Solidarietà

Accademia dello Sport e Max Blardone, in pista per Amatrice

max blardone con direttivo accademia dello sport

In pista per Amatrice, partendo da Bergamo. La strada è tracciata e ha sullo sfondo un traguardo ambizioso e prezioso: continuare a far del bene per una terra ferita, unendo lo sport al sociale. In un legame ormai profondo, l’ulteriore tassello corre veloce sul manto bianco. Giovedì 1 febbraio, l’affascinante cornice di «Ai Colli di Bergamo Golf» ha ospitato una serata speciale organizzata dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, in cui Max Blardone – grande protagonista dello sci azzurro tra anni Novanta e Duemila, oggi commentatore Rai – ha presentato il proprio libro autobiografico (Max Blardone. Oggetti, aneddoti e pensieri del nostro campione, Edizioni Press Grafica) e raccontato il progetto che accompagna quelle pagine: un grande impegno benefico, attraverso i proventi del volume, da destinare alle terre del Centro Italia colpite dal sisma. In particolare, Blardone è al lavoro per la realizzazione ad Amatrice di una pista sintetica da sci di 120-150 metri lineari, con due piste laterali dedicate a gommoni e ciambelle: un lato sportivo e uno più dedicato al divertimento, che insieme sapranno attirare turisti e offrire opportunità lavorative – attraverso la gestione dell’impianto e l’indotto – ad alcune famiglie dell’area. Un impegno in cui è coinvolta anche l’Accademia dello Sport, che con Blardone ha un lungo rapporto d’amicizia: la realtà bergamasca si sta prodigando in prima persona per contribuire alla realizzazione del progetto e all’inaugurazione. Tempistiche? Attorno all’autunno.

Lo scorso giovedì, dunque, a Bergamo s’è vissuta una serata già proiettata sul futuro. Una novantina gli ospiti, a partire dal direttivo dell’Accademia e dai rappresentanti della famiglia Radici, da sempre al fianco dello sport – e dello sci in particolare – oltre che storica dinastia imprenditoriale bergamasca. Un legame testimoniato dalla presenza di Angelo e Olga Radici, alla guida dello Sci Club Radici Group, così come da Cristina Radici, che attraverso PLAY Sport Academy permette a circa 850 bambini di divertirsi sulla neve. «Una serata bellissima sotto ogni punto di vista – racconta Max Blardone, lanciato nel grande giro proprio dallo Sci Club Radici, e dunque legatissimo alla terra orobica -. Un ringraziamento all’Accademia dello Sport, perché sta dando lustro al progetto benefico su cui siamo impegnati: ed è un impegno che vale per la vita, non solo per il presente. Tramite lo sport, possiamo rilanciare Amatrice sotto diversi profili e contribuire a ridare serenità e speranza a una terra colpita da un dramma profondo. E già stiamo pensando a ulteriori possibilità legate alla struttura: in collaborazione con la Fisi (la Federazione Italiana Sport Invernali, ndr), si potrebbe magari renderla un centro di rilievo regionale per la formazione di atleti e maestri, un’idea su cui si può lavorare».

Tra un aneddoto e un ricordo, in un clima familiare rinforzato da un piacevole scambio di doni (come una coppia di «arcieri», sculture ideate a partire dalla tipica esultanza di Blardone al traguardo), la serata promossa dall’associazione guidata da Giovanni Licini ha permesso di raccogliere cifre significative che contribuiranno alla realizzazione della pista ad Amatrice: anche grazie a una piccola asta benefica, sono stati raccolti nell’occasione circa 13mila euro. «Blardone è da lungo tempo un caro amico della nostra associazione, è uno di famiglia – sorride Giovanni Licini, anima dell’Accademia -. Con Amatrice ci lega un rapporto profondo, nato immediatamente durante l’emergenza dell’agosto 2016: la pista da sci ideata da Max è un ulteriore progetto a cui diamo il nostro aiuto, certi dell’impatto prezioso che potrà avere su quella terra». Lo sguardo, allora, già inquadra un traguardo pronto a realizzarsi in autunno. Con tante altre sorprese ancora da costruire, con Max Blardone e l’Accademia dello Sport.

