Covid-19

Dall’Austria 50 mila euro. Tifosi dell’ Fc Wacker a fianco degli atalantini: prorogato il noleggio della Tac mobile a Seriate

 Dall’Austria, passando per la Curva Nord di Bergamo, arrivando all’Accademia dello Sport per la Solidarietà. In una decina di giorni il gruppo Tivoli Nord Innsbruck a sostegno della squadra locale dell’Fc Wacker, seconda divisione austriaca, che da più di 20 anni segue anche le vicende dall’Atalanta come tifosi, è riuscito a raccogliere 50mila euro, destinandoli poi agli amici atalantini per un progetto concreto a sostegno della comunità bergamasca.

Da settimane il gruppo manifesta la propria solidarietà alla città di Bergamo e agli amici nerazzurri, tra striscioni in bella vista sulle strade di confine e raccolte fondi. La più importante di queste ha preso il nome di “Bergamo mola mia”: “I nostri amici a Bergamo stanno vivendo un inferno a causa del Coronavirus – si legge sul loro sito – Pertanto, abbiamo trovato qualcosa per dare un piccolo contributo al miglioramento delle loro condizioni: tutti possono partecipare e come ringraziamento riceverete una sciarpa appositamente realizzata per posta”.

Una sciarpa nerazzurra, con la scritta “Bergamo” da un lato e “Mola mia” dall’altro, con l’aggiunta di “Innsbruck è con voi”. Dalla vendita della sciarpa sono stati raccolti 50mila euro in dieci giorni, poi destinati all’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo su indicazione della Curva Nord.

Un somma che servirà per finanziare in parte la proroga del noleggio, per altri due mesi, della Tac mobile arrivata dall’Olanda e in funzione all’ospedale Bolognini di Seriate.

“L’Atalanta è Bergamo, così come lo sono i tifosi atalantini e gli amici di Innsbruck – ringrazia soddisfatto Giovanni Licini dell’Accademia dello Sport – Un gesto di grande umanità, spontaneo, con la sola volontà di aiutare la gente bergamasca in questo momento difficile. Sono fondi che ci daranno una mano, finanziando un macchinario che può prevenire la diffusione del Coronavirus che sta colpendo in modo così terribile il nostro territorio. Come Accademia dello Sport possiamo solo dire grazie ai tifosi austriaci per la loro vicinanza alla nostra terra e anche ai tifosi della Curva Nord che hanno subito pensato alla nostra realtà come la più adatta a investire al meglio l’importante somma raccolta, destinata a un progetto molto concreto”.

La solidarietà degli austriaci, però, non si è fermata qui: anche la società Fc Wacker Innsbruck ha voluto fare la sua parte, accodandosi alla raccolta fondi “Bergamo mola mia”. La sezione eSport, infatti, ha deciso di organizzare un torneo benefico virtuale, la “Coppa Bergamo” che si svolgerà nella serata di sabato 4 aprile: tutto il ricavato dalla quota di partecipazione (su base volontaria) sarà interamente devoluto all’iniziativa in favore del territorio bergamasco.

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Raggiunta quota 700 mila euro, si punta al milione. Cristina Radici: “Sono orgogliosa dei bergamaschi e dell’Accademia”

Tutte le nostre iniziative: l’ultima donazione ha permesso l’ acquisto di quattromila camici al personale sanitario.

Risultati straordinari quelli raggiunti dalla nostra Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo da anni ormai in prima linea per dare sostegno in situazioni di fragilità. In pochi giorni la nostra associazione ha toccato quota 700 mila euro, permettendo il noleggio di una Tac Mobile e rinforzando l’impianto dell’ossigeno per l’ospedale di Seriate, senza dimenticare l’ intervento decisivo per l’attivazione e l’attrezzatura dell’ospedale da campo quasi pronto in Fiera.

“Diamo una mano alla nostra gente” è lo slogan che sta accompagnando tutta l’attività: Bergamo ne aveva bisogno, l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha risposto presente. La raccolta fondi non si ferma qui: le donazioni continuano ad arrivare e vengono immediatamente convogliate sull’emergenza, l’ultima delle quali ha consentito di acquistare oltre 4mila camici speciali per il personale sanitario.

