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TENNIS 2016, MOMENTI SEMPRE PIU’ … BELLINI

La bandiera non si ammaina, anzi sventola sempre alta. Stavolta con l’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Perché neppure un monumento della storia recente dell’Atalanta, fresco d’addio al calcio giocato, ha voluto dribblare un appuntamento all’interno del quale ormai lo si può considerare uno di famiglia. E lui, per prendere tutto ciò alla lettera, si è presentato a Cividino accompagnato dalla moglie Cristina e dai due figlioletti.
“Qui mi sento a casa – attacca il capitano – perché ogni volta ritrovo tanti amici, che siano ex compagni oppure dirigenti che hanno fatto parte della mia storia. Ed è sempre un piacere tornare sapendo soprattutto quanto è importante una presenza per dare un contributo a chi ne ha davvero bisogno”. Inevitabile naturalmente un flash back sul “saluto perfetto” al calcio giocato, con la rete su rigore contro l’Udinese e uno stadio in festa che lo ha portato a versare lacrime spontanee piene d’amore: “Il finale perfetto di una bella storia – dice – visto che ho potuto cominciare e concludere con la stessa maglia e con una dimostrazione di riconoscenza così grande. Il futuro? Vorrei guardare questo sport magari da una prospettiva diversa, magari nel settore marketing ma a quello penserò senza fretta. Il presente mi porterà a qualche camp estivo e alle partitelle già promesse insieme alle Vecchie Glorie”. Fa un certo effetto pensare ad un Bellini già proiettato sul “cosa farò da grande”, ma se le scarpe con i tacchetti sono ormai appese al fatidico chiodo quello che pulsa sempre è il cuore di Gianpaolo quando si tratta di beneficenza. Un esempio che si dimostra tale a 360 gradi, un amico fedele e ideale per l’Accademia che ha così inaugurato al meglio l’ultima settimana del torneo.
Tutti in campo visto che la temperatura al Mongodi si sta alzando, soprattutto con il placet di un meteo che ha regalato altri sorrisi. Come quelli degli Amici del MoyaMoya, una delle associazioni a cui andranno i proventi 2016, presenti al gran completo a sostegno di una delle loro anime nonché di uno dei pilastri della kermesse, l’imprenditore Pinuccio Mauriello. In effetti quando il gioco si fa duro ogni dettaglio non fa trascurato, neppure quello del tifo. Che per l’Accademia coincide sempre con un sostegno puntuale, preciso e caloroso al mondo del sociale. Quello che, al primo turno oppure in finale, vince sempre su tutto.
E domani un altro martedì tutto da vivere, a meno due dal traguardo. In vista dell’ultimo chilometro si fa già a spallate per conquistare la posizione migliore. Un consiglio? Cinture allacciate, da adesso in poi più che mai.

