Amatrice

Le emozioni, la musica, la solidarietà. L’Accademia illumina Bergamo

Bergamo, Amatrice, le emozioni, i sogni la musica

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Un venerdì intenso, emozionante ma anche gioioso. È quello che l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha regalato alla città, riempiendo un Teatro Creberg che s’è fatto culla di sensazioni preziose per la consegna a tre associazioni bergamasche – Amici del Moyamoya, Associazione Italiana Persone Down-Bergamo e Associazione Oncologica Bergamasca – il ricavato delle attività solidali organizzate nel 2016. Un impegno concreto, dal valore di circa centocinquantamila euro, che s’è legato a quello straordinario messo in campo in favore di Amatrice dopo il devastante sisma di agosto. Presenti in città, infatti, anche le tre famiglie di agricoltori ospiti delle case mobili messe a disposizioni dall’associazione, oltre a Sergio Pirozzi, sindaco del borgo reatino devastato dal terremoto.

 

«Bergamo, capitale della solidarietà»

«Archiviato il traguardo del milione, ci avviciniamo al milione e duecentomila euro devoluti in beneficenza – è l’esordio di Giovanni Licini, anima dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, in apertura di serata -. Il nostro primo torneo di tennis segna la data del 1976, ciò che ci contraddistingue è la concretezza del nostro impegno, mosso con l’aiuto delle aziende del territorio». Poi, la riflessione sul legame con Amatrice: «Quando il 24 agosto è giunta la notizia del terremoto, ci siamo subito attivati per portare il nostro aiuto, per essere operativi immediatamente, come già fatto per il sisma in Emilia. Abbiamo trovato difficoltà iniziali, ma non ci siamo arresi, abbiamo consegnato tre case mobili ad altrettante famiglie di agricoltori di Amatrice: da quei giorni, con loro e col sindaco Sergio Pirozzi è nato un rapporto di profonda amicizia. Bergamo è la capitale della solidarietà».

 

Un teatro sold-out

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Gremita, anzi sold-out, la cornice del Teatro Creberg. In platea, le realtà aiutate dall’Accademia e i tanti amici dell’associazione guidata da Giovanni Licini, oltre a una nutrita rappresentanza istituzionale. Hanno portato i loro saluti Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo, e Giacomo Stucchi, senatore e presidente del Copasir.
Presenti i consiglieri regionali Claudia Terzi, Roberto Anelli, Mario Barboni, Lara Magoni, Vittorio Pesato; il senatore Nunziante Consiglio e i deputati Elena Carnevali e Giovanni Sanga; Alessandro Vanoi, vicepresidente Coni Lombardia; Francesco Locateli, direttore generale Asst di Seriate; Mirella Pontiggia, vicequestore aggiunto e comandante provinciale della Polizia Stradale di Bergamo; Giuseppe Baretti, presidente Figc Lombardia; Elisa Persico, responsabile comunicazione Atalanta; Franco Tentorio, consigliere comunale di Bergamo ed ex sindaco; Marcello Annoni, presidente nazionale Cavalieri d’Italia; Davide Casati, sindaco di Scanzorosciate; Nicoletta Noris, sindaco di Grumello del Monte; Simona Pergreffi, sindaco di Azzano San Paolo; Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone; Mario Carminati, parroco di Seriate e grande amico dell’Accademia. Ha portato i suoi saluti anche Mara Azzi, direttore generale Ats Bergamo.

 