“Sono orgogliosa di noi bergamaschi, perché ci siamo mossi noi per primi per darci una mano – commenta Cristina Radici, membro del direttivo dell’Accademia dello Sport – La realtà dell’Accademia ha grandissimi rapporti con le più grandi aziende della Bergamasca e non solo, gode di stima e fiducia che in questi giorni si sono manifestate in ogni forma. I numeri che siamo stati in grado di raggiungere hanno una forte motivazione di fondo: quando doni all’Accademia dello Sport sai che quei soldi non finiscono mai in un calderone generico: è bello fare beneficenza sapendo cosa stai donando e su quali progetti concreti vanno a finire quei fondi”.

La “concretezza” dell’Accademia e del suo trascinatore Giovanni Licini, si è tradotta in diverse operazioni: tra le prime, il noleggio per due mesi della Tac mobile in funzione al Bolognini di Seriate, operazione da 150mila euro sostenuta grazie all’intervento economico di una quindicina di imprenditori bergamaschi. Sempre sull’ospedale di Seriate si sono poi attivati per potenziare l’impianto di erogazione dell’ossigeno, con la collaborazione della Flow-Meter di Levate, Sapio e Air Liquide.

Poi una grossa spinta sull’attivazione dell’ospedale da campo in Fiera, con un nuovo intervento della multinazionale francese Air Liquide che tra la serata di sabato e la mattinata di domenica ha consegnato i due serbatoi dell’ossigeno che garantiranno l’assistenza respiratoria ai circa 140 pazienti che vi saranno ospitati. “Siamo abituati a lavorare in questo modo – prosegue Cristina Radici–: prima definiamo il progetto e i fondi per realizzarlo, poi ci attiviamo. Credo che il modo di fare in questi anni dell’Accademia abbia generato grande credibilità. I soldi donati vanno direttamente dove devono e utilizzato per qualcosa di positivo. E il merito va a Giovanni Licini che sta facendo un lavoro pazzesco. L’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha dimostrato di essere ancora una volta in prima linea per il proprio territorio, per fare del bene: felice che in questo periodo difficile molta gente abbia capito l’importanza e le potenzialità della nostra associazione”.

Le donazioni convogliate all’Accademia sono arrivate da ogni livello, dal privato cittadino alla grande multinazionale: “C’è stata grande vicinanza da parte di tutti. Anche il piccolo ha donato e sono orgogliosa davvero, al di là delle cifre, che tutta Bergamo si sia impegnata per dare una mano a contenere l’emergenza. Come Accademia è bello sapere di poter aiutare: non cerchiamo i ‘grazie’, lo facciamo per vocazione”.

Ringraziamenti che, però, sarebbero davvero moltissimi: “Io li faccio personalmente a Giovanni Licini e a tutti i collaboratori dell’Accademia. Ma anche alle persone della mia famiglia che si sono dimostrate sensibili e vicine a questo progetto, tra le quali mi piace citare le mie cognate che hanno deciso di dare una mano appoggiandosi alla realtà dell’Accademia”.

 

 

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Lo sprint finale per l’ Ospedale in Fiera: arrivato il serbatoio di ossigeno

Un altro grande passo verso il traguardo è stato fatto: alla Fiera di Bergamo è arrivato il serbatoio di ossigeno che sosterrà le cure dei pazienti dell’ospedale da campo.

Un risultato concreto reso possibile dai grandi sforzi dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà e da tutti gli amici che l’hanno sostenuta in questa impresa

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Fiera: l’Ospedale da campo diventa realtà. Rizzini: “100 persone al lavoro senza sosta”

 

Quello che sta succedendo alla Fiera di Bergamo è qualcosa di magico. Operai volontari con ogni tipo di mansione dalla città alle Valli, imbianchini ultras dell’Atalanta che in un attimo si sono messi a disposizione: ancora una volta, quando c’è da costruire una casa (in questo caso diventerà la “casa per i nostri malati”), il cuore dei bergamaschi si dimostra enorme e disponibile a sacrifici per concludere i lavori il prima possibile. 

Ancora pochi giorni e poi inizieranno anche quelli sostenuti dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà: la realizzazione dell’impianto di erogazione dell’ossigeno con uno stanziamento di 330mila euro, tutti coperti grazie al nostro sforzo con Giovanni Licini sempre in prima linea e l’aiuto delle imprese del territorio bergamasco.