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TENNIS 2016, EUROPEO “FORTUNATO”? DANIELE VOTA SI’, SAVOLDI DICE NO

L’Europeo divide, la solidarietà unisce. Potrebbe essere questo il titolo per inquadrare le visioni di Daniele Fortunato e Beppe Savoldi, altri due che l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ce l’hanno nel dna.
Quando il tennis è puro divertimento e la voglia di essere in campo è la benzina che fa girare a mille il motore, due grandi ex calciatori – che hanno lasciato un segno nella storia dell’Atalanta e più in generale nel panorama tricolore – lasciano un segno più che mai tangibile anche per ciò che concerne la beneficenza. Se per l’ex nerazzurro, torinista e juventino esserci diventa una piacevole abitudine (con o senza l’inseparabile Luca Fusi), per Beppe-gol il nastro dei ricordi si deve riavvolgere addirittura alla linea di partenza del torneo: “Il discorso nasce proprio dai primi vagiti – sorride – questo appuntamento è un po’ la nostra storia. Spero che si vada avanti ancora per molti anni perché qui gli aiuti sono davvero concreti alla gente che ne ha fortemente bisogno. Oltre al legame con Licini, i Bortolotti sono stati i miei presidenti mentre Giacinto Facchetti compagno di stanza in nazionale”. Nazionale, appunto. Un tema che, a sette giorni dal taglio del nastro della competizione continentale, come da prassi, divide in due l’Italia. E, quasi per mantenere fede a questa regola non scritta, produce lo stesso effetto su Fortunato e Savoldi. “Sono fiducioso – osserva Daniele – perché, anche se non ci sono le classiche punte di diamante, penso che sia fondamentale la sagacia di Conte nel fare giocare da squadra e poi affrontare la nostra compagine non è mai semplice per nessuno. La fase difensiva, che si poggia sul blocco-Juve, potrebbe essere la chiave di volta: se Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini sapranno infondere la giusta tranquillità, ne gioverà tutta la squadra”, “ Sono scettico – risponde Beppe – non perché non ci sia qualità, ma perché manca esperienza.
Quelli che hanno spessore internazionale hanno già dato molto e cambiano ricambi all’altezza, poi se la difesa è una garanzia i tanti dubbi sono legati a centrocampo e attacco”. Le strade tuttavia tornano ad incrociarsi in merito alla favorita numero uno ovvero quella Francia anche per questioni di “casa dolce casa” nonostante entrambi indichino poi un’alternativa che per Fortunato è la Germania (con la Spagna a ridosso) mentre Savoldi si gioca l’outsider, il Belgio.
E da lunedì al “Mongodi” parte il final countdown, non solo quello che porta agli Europei ma soprattutto quello che conduce verso l’ultima discesa con vista traguardo per il “Tennis 2016”. E la lotta per vestirsi “da Nibali” sarà senza esclusione di colpi. Ma alla fine, sarà il tradizionale spirito “alla Chaves” a prevalere nella stessa misura. O anche di più.

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TENNIS 2016, UN MERCOLEDÌ CON IL TALENTO NEL DNA.

Una grande famiglia? Sì, ma non solo per modo di dire. Serata numero dieci del Tennis 2016, la lode è piena, i campioni sono tantissimi e il talento è scritto nel Dna. Medaglie mondiali, successi da leggenda e tanti sorrisi, col filo conduttore della famiglia per iniziare al massimo il mese di giugno.
I primi sono due fratelli; Renato e Fabio; cognome: Pasini, e non serve aggiungere altro. Due grandi dello sci di fondo a livello internazionale.
Dalle vette innevate, si passa al golf, che torna alle Olimpiadi di Rio dopo 112 anni di assenza, e a Cividino ecco la coppia padre-figlio Costantino e Francesco Rocca in compagnia di un altro talento emergente,
Francesco Testa. Costantino? Non occorrono presentazioni, bastano nome e curriculum per il più grande golfista italiano, conosciuto in tutto il mondo grazie alle 5 vittorie all’European Tour, a un secondo posto al British Open 1995 e le tre partecipazioni alla Ryder Cup. “Questi giovani devono mangiare ancora un po’ di polenta – sorride presentando Rocca jr e Testa – ma hanno le doti giuste, qualità e sacrificio ”. Dal canto loro le due promesse sottolineano la crescita del golf e soprattutto il fatto che la Ryder Cup, nel 2022, si terrà a Roma: sarà l’occasione per consacrare questa disciplina in Italia.
“Lo Sport è il mezzo migliore per unire e fare del bene, fare solidarietà. L’Accademia è sempre eccezionale in questo” – conclude Costantino.
Dal golf al calcio e ancora una coppia padre e figlio. Di chi stiamo parlando? Della famiglia Ganz che, al centro Mongodi di Cividino, arriva in tre generazioni: Ettore, Maurizio e Simone Andrea,quest’ultimo, classe 1993, giovane calciatore emergente. Da papà Maurizio, ex calciatore di Atalanta, Inter e Milan ha ereditato il DNA di attaccante puro: “Ci accomuna proprio questo: il fiuto per il gol”. Per Simone Andrea una stagione al Como, in serie B e 16 gol segnati. Il futuro? Promette bene: “Ho firmato un contratto di quattro anni con la Juventus, poi vedremo. Se mi chiamasse l’Atalanta sarei felice, è una società mimportantissima”. Papà Maurizio Ganz concorda con il figlio: “Un attaccante per diventare grande, a mio avviso, deve passare da Bergamo”- sottolinea- “Oggi sono contento di essere qui. Mi sembra di essere a casa”.
Continuano i match al Centro Mongodi e ancora grandi nomi nerazzurri come Sergio Porrini: “Vengo qui da molti anni ed è sempre un piacere”. Riguardo al calciomercato il collaboratore tecnico dell’Atalanta non si sbilancia: “È strano. Quest’anno sei-sette squadre cambiano allenatore, la nazionale stessa. La sensazione è che tutti siano in attesa di un primo passo”.
Per il Tennis 2016 il prossimo passo è facile: dopo un giorno di sosta, si riprende venerdì 3 giugno con la solita carica.