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Accademia dello Sport e ospedale Papa Giovanni, donato un macchinario per la Patologia neonatale

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Ancora una volta insieme. Per dare un aiuto prezioso ai più deboli, i bambini. Lo stretto rapporto tra l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo e la Patologia neonatale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo s’è rinsaldato nuovamente nei giorni scorsi, quando una delegazione dell’associazione – una ventina di persone, tra consiglio direttivo e volontari – ha fatto visita all’ospedale cittadino, accompagnata dal direttore generale Carlo Nicora e dalla dottoressa Giovanna Mangili, direttrice del reparto.
Grazie alle attività sportive e solidali promosse quest’anno dall’Accademia, ecco la donazione – dal valore di circa 20mila euro – di un macchinario all’avanguardia, uno strumento che permette un efficace controllo emodinamico dei neonati critici ricoverati nella terapia intensiva neonatale, riducendo l’invasività. «Siamo voluti essere qui in tanti perché è proprio grazie al lavoro di tante persone che riusciamo a costruire i nostri progetti – ha premesso Giovanni Licini, “anima” dell’Accademia -. Il lavoro di gruppo e il gioco di squadra premiano sempre». Dall’ospedale, il ringraziamento e la testimonianza di un’amicizia che prosegue: «Grazie all’Accademia che anche quest’anno ha scelto di sostenere la nostra struttura e il nostro lavoro – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. La vostra amicizia e il vostro aiuto si sono fatti in questi anni sempre più grandi, perché avete anche scelto di sostenere tante associazioni di volontariato vicine a questo ospedale e ai nostri malati. È una catena di solidarietà quella che riuscite ogni volta ad innescare, che è un bene prezioso e un tratto caratterizzante della terra bergamasca. Grazie per quello fate e per il vostro instancabile entusiasmo, che per noi è un sentimento contagioso che ci sprona a fare sempre di più e meglio». «Grazie all’Accademia e ai vostri tanti amici e sostenitori, che da tanti anni supportano la Patologia neonatale dell’ospedale di Bergamo – ha aggiunto Giovanna Mangili, direttrice della Patologia neonatale -. Quest’anno il frutto della vostra generosità si è tradotto nell’acquisto di una macchina tanto piccola quanto sofisticata e importante per la salute dei nostri pazienti più piccoli. La nostra terapia intensiva neonatale è uno dei tanti fiori all’occhiello dell’ospedale di Bergamo e forse uno dei reparti a cui i bergamaschi sono più affezionati».
«Quest’ospedale è un’eccellenza a livello generale e lo è ancor di più a livello pediatrico, lo testimoniano le tante persone che vi arrivano da tutta Italia per avere speranza e cura. I bambini sono il futuro, è per noi un orgoglio poter dar loro aiuto – ha concluso Giovanni Licini -. Il nostro legame col Papa Giovanni dura ormai da anni e proseguirà ancora. Per il 2018, stiamo costruendo un progetto per il sostegno della Casa degli Angeli di Mozzo, incentrato sulla creazione di un percorso motorio per i giovani in riabilitazione».

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Accademia dello Sport e Aipd, l’amicizia prosegue col progetto «Lavoratori in corso»