Amatrice, un legame speciale

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Poi, sui monitor, le immagini da Amatrice. In mezzo alle macerie, raggi di speranza. Quelli a cui ha contribuito anche l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che ha immediatamente inviato in quei luoghi tre case mobili per chi ha scelto di rimanere – col cuore e con i piedi – in quella terra sfortunata ma meravigliosa. Sul palco è salito Sergio Pirozzi, accolto da un applauso, con tutto il Teatro Creberg in piedi ad abbracciarlo: «La chiave è solo una, non c’è un segreto: tutto questo tu lo fai se ami. In un momento dove perdi tutto ma non la vita, tu resisti se ami – è la riflessione del sindaco di Amatrice -. Si è rafforzato l’amore per quella terra, lo devo alle 239 persone morte. Lo devo agli italiani, e la comunità di Bergamo è stata super-eccezionale. Fosse l’ultima cosa che faccio, quel paese lo lascerò ricostruito. Lo merita chi non c’è più». «E’ dura, ma si va avanti: grazie a voi, è molto più semplice», è il sorriso di una cittadina di Amatrice aiutate dall’associazione. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha poi consegnato a Sergio Pirozzi il gagliardetto della Città di Bergamo: «Con l’”Amatricianata solidale” organizzata la scorsa estate, abbiamo coinvolto un numero incredibile di persone: è stata una delle più belle iniziative organizzate in città negli ultimi anni. Sei per tutti noi un concittadino», ha concluso rivolgendosi all’omologo reatino.
Ma si è celebrato anche il legame con l’Atalanta, che devolverà l’incasso della partita con la Fiorentina in favore della ricostruzione del campo sportivo di Amatrice, e che ospiterà in tribuna le famiglie aiutate dall’Accademia: «E’ nato tutto da una telefonata con Giovanni Licini, abbiamo voluto essere vicini e fare qualcosa che servisse», ha spiegato Roberto Spagnolo, direttore operativo della società nerazzurra. Per Marino Lazzarini, presidente del Club Amici dell’Atalanta, altra realtà che ha dato il proprio contributo per le località terremotate, «il tifoso bergamasco sarà sempre presente anche in futuro, a partire da domenica».

 

Le associazioni bergamasche
E’ stato anche il momento per tracciare un bilancio fondamentale, quello della solidarietà. Sul palco sono intervenute le realtà destinatarie della donazione dell’Accademia dello Sport, portando il proprio saluto e il proprio ringraziamento. A partire da Giusi Rossi, presidente dell’Associazione Amici del Moyamoya: «Ci occupiamo di una malattia rara, ancora poco conosciuta, ma su cui serve un grande impegno. E per questo ve ne siamo grati». «Operiamo da diciotto anni a Bergamo, il nostro impegno è aiutare chi affronta la sfida della malattia», è invece il commento di Nunzio Pezzotta, presidente dell’Associazione Oncologica Bergamasca. Al suo fianco c’è Carlo Nicora, direttore dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII: «Abbiamo uno sgabello con quattro gambe: tre sono fatte dai professionisti, la quarta è il volontariato, l’associazionismo. Grazie a Giovanni Licini, perché l’Accademia dello Sport ama le sfide». Patrizia Dusini, presidente dell’Associazione Italiana Persone Down-Bergamo, s’è aggiunta al coro: «Grazie a questo contributo, ci permettete di migliorare in maniera notevole la qualità di vita dei nostri ragazzi». «Con questo progetto, impareremo a muoverci in autonomia. Siamo grandi, possiamo farcela», ha poi aggiunto Andrea, uno dei ragazzi dell’associazione, dal sorriso contagioso e genuino. Si è sottolineata anche l’importanza della legge «Dopo di noi», ne ha parlato Elena Carnevali, deputata bergamasca relatrice della normativa: «L’obiettivo della legge è poter permettere una solida prospettiva di futuro».

 