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TENNIS 2016, CAMPIONI SULLA TAVOLA… RISATE A TAVOLA

Due freschi campioni del mondo (Roland Fischnaller e Michela Moioli), altre due stelle dell’universo snowboard oltre ad Alessandro Besentini di Ale e Franz.
“C’è chi sulla tavola vince e chi vince a tavola” ammette candidamente Ale che, nonostante un problema al piede ne blocchi l’aspetto agonistico non ha voluto mancare all’appuntamento con l’Accademia dello Sport per la Solidarietà: “Il tennis penso sia l’espressione più comica della mia vita – sorride – magari però il prossimo anno torno sulla terra rossa e magari con Franz. Anche sul palcoscenico, proprio per questa bellissima realtà orchestrata da Giovanni Licini”. Una promessa dai contorni di certezza che certifica, una volta di più, quanto l’artista – che sia seduto sulla sua ormai mitica panchina, che si trovi davanti ad una telecamera o semplicemente voglia intrattenersi per qualche chiacchiera con gli amici – sia un fuoriclasse
assoluto anche in termini di semplicità e di sensibilità.
Quella che, naturalmente, non manca nemmeno all’universo dello snowboard tra chi è praticamente di casa e chi ha infranto il “tabù Cividino”, seguendo il consiglio fraterno di un collega: Michela Moioli e Roland Fischnaller, i due assi che hanno regalato all’Italia altrettante sfere di cristallo. “Ormai sono sempre qui perché il clima è talmente bello che ci si trova sempre benissimo e soprattutto si fa del bene a chi ne ha necessità” ha affermato la bergamasca, “Finalmente ce l’ho fatta dopo che lo scorso anno sono diventato nuovamente papà, stavolta sono riuscito a seguire il consiglio di Christof Innerhofer e devo dire che aveva proprio ragione parlando in termini entusiastici di questa manifestazione” ha invece dichiarato il bolzanino.
Riflettori accesi sui due atleti d’oro, ma anche su un’altra stellina come Sofia Belingheri, la cui voglia di esserci è stata più forte anche di un ginocchio appena operato (“non si può mancare per nessuna ragione quando questo evento chiama”) nonché sul direttore sportivo azzurro Cesare Pisoni che peraltro, è riuscito a rompere il ghiaccio sul campo (battendo 9-7 lo speaker di Rds Paolo Piva): “Un appoggio per una causa del genere è sempre importante – sottolinea – poi è sempre splendido il clima che si respira, unito all’opportunità d’incontro con campioni di altri sport con cui si possono condividere esperienze”. Esperienze che peraltro si tramandano anche di padre in figlio, di generazione in generazione: tanto è vero che domani sono in arrivo non due, ma ben tre Ganz. Perché oltre a papà Ettore ed “el segna semper lù” Maurizio, non mancherà neppure Simone Andrea, uno dei giovani attaccanti più promettenti del panorama italiano non a caso già entrato in orbita Juventus. L’Accademia, del resto, è come il vizio del gol: si tramanda di padre in figlio.