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Tre anni di conoscenza, ormai un’amicizia consolidata. Prosegue il legame tra l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo e l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) di Bergamo, realtà preziosa per il territorio, tra le beneficiarie delle iniziative solidali che l’associazione guidata da Giovanni Licini ha promosso in questo 2017.
Nei giorni scorsi, una delegazione dell’Accademia è stata accolta dai sorrisi nella sede dell’Aipd, in Borgo Santa Caterina, a Bergamo, per un momento conviviale, di emozione e di amicizia: «Abbiamo conosciuto una volta in più le importanti attività che qui vengono realizzate da questa associazione, insostituibile per il nostro territorio», racconta Giovanni Licini. Il «gemellaggio» di quest’anno si è concretizzato nel sostegno al progetto «Lavoratori in corso»: l’Accademia, con un impegno di 18mila euro, contribuisce a finanziare l’inserimento dei ragazzi dell’Aipd in attività lavorative di Bergamo e provincia. «È per noi un onore e un orgoglio dare un aiuto all’associazione, ai ragazzi, alle loro famiglie: oggi, dove non arriva il pubblico, è l’impegno del volontariato e dei privati a rendersi essenziale», prosegue Licini.
«Siamo in contatto ormai da tre anni, ogni volta con un progetto diverso: è un’amicizia che si è fatta sempre più forte – aggiunge Patrizia Adosini, presidente dell’Aipd Bergamo -. In particolare, il progetto “Lavoratori in corso” è molto importante perché consente di aumentare l’autonomia dei ragazzi, ma non solo: da un lato, permette di creare percorsi significativi anche per le aziende, che possono scoprire di accogliere persone che portano un valore aggiunto; dall’altro lato, si costruisce, come un abito su misura, un percorso di inserimento nel mondo lavorativo per i nostri ragazzi». Il pomeriggio si è concluso con un rinfresco offerto dall’Aipd e gestito dagli stessi ragazzi.

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Dall’Accademia dello Sport il sostegno all’Associazione Cure Palliative: «Impegno e dedizione per aiutare chi soffre»

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Un incontro in punta di piedi, con la delicatezza che impone quei luoghi, ma col cuore ben aperto. Nei giorni scorsi, il consiglio direttivo, i collaboratori e i volontari dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo hanno visitato l’hospice di Borgo Palazzo, la struttura ospedaliera a degenza piena dove si sviluppano le principali attività dell’Associazione Cure Palliative, storica e preziosa realtà del volontariato bergamasco. Un incontro che ha rinnovato un rapporto sempre più stretto, che nel 2017 s’è coniugato alle attività sportive dell’Accademia: «Attraverso i nostri tornei, a partire da quello di tennis, e altre iniziative benefiche, ci siamo impegnati a portare un significativo aiuto per le strutture dell’Associazione Cure Palliative, offrendo un contributo da 18mila euro – spiega Giovanni Licini, “anima” dell’Accademia -. Siamo onorati di poter dare una mano a chi con professionalità, impegno e dedizione dà aiuto a persone e famiglie nella difficoltà più dura. Sono degli angeli custodi».
«La conoscenza reciproca è ormai un dato di fatto – sorride Arnaldo Minetti, presidente dell’Associazione Cure Palliative -. Siamo partiti con alcuni incontri, poi abbiamo capito che il nostro obiettivo è comune: il sostegno al territorio. Ormai è un’amicizia consolidata, che unisce i momenti di gioia, come le serate al torneo di tennis dove è sempre un piacere presenziare, ai momenti più impegnati, quelli incentrati sul sociale. Mai come oggi, siamo chiamati a offrire un aiuto a una platea sempre più ampia, garantendo la qualità della cura e dell’assistenza. Quando siamo nati, ormai sul finire del secolo scorso (sorride, ndr), poco si sapeva di questo settore; ora, invece, siamo arrivati a dare assistenza a quattromila malati ogni anno: per farlo, investiamo sulla formazione e sul personale, pur di fronte alle difficoltà del periodo. Per questo è importante coinvolgere le scuole, l’università, l’associazionismo. E per questo va un grande grazie all’Accademia dello Sport per il sostegno continuo». «Il dottor Minetti ha saputo creare una realtà umana e dignitosa, da sempre – aggiunge Licini -. Le malattie sono sempre più numerose, complice l’allungarsi della vita. Qui si dà un aiuto straordinario, nel momento più duro. Proprio per questo siamo orgogliosi del rapporto che si è creato: un plauso a tutti gli operatori».