I tanti grazie
Un impegno che non si ferma, anzi che ancora cresce. È il filo rosso dei discorsi dei rappresentanti delle istituzioni intervenuti nella serata dell’Accademia. «Grazie a tutti i volontari, a chi sta dietro questa macchina enorme di solidarietà, da parte di tutta Regione Lombardia: siete per noi fonte di stimolo. Regione Lombardia è stata vicina alle terre colpite dal sisma. E ci saremo fino alla fine, perché le sfide vanno combattute sempre», è il saluto di Claudia Terzi, assessore all’Ambiente di Regione Lombardia. All’insegna del sorriso quello di monsignor Giulio Della Vite, segretario generale e delegato vescovile della Diocesi di Bergamo: «Siete il “solido” della vita», ha sorriso prima di un bellissimo selfie con la platea delle associazioni aiutate, i «veri protagonisti» della serata. Per il senatore Nunziante Consiglio, l’Accademia è «una bella pagina della città di Bergamo. E un grazie anche ai Vigili del Fuoco» per il contributo fondamentale nella gestione della serata e nell’impegno quotidiano. Parola anche al deputato Giovanni Sanga: «Grazie a ciò che fate per la nostra comunità». «Abbiamo collaborato con piacere negli anni, continueremo a farlo», è la voce di Vittorio Bosio, presidente nazionale del Csi. Oreste Perri, presidente del Coni Lombardia, si rivolge col cuore a Sergio Pirozzi: «L’attenzione, il coraggio, l’amore che poni verso i tuoi concittadini ti faranno vincere questa sfida».

 

Spazio alla musica
La serata, condotta da Marco Bucarelli e Laura Ghislandi, si è poi conclusa a ritmo di musica. Attraverso l’Orchestra Italiana Bagutti, l’intero teatro ha potuto cantare e ballare i più grandi successi della musica italiana e internazionale. Lucio Battisti e Adriano Celentano, i Pooh e Luciano Ligabue, i Nomadi e tantissimi altri ancora, per un totale di quarantacinque brani che hanno infiammato la platea. Perché la solidarietà passa anche dai sorrisi, dal buon umore. Quello che la grande famiglia dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha messo in atto ancora una volta.

 

Galleria Fotografica

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3-5 marzo, da Amatrice a Bergamo grazie all’Accademia dello Sport

Dal 3 al 5 marzo, un fine settimana di «gemellaggio» tra Amatrice e Bergamo, grazie all’impegno dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Nella Città dei Mille, saranno ospiti Sergio Pirozzi, sindaco del borgo reatino colpito dal sisma, e le tre famiglie aiutate dall’associazione bergamasca guidata da Giovanni Licini.

Da Bergamo ad Amatrice, e ora da Amatrice a Bergamo. Quel legame profondo è ora pronto a rinnovarsi, nel segno del sorriso e dell’impegno. Dal 3 al 5 marzo, grazie all’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, sarà un fine settimana importante per la serenità di alcune famiglie colpite dal tragico sciame sismico che ancora sta scuotendo il Centro Italia.