A coordinare i lavori e a gestire l’intero campo c’è l’Associazione Nazionale Alpini, ancora una volta in prima linea quando c’è da aiutare il prossimo, orgoglio italiano e soprattutto bergamasco. In ogni adunata nel mese di maggio, siamo sempre pronti a tifare a bordo strada i nostri “Berghem de Sass”: oggi lo facciamo in modo diverso, un tifo dall’interno delle nostre case per far sì che il loro sforzo verso la nostra comunità porti i suoi frutti.

“In origine doveva essere una tensostruttura – ha spiegato il direttore generale della Sanità Ana Sergio Rizzini attraverso il portale di BergamoNews-, ma da quando hanno alzato il livello di gravità dei pazienti che saranno ospitati, con terapia intensiva e sub-intensiva, abbiamo dovuto modificare il progetto. Le pareti che stiamo alzando sono necessarie per poter fissare la strumentazione e anche per dare la sensazione al paziente di trovarsi in una struttura meno provvisoria”.
Sarà un punto di riferimento importante legato all’Ospedale Papa Giovanni XXIII: anche se le cose dovessero migliorare repentinamente, come è nella speranza di tutti, l’ospedale da campo sarà comunque una costanza. “Dei 140 posti letto ne prevediamo circa il 20% di terapia intensiva, il 30% di sub-intensiva e il restante 50% per quei pazienti in fase di stabilizzazione. La terapia intensiva potrebbe anche essere potenziata, ma siamo molto vincolati al personale. Per ora abbiamo un centinaio di persone, una trentina di medici e una settantina tra infermieri e tecnici che lavoreranno su tre turni. Avremo a disposizione anche una tac. La sensazione è che potremmo restare in attività anche per sei mesi, consentendo agli ospedali, ormai tutti a vocazione Covid, di svuotarsi e riversare da noi i pazienti, tornando piano piano alla normale attività. Lavoriamo senza sosta, il prossimo passo sarà portare qui in Fiera gli allestimenti per le stanze, per non perdere tempo mentre gli impianti elettrici e di erogazione di ossigeno verranno piazzati”.

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Fiera di Bergamo: l’Ospedale una realtà anche grazie all’Accademia

Atalanta e Radici Group in prima fila. Grazie a tanti imprenditori bergamaschi è stato realizzato un sogno.

Si lavora senza sosta all’Ospedale da campo della Fiera e anche questa volta il contributo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà è stato fondamentale.

Per realizzare l’impianto di erogazione dell’ossigeno sono serviti 330mila euro, tutti coperti grazie allo sforzo dell’Accademia: coordinati da Giovanni Licini, fin dall’inizio dell’emergenza, ci siamo posti in prima linea per sopperire alla mancanza delle strumentazioni mediche necessarie!

In primis c’è stato il noleggio per due mesi di una Tac mobile, arrivata dall’Olanda all’ospedale Bolognini, per la diagnosi precoce delle infezioni polmonari tipiche del contagio da Coronavirus: un macchinario all’avanguardia, la cui permanenza a Seriate potrebbe essere prorogata ulteriormente a causa del perdurare della crisi. Per quell’iniziativa un gruppo di 15 imprenditori bergamaschi aveva reperito i 150mila euro necessari e ora potrebbe trovarne altrettanti per garantirne la permanenza.

L’intermediazione di Giovanni Licini e della sua Accademia dello Sport sono risultate fondamentali anche per un’altra operazione, quella che ha portato al potenziamento dell’impianto che produce ossigeno all’ospedale Bolognini di Seriate, grazie a un serbatoio di 13mila litri con produzione oraria di 400mc/h.

E ora l’ospedale da campo, che sarà gestito dall’Associazione Nazionale Alpini, con un nuovo straordinario sforzo da parte di un’associazione che dal 2002 a oggi ha donato qualcosa come 1.540.000 euro a sostegno di progetti benefici del territorio.
“Ci siamo presi l’onore di questo investimento e dell’allestimento forti del rapporto che abbiamo sempre avuto con il nostro territorio – spiega Giovanni Licini a Bergamonews -. Nel giro di due giorni siamo riusciti a raccogliere 330mila euro. È l’ennesima dimostrazione che i bergamaschi, coi loro collegamenti, hanno a cuore la loro città e la loro gente. Come Accademia abbiamo avuto l’onore che molta gente abbia fatto affidamento su di noi, grazie a quanto di concreto per Bergamo e la sua provincia abbiamo fatto fino ad oggi. Mi sono fatto promettere dai responsabili dell’ospedale che il macchinario che verrà installato, frutto di impegno e di aiuto economico del nostro territorio e della Regione, rimarrà qui una volta finita l’emergenza. È l’impegno forte che ci siamo presi nei confronti di chi ha sostenuto economicamente l’intervento”.