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Accademia, il 2017 dello sport si chiude pianificando il futuro: «L’anno prossimo saremo ad Amatrice»

Una festa di sport per chiudere un percorso, un impegno straordinario per accompagnare i prossimi passi. Si è svolta ieri, presso «Ai Colli di Bergamo Golf», la «Louisiana della solidarietà», l’appuntamento golfistico che ha concluso la stagione sul prato verde dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Buonissima la partecipazione nonostante le previsioni meteo non fossero eccellenti: invece il cielo ha retto, la pioggia non s’è manifestata, e sui campi dell’impianto cittadino si sono alternati tanti appassionati, provenienti dal mondo dello sport, dell’imprenditoria, della società civile.
«È stata un’altra bella domenica di sport, sempre nel segno dell’impegno per la beneficenza, con la lotteria il cui ricavato ha contribuito a sostenere i tanti progetti per cui siamo impegnati», commenta Giovanni Licini, «anima» dell’associazione. Chiusa la stagione sportiva 2017, il lavoro dell’Accademia certo non si ferma. Anzi, le basi per un 2018 ancora di crescita sono già state poste: «Se quest’anno Amatrice è venuta a trovarci a Bergamo, con la presenza durante la nostra serata benefica del 3 marzo e nei giorni immediatamente successivi, ora saremo noi a recarci dai nostri amici nella loro terra d’origine – premette Licini -. Abbiamo infatti deciso di organizzare nel 2018 un evento proprio ad Amatrice, per rinnovare l’amicizia speciale nata e coltivata dopo il tragico terremoto dell’agosto 2016. Stiamo già lavorando per organizzare un concerto benefico al palazzetto dello sport di Amatrice, da poco ristrutturato: sappiamo già di contare sull’Orchestra Bagutti, amici di lunga data della nostra associazione, e stiamo cercando di coinvolgere anche altri artisti di livello. Non solo: saremo presenti anche all’inaugurazione del nuovo campo sportivo di Amatrice donato dalla Lega Calcio, col contributo di Atalanta per l’impianto di illuminazione. E anche in quell’occasione vorremmo dare un nostro segno concreto di vicinanza». L’ennesimo, in un gemellaggio ormai consolidato con forza. Nel 2018, l’abbraccio di Bergamo ad Amatrice sarà ancora più forte.

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Alpini di Celadina, inaugurata la tenda donata dall’Accademia dello Sport: «Un’amicizia che prosegue»

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Un’amicizia che si salda ancor di più, un impegno che prosegue, un contributo prezioso. È stata inaugurata nella mattinata di domenica 15 ottobre la nuova tenda pneumatica che l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha donato al Gruppo Alpini di Celadina, realtà che dal 1984 svolge una «missione» preziosa per quel territorio e non solo. La struttura potrà ospitare fino a dodici persone e si monta completamente in meno di un quarto d’ora, garantendo il più completo isolamento termico. «Agli Alpini di Celadina ci lega un’amicizia ormai lunga, siamo felici di contribuire ancora alla crescita di questa associazione così importante per il nostro territorio – ha dichiarato Giovanni Licini, “anima” dell’Accademia -. Per questa tenda abbiamo destinato circa diecimila euro, raccolti attraverso le nostre più recenti attività solidali. Ancora una volta, la ricetta è vincente: unendo lo sport alla beneficenza si ottengono risultati preziosi, resi ancor più piacevoli dalla cornice di festa dell’inaugurazione e della cena che si è poi tenuta il lunedì sera». La tenda è stata benedetta da don Davide Galbiati, parroco di Celadina.

«Da parte nostra, un grande grazie all’Accademia e a tutti i suoi volontari – aggiunge Enrico Bonacina, responsabile degli Alpini di Celadina -, già alcuni anni fa ricevemmo dall’associazione la donazione di un pullmino. Abbiamo 150 iscritti, di cui 25 attivi per la Protezione civile, e questa tenda ci sarà di grande aiuto. Siamo impegnati a Bergamo ma anche nelle più gravi calamità, come ad esempio avvenne in occasione del tragico terremoto dell’Aquila, quando andammo a portare il nostro aiuto. Ormai con l’Accademia siamo gemellati, c’è un’amicizia profonda che coltiviamo con piacere».