Dopo essersi immediatamente attivata all’indomani del terremoto, l’associazione guidata da Giovanni Licini non s’è più fermata, intessendo con Amatrice un rapporto speciale. E ora, ecco che il sindaco Sergio Pirozzi e le tre famiglie ospiti delle case mobili messe a disposizione dall’associazione guidata da Giovanni Licini conosceranno Bergamo per un weekend. «Sarà un momento a cui teniamo particolarmente, stiamo lavorando quotidianamente per l’organizzazione, e ormai con queste famiglie e col sindaco Pirozzi abbiamo instaurato un rapporto profondissimo: siamo una grande famiglia – sorride Giovanni Licini –. Attraverso il nostro lavoro, abbiamo cercato di favorire nuovi rapporti e iniziative solidali, come il sostegno che l’Atalanta darà alla ricostruzione del campo sportivo di Amatrice. Già nel mese di novembre, invece, abbiamo agevolato la donazione di un migliaio di coperte messe a disposizione da imprenditori bergamaschi».
Le famiglie e il primo cittadino raggiungeranno la nostra città nel pomeriggio di venerdì 3 marzo; dopo una cena conviviale, la sera stessa saranno ospiti di un momento importante, quello in programma dalle 20,30 al Teatro Creberg di Bergamo per la consegna alle realtà beneficiarie dei fondi raccolti dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà grazie alle sue attività del 2016 (qui tutte le info). Una serata di impegno ma anche di sorrisi, animata dalla musica dell’Orchestra Bagutti: nel corso dell’evento, il sindaco Sergio Pirozzi e le tre famiglie porteranno il loro saluto e il loro racconto di questi mesi difficili, alleviati però dal prezioso sostegno di Bergamo e dell’Accademia.
La giornata di sabato 4 marzo sarà dedicata alla scoperta della Città dei Mille. Accompagnati dai collaboratori dell’associazione, gli ospiti di Amatrice potranno conoscere le meraviglie di Città Alta e della città bassa; nel pomeriggio, alle 18,30, il gruppo sarà accolto al «Baretto» dai tifosi della Curva Nord dell’Atalanta, altra realtà bergamasca che si è attivata nei giorni drammatici del terremoto. Alla sera, invece, altro appuntamento conviviale, al ristorante «Piccolo Mare» di Bergamo, dove le famiglie e il primo cittadino passeranno momenti allegri in una cena che coinvolgerà tutti i collaboratori e volontari che dedicano il proprio impegno alle attività dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo.
Infine, la domenica. Il 5 marzo, le famiglie assisteranno – in un box appositamente loro dedicato a bordo campo – alla partita Atalanta-Fiorentina; sarà presente anche Sergio Pirozzi, che siederà in tribuna d’onore accanto a Giovanni Licini, «anima» dell’associazione, e ad Antonio Percassi, presidente della società nerazzurra. Prima del calcio d’inizio, il primo cittadino saluterà e ringrazierà i tifosi atalantini, i bergamaschi e l’Accademia dello Sport per la Solidarietà per la concreta vicinanza mostrata in questi mesi. E proprio l’Atalanta devolverà l’incasso del match in favore della ricostruzione del campo sportivo di Amatrice (qui tutte le info sull’iniziativa della società della famiglia Percassi).
Tre giorni intensi, per stringere ancor di più il rapporto tra queste due terre, grazie all’impegno dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo.
 
Programma sintetico
Venerdì 3 marzo:
– Nel pomeriggio, arrivo in città e sistemazione in albergo
– Alla sera, presenza e intervento alla serata organizzata dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà al Teatro Creberg di Bergamo, con intervento dal palco
 
Sabato 4 marzo:
– In mattinata, visita alla città
– Alle 18,30, saluto al «Baretto», accolti dai tifosi della Curva Nord
– Dalle 20, cena con i collaboratori e volontari dell’associazione al ristorante «Piccolo Mare» di Bergamo
 
Domenica 5 marzo:
– Dalle 12,30, presenza alla partita Atalanta-Fiorentina, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza dalla società nerazzurra; prima del calcio d’inizio, saluto del sindaco Sergio Pirozzi
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Bergamo-Amatrice, legame profondo. L’incasso di Atalanta-Fiorentina per ricostruire il campo sportivo

Lo sport, il sorriso, l’impegno per le cause più nobili. Da Bergamo ad Amatrice, per un fine settimana con questo filo conduttore, la solidarietà, dopo una tragedia immane, quella del terremoto che da agosto s’è abbattuto sul Centro Italia.
Venerdì 3 marzo, in occasione della serata in cui l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo consegnerà alle associazioni beneficiarie i fondi raccolti nel 2016 (qui tutte le info), sarà infatti presente anche Sergio Pirozzi, il caparbio sindaco di Amatrice, il borgo reatino a cui si è legata anche l’attività di sostegno della nostra associazione, con tre case mobili messe a disposizione di altrettante famiglie di agricoltori del luogo.
Ma il legame tra le due terre non si esaurisce qui. Domenica 5 marzo, in occasione della partita Atalanta-Fiorentina, la società nerazzurra guidata da Antonio Percassi devolverà l’incasso in favore del progetto di ricostruzione del campo sportivo di Amatrice (tutte le info sui tagliandi sono disponibili a questo link). Una iniziativa da applausi, che raccoglie anche il nostro sorriso e sostegno. Lo sport e la solidarietà, valori che ancora una volta fanno onore a Bergamo.