All’intervento hanno partecipato anche Atalanta (con 62mila euro) e Radici Group (con 65mila). “Abbiamo deciso di partecipare a questo progetto – affermano in nota congiunta RadiciGroup e Atalanta, dei patron Angelo Radici e Antonio Percassi – perché espressione della laboriosità ‘made in Bergamo’. Gli Alpini sono il simbolo di una provincia che fa del lavoro il suo valore principale. È una iniziativa del territorio per il territorio e per questo motivo vogliamo farne orgogliosamente parte. Ancora una volta la regia è dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo”.

È bastata una chiamata all’Accademia e a Giovanni Licini per attivare la macchina della solidarietà. E nell’elenco dei benefattori, oltre a una sfilza di imprenditori bergamaschi e realtà del nostro territorio, spiccano i 150mila euro donati da un’anonima benefattrice di Bologna, amica di Elena Matous.
Poi Banca Generali (5.000 euro), IVS Italia (10mila), Boost spa (10mila), Dasty Italia (40mila), Valtellina Spa (15mila), Persico Spa (5mila), P.Plast Srl (10mila), Union Chimica Spa (20mila), Despe Spa (15mila), Rotary Club Bergamo Città Alta (5mila), Cava Ghisalba Srl (18.300 euro), Guarniflon (10mila), Media Finanziaria di Partecipazione Spa (12mila), Itema group Spa (15mila), Ezio Chiesa (5mila), Pezzoli Spa (10mila), Ernesto Suardi (mille), Elettrocanali Spa (5mila), F.lli Zappettini srl (2.500), Officine Meccaniche Srl di Ponte Nossa (10mila), Immobiliare Città dei Mille di Mostacchi Luca (500), Luca Mostacchi (250), Frigeni Investimenti e Servizi Srl (3mila), Capitalfin Holding Srl (10mila), Fratelli Cantamessa spa (2mila), Color-Fer spa (10mila), Ceramiche Refin Spa (30mila), Unigasket Srl (10mila), Ar-Tex Spa (10mila), Flow-Meter Spa (45mila), Air Liquide Spa (50mila), Roberta Belotti (300), Enzo Ventura (mille), Fabio Acquaroli (500), Cristina Radici (10mila), Giulio e Federica Roncelli (mille).

Entrando nel particolare, l’impianto di erogazione dell’ossigeno, realizzato dalla multinazionale francese Air Liquide, dovrà essere in grado di far arrivare il gas medicale potenzialmente a tutti e 140 i pazienti. “Solitamente ci vogliono quasi due mesi per la progettazione e messa in opera – spiega Matteo Polese, Sales and Marketing Director di Air Liquide Sanità Service – In questo caso ci è stato richiesto nel giro di una settimana. Proprio in queste ore stiamo concludendo la progettazione, con la particolarità del volume abbastanza elevato di ossigeno richiesto: se in condizioni normali i nostri impianti erogano un flusso di 15 litri al minuto, nel caso dell’ospedale da campo deve essere in grado di sostenere anche 30 o 50 litri al minuto. Non abbiamo problemi di approvvigionamento del gas medicale, che produciamo non lontano da Bergamo e forniamo con autocisterne, ma il serbatoio o i serbatoi da installare alla Fiera vanno dimensionati in modo opportuno”.

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In 36 ore già operativo il supporto per l’ossigeno voluto dall’Accademia a Seriate

Un’immagine che dà tanta speranza ai malati dell’Ospedale Bolognini di Seriate. In 36 ore grazie alla collaborazione dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà è stato realizzato il nuovo impianto per l’ossigeno per ampliare l’erogazione ai letti esistenti e a quelli nuovi. Oltre a ciò l’Accademia è stata nuovamente vicina alla struttura ospedaliera donando flussometri e accessori relativi alla loro funzionalità.