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Amici del Moyamoya, la «Casa di Monica» è realtà: «Coraggio, volontà e determinazione per un progetto prezioso»

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In quella casa è racchiuso il senso di un cammino lungo. Quello di Giusi Rossi e dell’associazione Amici del Moyamoya, una realtà fatta di fatica e sfide quotidiane, sorrisi per affrontare le difficoltà, aiuti preziosi per chi soffre di questa malattia cerebrovascolare degenerativa. Domenica 1° ottobre è stata inaugurata la «Casa di Monica», in via delle Cave 21, al Villaggio degli Sposi di Bergamo, un’abitazione che l’associazione fondata da Giusi Rossi mette a disposizione di chi lotta quotidianamente contro questa rara patologia.
Anche l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha contribuito alla realizzazione, finanziando parte del progetto attraverso i fondi raccolti con le attività del 2016. All’inaugurazione non poteva mancare una nostra delegazione, guidata da Giovanni Licini: «Giusi Rossi ha dentro di sé una forza straordinaria, che si concretizza in tanto lavoro prezioso. Con l’inaugurazione di questa casa, è riuscita a dar vita a un sogno importante, che rende Bergamo una realtà in prima linea nella ricerca e nell’aiuto per questa malattia, sia grazie all’impegno degli Amici del Moyamoya che all’alta specializzazione dell’ospedale Papa Giovanni grazie al team guidato dal dottor Andrea Lanterna. In Giusi Rossi e nella associazione da lei guidata abbiamo trovato coraggio, volontà e determinazione: è con orgoglio che abbiamo sostenuto il progetto della Casa di Monica attraverso una donazione di circa 30mila euro».

Tutte le foto dell’inaugurazione a questo link: clicca qui.

(foto Alex Persico)

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Amici del Moyamoya, il 1° ottobre l’inaugurazione dell’immobile

L’impegno che dà frutti concreti, ancora una volta. Domenica 1 ottobre, alle 17,30, si inaugurerà la casa di Monica, dell’associazione Amici del Moyamoya, a cui ha contribuito anche l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, in particolare con le attività del 2016.

La malattia di Moyamoya è una vascolopatia cerebrale, da causa sconosciuta, caratterizzata dal restringimento o occlusione bilaterale della parte finale della carotide interna e da una fitta rete di vasi neoformati alla base del cervello. Questa ricca rete di vasi appare all’angiografia come una “nuvola di fumo” che in giapponese si dice appunto Moyamoya. A questo link, il sito dell’associazione Amici del Moyamoya.

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Accademia, il racconto una settimana d’affetto con Amatrice a Monguelfo