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Qui Amatrice, l’inverno nelle case mobili dell’Accademia: «La nostra salvezza»

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Il freddo, la neve, il ghiaccio, ma Amatrice non si arrende. Non si arrende la sua gente, persone di cuore e di coraggio, capaci di ripartire dopo il drammatico sisma del 24 agosto, e capaci di resistere anche a questo inverno durissimo. Nell’alleviare la sofferenza quotidiana c’è anche il sostegno portato – sin dai primissimi giorni dell’emergenza, con l’impegno in primis di Giovanni Licini – dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che ha inviato nei luoghi colpiti dal terremoto tre case mobili, destinate ad altrettante famiglie di agricoltori della zona, come già accaduto in occasione del terremoto in Emilia del 2012.
«È un freddo intenso, la notte si scende meno quindici gradi, anche a meno venti. Ci sono quaranta centimetri di neve, ma soprattutto tira molto vento, è questo il problema. Ci sta mettendo a dura prova, ma non molliamo», racconta Mario Clementi, da una delle tre casette messe a disposizione dalla nostra associazione: «Ho una piccola azienda agricola e anche un agriturismo: l’azienda piano piano procede, per l’agriturismo la situazione è più difficile». «Si va avanti, nonostante queste temperature dure: speriamo l’emergenza passi al più presto», fa eco la famiglia di Maria Lauretti: «L’azienda agricola? Le bestie restano fuori, purtroppo ancora non sono state ripristinate le strutture in cui mettere animali».
C’è però la dura scorza di chi non si arrende di fronte a nulla. Abituati agli inverni rigidi, e ormai sempre più forte pur di fronte al dramma di un terremoto devastante: «Certo, la situazione è precaria perché siamo terremotati, però l’inverno da queste parti è sempre stato così, e noi siamo gente abituata a questa temperatura: senza la vera casa è un po’ difficile, ma teniamo duro», spiega Mauro Gianni, altro agricoltore di Amatrice a cui è stata messa a disposizione l’unità abitativa dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Un aiuto preziosissimo: «Le casette sono una salvezza, altrimenti sarebbe impossibile sopportare l’inverno. Qui si sta bene, noi abbiamo anche messo un caminetto per portare aria calda dentro», chiude Gianni con un sorriso. A tutta Amatrice, il nostro abbraccio sempre caloroso.

Mesi di lavoro, impegno, contatti. Un legame sempre costante. Dall’indomani del sisma a oggi, il lavoro dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo a favore delle famiglie colpite non si è fermato. Lo racconta bene Giovanni Licini, «anima» dell’associazione che negli ultimi dodici anni ha raccolto e devoluto alle realtà solidali della Bergamasca oltre un milione di euro: «Tra noi e queste famiglie è nata una sinergia. Non ci siamo mai fermati: ci siamo attivati quando è accaduta la tragedia, ci siamo adoperati per far giungere in tempi rapidi le case mobili, e anche ora il nostro rapporto con le famiglie di Amatrice è costante. In questi giorni durissimi, ci siamo telefonati nuovamente: ci fa piacere che le casette stiano dando un riparo prezioso. Non vediamo l’ora di incontrare queste persone qui a Bergamo». Già, e non manca poi molto: il 3 marzo al Teatro Creberg di Bergamo, in occasione della cerimonia con cui l’Accademia dello Sport consegna alle associazioni cui si è legata i ricavati dell’ultimo anno di attività, saranno ospitate anche le tre famiglie di Amatrice aiutate in questi mesi, oltre a Sergio Pirozzi, il sindaco del centro più colpito dal terremoto.
A tutta Amatrice, il nostro abbraccio sempre caloroso. In questo inverno durissimo, ancor più caloroso.