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Prosegue la nostra battaglia! Grazie a Flow Meter ampliata la fornitura di ossigeno a Seriate

Da anni a fianco dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, quello che la Flow-Meter sta facendo in queste settimane di emergenza merita di essere raccontato.

Roberto Paratico, insieme al fratello Venanzio, sta portando avanti l’azienda fondata nel 1969 da papà Franco: ai suoi albori la produzione era legata al mercato industriale di flussimetri, flussostati, interruttori di livello, flange tarate, ma quell’esperienza si è rivelata poi fondamentale per la svolta verso il settore medicale.

E oggi la Flow-Meter, realtà che impiega 60 dipendenti in due stabilimenti a Levate, è una delle prime 3-4 aziende europee del settore, che fa della ricerca e sviluppo, progettazione e della grande articolazione nella produzione di dispositivi per la misura, il controllo e l’erogazione di fluidi per applicazioni medicali i suoi punti di forza.

“Questi sono forse i motivi per cui oggi ci vengono affidati ordini in misura maggiore rispetto ai nostri concorrenti, per dare un supporto agli ospedali che hanno estrema necessità di trattare pazienti con insufficienze respiratorie – ha spiegato Roberto Paratico sul sito di BergamoNews– I nostri sono dispositivi e componenti per gli impianti di distribuzione dei gas medicali, per l’ossigenoterapia, l’aspirazione chirurgica, la ventilazione e l’anestesia: sono il collegamento tra l’erogatore di gas posizionato a muro nei reparti e i macchinari, o direttamente col paziente”.

La fornitura di materiale, che già riguarda praticamente la totalità degli ospedali italiani, con l’esplosione dell’emergenza ha avuto un impressionante boom di richieste: “Avevamo già un carico di lavoro enorme, destinato al mercato internazionale – spiega Paratico – Oggi quei numeri sono triplicati se non quadruplicati, commesse da evadere in pochissimo tempo perchè servono subito. Come ci siamo organizzati? Anche a costo di avere problemi in futuro con qualche cliente abbiamo deciso di mettere in standby tutte le forniture non emergenziali sul mercato estero per metterci al servizio del nostro territorio, attualmente in modo prevalente al Nord ma tante altre regioni iniziano ad attrezzarsi”.

Come spesso accade, sono i numeri a raccontare la situazione: “Posso contare su collaboratori straordinari, 60 dipendenti che da tre settimane lavorano 18 ore al giorno, su turni anche da 12 ore, sabato e domenica compresi, e continueremo così fino alla fine dell’emergenze – continua Paratico – Quotidianamente ci arrivano e gestiamo richieste aggiuntive, c’è la rincorsa ai flussimetri come per le mascherine. Fortunatamente siamo organizzati, lo siamo stati per tempo grazie al nostro modo di fare e a scorte di magazzino imponenti. Al tempo stesso non abbiamo difficoltà nell’incrementare la produzione e devo ringraziare anche i nostri fornitori che si sono messi a completa disposizione”.

In questa fase la produzione si sta concentrando in particolare sui flussimetri, utilizzati nell’ossigenoterapia classica per quei pazienti, non in terapia intensiva nè sub-intensiva, che sono comunque ospedalizzati e hanno bisogno di un sostegno alla respirazione: “Siamo probabilmente gli unici in Europa a produrre un flussimetro ad alto flusso che alimenta i caschi Cpap che favoriscono il recupero dell’attività polmonare. Sono importanti, perchè più ne abbiamo e meno pazienti devono ricorrere alla terapia intensiva e ai ventilatori. Solitamente produciamo 300 flussimetri per Cpap all’anno: ad oggi, nel giro di 10 giorni, ce ne hanno ordinati 1.200 con necessità immediata”.

Nella gestione delle richieste, e una volta data la propria completa disponibilità, Flow-Meter ha avuto due importanti sostegni: “Il primo è stato quello di Giovanni Licini e dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo – racconta Paratico – È una realtà che affianchiamo da 7-8 anni perchè ne condividiamo valori e iniziative, ha fatto molto per Bergamo: solitamente stiamo più nelle retrovie, ma ora serve che stiamo noi in prima linea perchè si tratta del nostro settore. Mi ha chiamato chiedendomi di dare una mano, mi ha spinto e ci siamo attivati subito, partecipando ai primi sostegni per l’ospedale Bolognini di Seriate dove c’era la necessità di ampliare l’impianto di fornitura dell’ossigeno per far fronte all’improvvisa impennata nel consumo di gas”.