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Una settimana che è volata via nel segno dell’intensità, ma pure con l’impronta della leggerezza. Perché è stata una settimana in amicizia, tra sentimenti profondi, emozioni forti, svaghi preziosi. L’Accademia dello Sport di Bergamo ha stretto nuovamente il proprio legame con Amatrice, promuovendo e vivendo una settimana a Monguelfo che ha donato gioia e rilassamento a quindici famiglie del centro più colpito dal terremoto dello scorso 24 agosto. Sette giorni nel cuore della Val Pusteria, con tante escursioni tra le meraviglie che costellano questo angolo d’Italia, ma anche l’occasione per portare avanti la missione della solidarietà. «E’ stato un impegno gravoso dal punto di vista organizzativo, ma ricambiato abbondantemente dalla consapevolezza di aver dato un ulteriore aiuto a queste persone – è la riflessione di Giovanni Licini, trascinatore dell’Accademia -. Mi rimangono nel cuore alcune frasi: “Per una settimana non abbiamo pensato ai nostri problemi”, è stato il pensiero ricorrente di queste famiglie. Amatrice è ancora in alto mare, dopo dieci mesi non è cambiato nulla, questa è la loro testimonianza: le macerie sono ancora lì, e questo è un grande rammarico. E poi c’è il problema del lavoro, la base per costruire un futuro. Non c’è sinergia e coordinamento tra le varie istituzioni».
Durante la scorsa settimana, la testimonianza delle autorità locali non è invece mancata, grazie alla presenza – tra gli altri – di Albin Schwingshackl, sindaco di Monguelfo, Friedrich Mittermair, sindaco di Braies, Georg Sonnerer, presidente degli albergatori di Monguelfo, Piergiorgio Baruchello, presidente del Tennis Club Monguelfo. Una sinergia profonda, ormai rodata, che ha permesso anche alle famiglie di Amatrice di visitare un’azienda del territorio specializzata nella costruzione di abitazioni in legno ad alta tecnologia antisismica. Tante le escursioni e i momenti conviviali: il lago di Braies, San Candido, il rifugio Walde Alm, Val Fiscalina e l’amatricianata – ospitata al Tennis Club Monguelfo – con gli ingredienti giunti direttamente da Amatrice
«Nel Centro Italia la terra ha tremato ancora, proprio nei giorni di questa vacanza: “Il mostro sta tornando”, è il testo di un sms inviato lo scorso weekend – prosegue Licini -. In questa settimana abbiamo ascoltato il racconto della notte del 24 agosto: la terra che tremava per minuti interminabili, fino a sollevarsi di oltre due metri. Come Accademia abbiamo fatto qualcosa di importante portando in quell’area le prime case mobili per tre famiglie, arrivate già a metà settembre. E da tre famiglie ora il nostro legame è ancora più ampio, perché in questa settimana ne abbiamo ospitate quindici, soprattutto giovani coppie con figli. Da loro abbiamo raccolto esperienze di umanità straordinarie. Abbiamo ascoltato le loro angosce, ci siamo lasciati tutti con le lacrime negli occhi, loro e noi. Un grazie grande va a tutte le istituzioni locali: i Comuni di Monguelfo e Braies, la Provincia di Bolzano, la Pro Loco e l’Associazione degli albergatori di Monguelfo. E poi un grandissimo grazie va al Tennis Club di Monguelfo e al suo presidente Piergiorgio Baruchello per il grande impegno profuso, come dimostrato in particolare nella serata dell’”amatricianata”. E anche la risposta del territorio della Val Pusteria è stata importante». Come l’aiuto dell’Accademia, che non si ferma mai. Anzi si fa sempre più grande. Oltre a Bergamo, rinsaldando e allargando un legame prezioso, quello con Amatrice.

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Le emozioni, la musica, la solidarietà. L’Accademia illumina Bergamo

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Un venerdì intenso, emozionante ma anche gioioso. È quello che l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo ha regalato alla città, riempiendo un Teatro Creberg che s’è fatto culla di sensazioni preziose per la consegna a tre associazioni bergamasche – Amici del Moyamoya, Associazione Italiana Persone Down-Bergamo e Associazione Oncologica Bergamasca – il ricavato delle attività solidali organizzate nel 2016. Un impegno concreto, dal valore di circa centocinquantamila euro, che s’è legato a quello straordinario messo in campo in favore di Amatrice dopo il devastante sisma di agosto. Presenti in città, infatti, anche le tre famiglie di agricoltori ospiti delle case mobili messe a disposizioni dall’associazione, oltre a Sergio Pirozzi, sindaco del borgo reatino devastato dal terremoto.

 

«Bergamo, capitale della solidarietà»

«Archiviato il traguardo del milione, ci avviciniamo al milione e duecentomila euro devoluti in beneficenza – è l’esordio di Giovanni Licini, anima dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, in apertura di serata -. Il nostro primo torneo di tennis segna la data del 1976, ciò che ci contraddistingue è la concretezza del nostro impegno, mosso con l’aiuto delle aziende del territorio». Poi, la riflessione sul legame con Amatrice: «Quando il 24 agosto è giunta la notizia del terremoto, ci siamo subito attivati per portare il nostro aiuto, per essere operativi immediatamente, come già fatto per il sisma in Emilia. Abbiamo trovato difficoltà iniziali, ma non ci siamo arresi, abbiamo consegnato tre case mobili ad altrettante famiglie di agricoltori di Amatrice: da quei giorni, con loro e col sindaco Sergio Pirozzi è nato un rapporto di profonda amicizia. Bergamo è la capitale della solidarietà».