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TENNIS 2016, TRA RITORNI ED IRIDATI PER UN ACE AL METEO

Tempo ballerino e temperatura in discesa? Il “Tennis 2016” contrappone un poker di graditissimi ritorni unito a due iridati e un’altra locomotiva di griffe trasversali. Insomma, come sempre non c’è partita quando scende in campo l’Accademia dello Sport per la Solidarietà.
E se le stelle tornano, soprattutto a distanza di qualche giorno, ecco la cartina tornasole (termine che può anche risuonare come auspicio…) di una kermesse più che mai amata e che vede in un doppio in particolare, l’espressione massima di tale concetto: Igor Cassina e Mike Maric da una parte, Fabrizio Fontana e Moreno
Morello dall’altra. Il risultato, quello vero, è la fedeltà, che non si conta con i set vinti oppure persi bensì con la voglia di non lesinare mai in termini di generosità quando si tratta di fare del bene. E non potrebbe essere altrimenti quando si affrontano un olimpionico nella sbarra e un apneista campione del mondo contro due mattatori che, fin dal primo passo a Cividino, sono stati capaci di riscaldare totalmente e nuovamente l’atmosfera.
Come Giorgio Rocca, vincitore della Coppa del Mondo di slalom nel 2006 e di nuovo al torneo dopo quasi dieci anni: “Penso di non toccare la racchetta da allora – scherza – ma fa molto piacere esserci, l’unica cosa che conta”. Ma, per il gusto di non farci mancare proprio nulla, arriva addirittura il “serial driver”: “Il motivo di tale nomignolo è semplicissimo – spiega Gianmaria Gabbiani – poiché tutto quello che si accende e va in competizione fa per me: le moto, le auto e le barche, con la vittoria nella Venezia-Montecarlo dello scorso anno e due titoli mondiali nella Powerboat nel 2011 e nel 2012”. Se poi un asso di tale spessore porta in “dote”, o meglio, divide il campo con la modella “made in Scozia” Lorna Presley, il binomio donne e motori rifila necessariamente esalta le gioie e rifila un doppio 6-0 ai dolori. Quei dolori, seppur diversi, che non sa manco cosa siano un tennista che a quasi 90 anni continua a vincere e a conquistare titoli (quattro mondiali consecutivi di categoria, tra il 2011 e il 2015): ebbene, di fronte ad Angelo Sala ci si può esclusivamente alzare in piedi, come quando si palesano tutti i grandi. Grandi ieri, grandi oggi e grandi domani. E non è un copione già scritto bensì una certezza temporale visto che tra 24 ore sarà la tavola da snowboard ad entrare al Mongodi con i due vincitori delle ultime coppe del mondo: ospiti infatti – con il ds della Nazionale Cesare Pisoni – la bergamasca Michela Moioli, numero uno del cross, e Roland Fischnaller altro fresco vincitore della sfera di cristallo nello slalom parallelo. Dulcis in fundo Alessandro Besentini. Chi? Sì, proprio lui. La prima metà del cielo di “Ale e Franz”.
Sperando che, a proposito di cielo, anche lui torni a sorridere.

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TENNIS 2016: WEEKEND DI SOLIDARIETA’, A CIVIDINO NON MANCANO LE SORPRESE.

Novità di questo Tennis 2016? Il sabato. Il torneo non si ferma e il Villaggio Ospitalità, allestito presso il Centro Mongodi, si riempe grazie alle numerose iniziative dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà.
Da Cesena arriva la coppia difensiva formata dal bergamasco Daniele Capelli e da Stefano Lucchini, vecchie conoscenze nerazzurre. “Vengo qui sempre volentieri, anche ora che sono distante. Bergamo resta una città importante per me, sono molto legato” – spiega Lucchini. Dall’altra parte il collega di reparto spende qualche parola per un altro grande amico dell’Accademia, una vera e propria bandiera nerazzurra, Gianpaolo Bellini: “ il suo addio ? Un giorno triste. Sin da quando ero bambino per me era un idolo. Ho cercato di imparare e di ispirarmi a lui sia dentro che fuori dal campo. Gli auguro il meglio”.
Grandi amici con un passato in comune all’Atalanta, ma la loro non è l’unica impronta nerazzurra della giornata: al Centro Mongodi, infatti, approda anche una Dea tutta rosa, rappresentata dalle Esordienti Under 12 del calcio femminile.
Non è finita. A Cividino arrivano anche i dodici corridori della “Giubileo Run” capitanati da Bruno Mazzoleni che, nell’anno del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco, hanno un obiettivo: arrivare fino a Roma, correndo. Chilometraggio previsto: 750km, passando per Emilia e Romagna, Toscana e Lazio, percorrendo la Via Francigena, con un dislivello molto impegnativo. La meta precisa? Piazza San Pietro per consegnare a Papa Francesco una medaglia della Fondazione MIA-Misericordia Maggiore che i runners si passeranno, l’uno con l’altro, ad ogni cambio previsto. Un gruppo unito pronto ad una grande sfida: “partiremo l’1 Giugno e ce la metteremo tutta per essere a Roma la sera del 4 Giugno”- spiega il capo spedizione Bruno Mazzoleni.
Un piacevole sabato al Tennis 2016 con tanto sport, musica, divertimento e solidarietà che va a chiudere la prima settimana del torneo costellata da presenze stellari. Campioni che hanno segnato la storia italiana e mondiale dello sport, ma anche famosi personaggi dello spettacolo e della televisione italiana. . E se è vero che la prima settimana si chiude con il botto, dall’altra parte, ci si prepara già a una pirotecnica apertura il giorno 30 con il ritorno della coppia di Striscia la Notizia Moreno Morello e Capitan Ventosa e non solo.
L’avventura continua…