Per quell’intervento, l’azienda di Levate ha trovato il secondo appoggio fondamentale: “Ci siamo messi in contatto con i nostri fornitori, Sapio che ha realizzato l’impianto e la multinazionale Air Liquide che ha fatto da tramite fondamentale. È stato bello vedere il loro impegno, hanno dimostrato che anche le multinazionali possono avere a cuore le questioni locali. Vi dirò di più: grazie a loro siamo riusciti a fornire ossigeno e flussimetri in emergenza anche alla casa di riposo di Leffe dove gli anziani erano rimasti senza”.

Ma non solo perchè all’accoppiata Air Liquide/Flow-Meter, sempre con il coordinamento dell’Accademia dello Sport che ha agito da raccordo, è stato chiesto anche di realizzare l’impianto di distribuzione di gas medicali nell’ospedale da campo posizionato dall’Associazione Nazionale Alpini alla Fiera: la prima ha progettato ad hoc e installerà l’impianto vero e proprio, mentre i flussimetri della seconda porteranno l’ossigeno a tutti i pazienti.

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Al Bolognini di Seriate il nostro impegno per l’approvigionamento dell’ossigeno

Ritorniamo a Seriate, all’Ospedale Bolognini  e facciamo un bilancio di questi primi giorni, tragici come ne hanno parlato tutti i giornali nazionali, ma con una speranza arrivata anche grazie all’intervento dell’Accademia dello Sport. Un grosso sostegno è arrivato dall’attivazione della Tac Mobile, giunta direttamente dall’Olanda grazie all’impegno economico di un gruppo di una quindicina di imprenditori bergamaschi, coordinati dalla nostra Accademia dello Sport per la Solidarietà.
Dallo scorso mercoledì, ogni giorno, decine di pazienti vengono sottoposti all’esame (oltre a quelli che lo effettuano all’interno della struttura, nella Tac fissa a disposizione dell’ospedale) che permette di evidenziare precocemente alterazioni radiologiche polmonari compatibili con un’infezione da Covid-19.
“Stiamo impiegando tutte le nostre forze per fronteggiare l’emergenza – ha ammesso Francesco Locati, direttore dell’Asst Bergamo Est a Bergamo News– Tutti gli ospedali che hanno un pronto soccorso sono sottoposti a un elevatissimo livello di stress, per il continuo e ingente afflusso di pazienti. Ma devo davvero ringraziare di cuore tutto il personale che sta dando prova di grande dedizione e professionalità. Abbiamo riorganizzato gran parte delle nostre attività, finalizzandole quasi esclusivamente a diagnosi e ricovero per sintomatologia da Covid-19. Lo abbiamo fatto molto rapidamente, grazie al sostegno di molti imprenditori e in particolare di Giovanni Licini e della sua Accademia dello Sport per la Solidarietà: oltre alla Tac Mobile si sono anche impegnati a fondo per l’approvvigionamento dell’ossigeno e del potenziamento dei relativi impianti”.

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Sempre vicini alla nostra gente

“Quando Bergamo e la sua gente hanno bisogno, la mano dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà è sempre la prima a tendersi. Anche in questo difficile periodo, in cui tutti noi siamo messi a dura prova, abbiamo deciso di non lasciare da soli i bergamaschi: ci siamo attivati subito, a modo nostro, lavorando per mettere a disposizione strumenti concreti.

L’Accademia è da sempre con lo Sport e per la Solidarietà e oggi, in particolare, è ancora più vicina a tutta la sua gente: insieme possiamo vincere questa battaglia”.

 

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La Tac Mobile all’Ospedale di Seriate grazie alla nostra Accademia: il servizio di TGR Lombardia

Il riassunto di due giornate emozionanti che hanno visto protagonista la nostra Accademia dello Sport per la Solidarietà:
il servizio del Tg Lombardia sulla Tac Mobile arrivata grazie al nostro contributo all’Ospedale Bolognini di Seriate

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