 

Un teatro sold-out

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Gremita, anzi sold-out, la cornice del Teatro Creberg. In platea, le realtà aiutate dall’Accademia e i tanti amici dell’associazione guidata da Giovanni Licini, oltre a una nutrita rappresentanza istituzionale. Hanno portato i loro saluti Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo, e Giacomo Stucchi, senatore e presidente del Copasir.
Presenti i consiglieri regionali Claudia Terzi, Roberto Anelli, Mario Barboni, Lara Magoni, Vittorio Pesato; il senatore Nunziante Consiglio e i deputati Elena Carnevali e Giovanni Sanga; Alessandro Vanoi, vicepresidente Coni Lombardia; Francesco Locateli, direttore generale Asst di Seriate; Mirella Pontiggia, vicequestore aggiunto e comandante provinciale della Polizia Stradale di Bergamo; Giuseppe Baretti, presidente Figc Lombardia; Elisa Persico, responsabile comunicazione Atalanta; Franco Tentorio, consigliere comunale di Bergamo ed ex sindaco; Marcello Annoni, presidente nazionale Cavalieri d’Italia; Davide Casati, sindaco di Scanzorosciate; Nicoletta Noris, sindaco di Grumello del Monte; Simona Pergreffi, sindaco di Azzano San Paolo; Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone; Mario Carminati, parroco di Seriate e grande amico dell’Accademia. Ha portato i suoi saluti anche Mara Azzi, direttore generale Ats Bergamo.

 

Amatrice, un legame speciale

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Poi, sui monitor, le immagini da Amatrice. In mezzo alle macerie, raggi di speranza. Quelli a cui ha contribuito anche l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che ha immediatamente inviato in quei luoghi tre case mobili per chi ha scelto di rimanere – col cuore e con i piedi – in quella terra sfortunata ma meravigliosa. Sul palco è salito Sergio Pirozzi, accolto da un applauso, con tutto il Teatro Creberg in piedi ad abbracciarlo: «La chiave è solo una, non c’è un segreto: tutto questo tu lo fai se ami. In un momento dove perdi tutto ma non la vita, tu resisti se ami – è la riflessione del sindaco di Amatrice -. Si è rafforzato l’amore per quella terra, lo devo alle 239 persone morte. Lo devo agli italiani, e la comunità di Bergamo è stata super-eccezionale. Fosse l’ultima cosa che faccio, quel paese lo lascerò ricostruito. Lo merita chi non c’è più». «E’ dura, ma si va avanti: grazie a voi, è molto più semplice», è il sorriso di una cittadina di Amatrice aiutate dall’associazione. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha poi consegnato a Sergio Pirozzi il gagliardetto della Città di Bergamo: «Con l’”Amatricianata solidale” organizzata la scorsa estate, abbiamo coinvolto un numero incredibile di persone: è stata una delle più belle iniziative organizzate in città negli ultimi anni. Sei per tutti noi un concittadino», ha concluso rivolgendosi all’omologo reatino.
Ma si è celebrato anche il legame con l’Atalanta, che devolverà l’incasso della partita con la Fiorentina in favore della ricostruzione del campo sportivo di Amatrice, e che ospiterà in tribuna le famiglie aiutate dall’Accademia: «E’ nato tutto da una telefonata con Giovanni Licini, abbiamo voluto essere vicini e fare qualcosa che servisse», ha spiegato Roberto Spagnolo, direttore operativo della società nerazzurra. Per Marino Lazzarini, presidente del Club Amici dell’Atalanta, altra realtà che ha dato il proprio contributo per le località terremotate, «il tifoso bergamasco sarà sempre presente anche in futuro, a partire da domenica».