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TENNIS 2016, UN VENERDI’ TUTTO D’ORO

Christof Innerhofer, Federico Pellegrino, Ivan Origone e Daniele Gilardoni: l’Accademia si regala un “Freaky Friday”. Qui però da impazzire è il quartetto letteralmente da sogno che giunge a Cividino con delle “scortato” da compagne d’eccezione. Niente quote rosa bensì medaglie e coppe, ma solo quelle tangibili perché le singole vittorie meriterebbero un capitolo a parte, troppo ampio per essere sommato e soprattutto snocciolato. L’uomo-jet Christof esibisce i metalli olimpici e mondiali, il fondista Federico la sua coppa del mondo sprint, il fulmine Ivan il suo titolo nel km lanciato e l’unico a mani vuote – e fa quasi sensazione al cospetto di cotanta opulenza – è il canoista Daniele che però si giustifica subito (“Le mie undici coppe sono a Torino”). Un vuoto che peraltro si sposta sul campo visto che nel doppio non c’è storia, quasi una contraddizione per quattro fenomeni che sono già non solo nella storia, ma nella leggenda delle rispettive discipline: 6-1 6-1 per Innerhofer e Pellegrino. Ma contano presenza, divertimento, amicizia e solidarietà ovvero quattro prerogative per le quali il poker torna tutto sul podio, appaiato sul gradino più alto. Molto più che una seconda casa per ognuno di loro.
Ma nella serata degli allori c’è spazio anche per due meteore nerazzurre e altrettanti talenti, perché il Tennis 2016 non cambia veste e rimane all’attacco: se Nicola Amoruso e Lampros Choutos a Bergamo non hanno vissuto di certo il loro miglior periodo, c’è un altro greco che risponde al nome di Lazaros Lamprou 18enne dal futuro garantito. E poi c’è chi la racchetta – come Gaetano Monachello – non ha potuto impugnarla, che non ha voluto mancare e che, contestualmente ad un messaggio di solidarietà, ne manda uno anche all’Atalanta: “A salvezza acquisita – dice – speravo di avere un minutaggio maggiore, ma così non è stato.
L’allenatore giustamente ha fatto le sue scelte, per me però a 22 anni il prossimo dev’essere un anno decisivo. Questo mi è servito per crescere ed assaggiare la serie A, adesso ho bisogno di giocare di più”. Se domani sarà il primo sabato “attivo” per la manifestazione con l’Atalanta in gonnella guest star, lunedì sarà il preludio ideale ad una seconda settimana tutta da vivere: il lunedì con Giorgio Rocca e con i graditissimi ritorni da “Striscia la Notizia” di Moreno Morello e Fabrizio “Capitan Ventosa” Fontana con Giampaolo “Bruno Vespa” Fabrizio, 24 ore dopo tocca invece al tandem tutto d’oro dello snowboardcross Michela Moioli – Roland Fischnaller con il ds azzurro Cesare Pisoni. Altri giri, altre risate e altre coppe.

