuti a incidenti o malattie; l’associazione SOS – Solidarietà in Oncologia San Marco-Zingonia, per approfondire la ricerca e la cura nelle patologie tumorali; la Patologia neonatale presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII con l’acquisto di una nuova strumentazione. Venerdì sera sono intervenuti i rappresentanti di queste diverse realtà. Per Miro Radici, personalità di spicco dell’imprenditoria bergamasca ma anche uomo dal profondo impegno sociale e presidente dell’associazione SOS Solidarietà in Oncologia San Marco-Zingonia, «l’Accademia lavora sempre con una serenità incredibile: qui troviamo persone che amano davvero il prossimo». Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII, ha definito «grande il lavoro che l’associazione ha fatto in questi anni e continua a fare. L’Accademia ha scelto anche quest’anno di sostenere la Patologia neonatale del nostro ospedale, un punto di riferimento a livello nazionale, e per questo rinnoviamo il nostro ringraziamento». Presente anche Guido Molinero, responsabile dell’Unità di Riabilitazione specialistica dell’ospedale Papa Giovanni: «Il percorso che stiamo realizzando all’interno del nostro centro di Mozzo sarà un punto di riferimento importante per le tante persone vittime di incidenti, purtroppo sempre più frequenti»; insieme a Molinero, presente anche Claudio Tombolini, presidente dell’Associazione Disabili Bergamaschi coinvolta nel progetto.
Poi, la magia della musica. Nel cuore della serata, nella corte del Castello della Marigolda è nato un momento musicale eseguito da Ettore Benis, primo violino all’Arena di Verona, Gaia Gualandris, violinista del Conservatorio «Gaetano Donizetti», le voci Beatrice Pedretti e Roberto Revera, ed Emilio Pedretti al pianoforte.