 

Le associazioni bergamasche
E’ stato anche il momento per tracciare un bilancio fondamentale, quello della solidarietà. Sul palco sono intervenute le realtà destinatarie della donazione dell’Accademia dello Sport, portando il proprio saluto e il proprio ringraziamento. A partire da Giusi Rossi, presidente dell’Associazione Amici del Moyamoya: «Ci occupiamo di una malattia rara, ancora poco conosciuta, ma su cui serve un grande impegno. E per questo ve ne siamo grati». «Operiamo da diciotto anni a Bergamo, il nostro impegno è aiutare chi affronta la sfida della malattia», è invece il commento di Nunzio Pezzotta, presidente dell’Associazione Oncologica Bergamasca. Al suo fianco c’è Carlo Nicora, direttore dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII: «Abbiamo uno sgabello con quattro gambe: tre sono fatte dai professionisti, la quarta è il volontariato, l’associazionismo. Grazie a Giovanni Licini, perché l’Accademia dello Sport ama le sfide». Patrizia Dusini, presidente dell’Associazione Italiana Persone Down-Bergamo, s’è aggiunta al coro: «Grazie a questo contributo, ci permettete di migliorare in maniera notevole la qualità di vita dei nostri ragazzi». «Con questo progetto, impareremo a muoverci in autonomia. Siamo grandi, possiamo farcela», ha poi aggiunto Andrea, uno dei ragazzi dell’associazione, dal sorriso contagioso e genuino. Si è sottolineata anche l’importanza della legge «Dopo di noi», ne ha parlato Elena Carnevali, deputata bergamasca relatrice della normativa: «L’obiettivo della legge è poter permettere una solida prospettiva di futuro».

 

I tanti grazie
Un impegno che non si ferma, anzi che ancora cresce. È il filo rosso dei discorsi dei rappresentanti delle istituzioni intervenuti nella serata dell’Accademia. «Grazie a tutti i volontari, a chi sta dietro questa macchina enorme di solidarietà, da parte di tutta Regione Lombardia: siete per noi fonte di stimolo. Regione Lombardia è stata vicina alle terre colpite dal sisma. E ci saremo fino alla fine, perché le sfide vanno combattute sempre», è il saluto di Claudia Terzi, assessore all’Ambiente di Regione Lombardia. All’insegna del sorriso quello di monsignor Giulio Della Vite, segretario generale e delegato vescovile della Diocesi di Bergamo: «Siete il “solido” della vita», ha sorriso prima di un bellissimo selfie con la platea delle associazioni aiutate, i «veri protagonisti» della serata. Per il senatore Nunziante Consiglio, l’Accademia è «una bella pagina della città di Bergamo. E un grazie anche ai Vigili del Fuoco» per il contributo fondamentale nella gestione della serata e nell’impegno quotidiano. Parola anche al deputato Giovanni Sanga: «Grazie a ciò che fate per la nostra comunità». «Abbiamo collaborato con piacere negli anni, continueremo a farlo», è la voce di Vittorio Bosio, presidente nazionale del Csi. Oreste Perri, presidente del Coni Lombardia, si rivolge col cuore a Sergio Pirozzi: «L’attenzione, il coraggio, l’amore che poni verso i tuoi concittadini ti faranno vincere questa sfida».

 

Spazio alla musica
La serata, condotta da Marco Bucarelli e Laura Ghislandi, si è poi conclusa a ritmo di musica. Attraverso l’Orchestra Italiana Bagutti, l’intero teatro ha potuto cantare e ballare i più grandi successi della musica italiana e internazionale. Lucio Battisti e Adriano Celentano, i Pooh e Luciano Ligabue, i Nomadi e tantissimi altri ancora, per un totale di quarantacinque brani che hanno infiammato la platea. Perché la solidarietà passa anche dai sorrisi, dal buon umore. Quello che la grande famiglia dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha messo in atto ancora una volta.

 

Galleria Fotografica

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