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TENNIS 2016, UN RE TIRA L’ALTRO

Stavolta tocca a sbarra ed apnea a regalare al “Tennis 2016” un ulteriore tocco di nobiltà. Il ginnasta campione olimpico di Atene Igor Cassina e Mike Maric, l’uomo dei 6’15” senza respirare, colui che oggi è nello staff di Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Comune denominatore sia l’anno d’ingresso nella storia, il 2004, sia la voglia di formare una “strana coppia” sulla terra rossa in favore della solidarietà.
Il rapporto con la racchetta è un optional o poco più, ciò che conta è essere a fianco dell’Accademia con tanto di rispettivi trofei tra le mani: “Bello sapere che il poco di ognuno è tanto per chi ha dei problemi. Mi fa piacere che questa macchina orchestrata da Giovanni Licini regali tanti sorrisi a chi ne ha bisogno” sottolinea Cassina, “Motivazione, determinazione, applicazione e credere in un obiettivo sono le caratteristiche base per andare sempre più in alto sia nello sport che nella beneficenza” gli fa eco Maric.
Se per Igor e Mike l’Olimpiade è negli occhi e nella mente, già colorata d’oro per il primo e piena di speranze dello stesso colore per il secondo pur non in prima linea, l’attualità pallonara richiede giocoforza uno spazio. Maran sempre più verso la panchina dell’Atalanta ed i sogni Europei dell’Italia sono i temi caldi, ma se il tecnico unisce sono gli azzurri a dividere, e non due qualunque: Michele Marcolini e Carlo Perrone.
Due ex atalantini in stand-by in attesa di una panchina non hanno la minima riserva circa la potenziale scelta dell’attuale condottiero del Chievo: “Ha saputo far rendere al meglio i gialloblù, l’Atalanta può assicurargli già un ottima base dunque potrebbe essere un connubio decisamente interessante” sorride il “Rosso” mentre il buon “Carletto” si sbilancia ancor di più tanto che “Reja ha svolto un lavoro egregio, ma Maran sarebbe la scelta migliore possibile che potrebbe regalare grandi soddisfazioni”. Quel che invece vede i due su piani quasi in antitesi è il tema Nazionale “il basso profilo e le innegabili difficoltà potrebbero trasformarsi in un punto di forza. Con Immobile uomo in più” rileva Marcolini mentre Perrone evidenzia le pesanti assenze di
Verratti e Marchisio come fardello insormontabile nonché la difesa come solo reparto di spessore, seppur con l’auspicio di essere smentito dai fatti.
E siccome l’Accademia pensa soltanto ai fatti e non alle parole, è pronto un venerdì da leccarsi i baffi: alle 19, infatti, è in programma un doppio dal valore inestimabile che vedrà affrontarsi Simone Origone (campione del mondo nel km lanciato) e Daniele Gilardoni (canottiere undici volte iridato) da una parte, Cristof Innerhofer (pluridecorato fuoriclasse dello sci) e il fresco vincitore della Coppa del Mondo nel fondo. What else?

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FIOCCANO I RITORNI E IL TENNIS 2016 METTE IL TURBO

Quarta giornata di questo Tennis 2016 e a Cividino fioccano i ritorni. Dopo un lunedì con i discesisti azzurri Peter Fill e Dominik Paris, un martedì tutto rosa con Sofia Goggia e Michela Moioli e tanti altri grandi ospiti; il terzo giorno della settimana ci riserva un’altra super doppia coppia tricolore dello sci : Mirko Deflorian e Gianluca Grigoletto, il primo ha conquistato 7 podi in Coppa Europa, mentre il secondo ha tre Coppe del Mondo di Carving nel suo personale palmares. “ Sono dieci anni che partecipo a questo torneo. Ringrazio Giovanni Licini per l’invito. È un’occasione per coinvolgere più persone per fare solidarietà e quindi sono onorato ”. Con l’amico e compagno Mirko Grigoletto allenano nuovi talenti: “sono il seme che sta germogliando, con loro ci vuole pazienza”. Ma non è tutto, perché sulla terra rossa del Centro Mongodi di Cividino arrivano altri due idoli dello sci Kristian Ghedina, tre medaglie mondiali, trentatré podi in Coppa del Mondo per intenderci; è l’uomo della spaccata a 140 km orari sulla Streif. Che dire “C’est magnifique!” per riprendere i commenti di quel 1998. Ad esibirsi in doppio con il Ghedo, un altro che di sci ne sa qualcosa, Peter Runggaldier. Primo italiano e fino adesso unico ad aver vinto la Coppa del Mondo di Supergigante. A sfidare questi due grandi campioni della velocità, due che di scatti, velocità e spinta (sulle fasce di gioco) se ne intendono alla grande: Cristian e Damiano Zenoni. I due gemelli nerazzurri, cresciuti nel vivaio dell’Atalanta che li ha portati in serie A e giusto quindici anni fa alla chiamata in Nazionale. “A pensarci ne è passato di tempo – commentano i due – “ però è stata una grandissima soddisfazione personale, ma anche
per la società e per la famiglia”. E, a proposito di pallone, presenti altri campioni come Gigi Pizzaballa, Lele Messina, Oscar Magoni, Daniele Fortunato, oggi allenatore della Primavera del Vicenza e Luca Fusi ex centrocampista di Napoli, Torino e Juventus. Una giornata ricca dal punto di vista sportivo, ma impreziosita ulteriormente da una gradita sorpresa, il giornalista, ora scrittore di fama mondiale, Luca Tom Bilotta: “Per scrivere un libro occorre documentarsi tanto almeno sei o sette mesi,ma è la parte più divertente” – spiega lo scrittore di thriller – “ Speravo di
riuscire ad ottenere questi risultati, ma essere arrivato ai lettori americani è un sogno che è diventato realtà”. Il tempo vola, ma vola e vola alto anche questo Tennis 2016 che non si ferma, anzi mette il turbo e prepara nuove sorprese. Siamo solo all’inizio.