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Le case mobili dell’Accademia ad Amatrice: «Un regalo grandissimo»

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«Una gentilezza che ci ha riempito il cuore». Da Amatrice a Bergamo, oltre seicento chilometri ma un pensiero che corre veloce, più forte degli ostacoli che quel maledetto sisma del 24 agosto ha messo sul cammino della vita di migliaia di persone. Sono arrivate nel Reatino le tre case mobili donate dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ad altrettante famiglie della cittadina più duramente colpita dal terremoto, un aiuto concreto che dà sollievo: «Sono bellissime, molto confortevoli – prosegue nel racconto Mauro Gianni, uno dei destinatari delle abitazioni provvisorie -. Qui viviamo mia suocera, i miei nipotini ed io: con noi c’è anche un bimbo di dieci mesi, ha capito ciò che è successo, sono stati giorni durissimi». Gianni è un agricoltore, così come le altre famiglie aiutate dall’associazione bergamasca: «Non volevo lasciare questa terra e nemmeno potevo, perché ho le mie bestie (sorride, ndr), la mia azienda. Dobbiamo ripartire, il ritorno alla vita quotidiana passa anche dal lavoro, dal rianimare l’economia della zona». Il grazie a Bergamo è sussurrato, chissà che un domani non ci si possa incontrare: «Questa circostanza può essere anche l’occasione per scoprire Bergamo, sarebbe sicuramente bello abbracciare chi ci ha portato aiuto», conclude Gianni.

LICINI: «UNA GRANDISSIMA SODDISFAZIONE» Giovanni Licini, anima dell’Accademia, impegnato da diverse settimane a coordinare il progetto, sorride e apre il cuore: «Ormai con queste persone abbiamo un rapporto giornaliero, ci sentiamo con grandissima frequenza: le abbiamo adottate, siamo quasi un’unica famiglia, a febbraio poi saranno con noi a Bergamo per l’iniziativa in cui doniamo a diverse associazioni del territorio quanto raccolto nei nostri tornei annuali di tennis e golf». Giorni frenetici, un confronto quotidiano per ogni problema, ma la gioia dell’aiuto ripaga ogni fatica: «È una grandissima soddisfazione vedere che il nostro impegno è concreto: è un lavoro caparbio, è il nostro obiettivo da anni, sapere che le persone possono toccarlo con mano ci riempie d’orgoglio». Col freddo alle porte, l’ultimo contributo dell’Accademia è prezioso: sono in partenza per Amatrice anche dei termoconvettori e delle stufette elettriche per riscaldare al meglio gli ambienti delle casette.

DA AMATRICE: «SE ANDIAMO VIA DA QUI, FINISCE TUTTO» Mario Clementi, anch’egli agricoltore di Amatrice, risponde in un pomeriggio di lavoro, sta ultimando gli ultimi collegamenti della casa mobile. Prende il telefono, sospira, osserva quelle abitazioni: «Sono splendide, abbiamo ricevuto un regalo spettacolare, una disponibilità impagabile. Qui viviamo in tre o in cinque, cerchiamo di adattarci, è un aiuto prezioso per chi ha perso molto o tutto. Non volevo lasciare Amatrice, sono nato qui, ho la mia attività agricola, il legame con la mia terra è fortissimo. Questo è un aiuto concreto anche per l’economia: se andiamo via, finisce tutto».
A oltre un mese dalla scossa più devastante, il dolore resta profondo, indelebile, ma altrettanto tenace è la forza di vuole ripartire, e ogni aiuto è una spinta verso la serenità. «Per chi ha perso tutto, questo è meglio di un albergo a cinque stelle. Stiamo finendo di collegare i servizi, tra poco sarà pienamente operativa», spiega Massimiliano Guerrini, figlio di Maria Lauretti, imprenditrice agricola che ha ricevuto un’altra delle tre case mobili messe a disposizione dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo: «Qui si stabilirà mia madre, io la seguirò con mia moglie e mio figlio. Non vogliamo mollare, vogliamo resistere, questa è la nostra terra. Penso anche a mio figlio, questi momenti non sono facili da superare, abbiamo avuto un lutto pesante: per lui, cercare di continuare una vita normale è prezioso, anche solamente frequentare la scuola di sempre può essere un conforto. Poi mia madre ha un’azienda agricola, il nostro lavoro è qui». È la forza di chi sceglie di restare, è la lotta quotidiana dentro una tragedia profonda. Ogni aiuto è fondamentale, quello dell’Accademia è «gioia che riempie il cuore».
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