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SUL TENNIS 2016 SOFFIANO VENTI EUROPEI E MONDIALI

Peter Fill e Dominik Paris, Massimo Carrera e Pierluigi Orlandini con una ciliegina sulla torta come Giacomo Agostini: una cinquina da brividi tra sci, calcio e motociclismo, tra mondiali ed europei, tra sogni e realtà. Il fil rouge è l’Accademia dello Sport per la Solidarietà che ha abbracciato tutti loro alla sua maniera, ovvero con il calore riservato ai veri amici.
Peter si coccola ed esibisce con il giustificato orgoglio – unito al proverbiale sorriso smagliante – di chi sa che ha compiuto un’impresa leggendaria (primo italiano della storia) la Coppa del Mondo di discesa appena conquistata: “Ho realizzato un sogno – dice il campione altoatesino – e tornare qui con il trofeo tra le mani è una gioia immensa. Nel 2017? Non penso ai Mondiali, ma gara per gara. Anche a difendere la sfera di cristallo”. Uno dei rivali più accreditati peraltro sarà proprio Paris, alla stregua di un fratello per Fill: “Felice che il trofeo sia arrivato in Italia – spiega Dominik -, specialmente perché lo ha conquistato lui. E ancor più contento d’essere presente a Cividino, per sostenere l’Accademia dando un contributo a chi ne ha bisogno”.
Qualche centinaio di chilometri pur di esserci per due uomini-jet tutti d’oro, addirittura un migliaio per l’ex ala dell’Atalanta, Gigi Orlandini che – tornato per 48 ore in Bergamasca – non si è fatto sfuggire l’occasione: “Sempre bellissimo – sottolinea l’uomo del primo golden gol in assoluto (Europeo Under 21, 20 aprile 1994, Italia-Portogallo 2-1) – respirare questa splendida atmosfera. Ormai vivo a Brindisi, ma quando posso non manco”. Da chi ha regalato agli Azzurri un titolo continentale, a chi spera di farlo al fianco di Antonio Conte prima di andare a caccia di una panchina per la prossima stagione, Massimo Carrera: “Siamo competitivi – – rileva l’ex difensore di Juventus ed Atalanta –, non partiamo di certo in prima fascia ed è un bene.
Attenzione al Belgio, ma se devo indicare una favorita punto sulla Germania”. Difficile sbilanciarsi invece, pur con il motore sempre a pieni giri, per Giacomo Agostini sull’obiettivo iridato di Valentino Rossi: “Il cedimento del motore al Mugello – osserva Ago, più forte anche di una schiena malandrina – rischia di lasciare il segno. I punti in palio però sono ancora tanti così come le variabili dunque il Dottore può ancora farcela”.
Cinque voci unite soprattutto per dare sempre più vigore, e altrettanto cuore, ad uno spartito chiamato “beneficenza”. Tanto con l’Accademia nei panni del direttore d’orchestra, steccare è impossibile.

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