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CHIAPPUCCI AL VIP FA NERO IL ROSA: “CHE NOIA A QUESTO GIRO”

“Le avessi avute io queste montagne…”. Eccola, la puntura del Diablo. Atteso come la fuga decisiva sull’Alpe di Pampeago, direttamente dalle Dolomiti sfreccia a Cividino il diabolico Claudio Chiappucci. E sono sorrisi sardonici e pizzicotti al Giro. Chiappucci è un amico storico del Vip e per non mancare all’appuntamento con la rossa (intesa come terra) si è fatto una tirata no-stop. “Non potevo mancare, è importante essere qui”, dice, con l’aria di chi avrebbe dato chissà cosa per essere anche là, sui pedali, all’arrivo a Pampeago. “Le avessi avute queste salite: invece ai miei tempi c’erano più crono e molto Indurain”. Ai tempi della maglia rosa Rodriguez si aspettavano le Dolomiti per veder correre la corsa ma la fuga di Kreuziger e la mancata fuga di Basso e Scarponi non è musica per il Diablo. “E’ successo poco, e penso che succederà poco anche sullo Stelvio. A questo Giro manca chi parte da lontano, Basso e Scarponi sono sempre rimasti lì e quando hanno provato a muoversi hanno combinato poco. È il Giro della paura di perdere, più che della voglia di vincere, almeno per quanta riguarda gli italiani”. Per quanto riguarda il canadese Hesjedal, è tutt’altra storia. “Vincerà lui, e poi questo è il Giro degli outsiders, del primo ricambio generazionale. Certo, le avessi avute io tutte queste montagne”. La montagna del doppio con Giorgio Mastropasqua il diabolico Chiappucci l’ha scalata come il Mortirolo ai tempi belli: al tie-break, in rimonta, contro Paolo Monelli e Graziano Innocenti nel giorno in cui al Vip cade Oscar Magoni in singolare. L’aveva detto Magoni che puntava più al doppio, l’aveva detto Mastropasqua di puntare più al singolo “perché lo sento più mio”. Mastro al Vip è un amico della prima ora, da quando Bergamo è diventata casa sua dopo dell’Atalanta e della staffetta con Scirea. “Gaetano oggi sarebbe il modello positivo che manca ai giovani”, obnubilati da Scommessopoli. “Buttiamo fuori chi ha sbagliato, ma salviamo i club dalla responsabilità oggettiva. Spero che ci sia una giustizia giusta con tutti, anche se il rischio è di riazzerare il calcio italiano”. Ha riazzerato tutto Prandelli e a Mastropasqua piace “questa Nazionale del talento che sfrutta quello che ha”. Avesse un Vieri o un Toni dei bei tempi se ne potrebbe riparlare, sorride Alberto Pastorella di “Tuttosport”. Pastorella è milanologo col pallino del tennis, al Vip è al bis e non è d’accordo col diabolico Chiappucci. “Deluso dal Giro? Non brilla, ma tra Pampeago e lo Stelvio il pathos è assicurato, qualcosa succederà”. Non succederà che me ne vado, ha detto Ibrahimovic al Milan e Pastorella sorride conoscendo bene le certezze di Ibra. “Ha detto che resterà, sì, ma forse più per mancanza di alternative vere che per il perdurare dell’innamoramento. Se così sarà il Milan ne pagherà i mal di pancia ma con Cassano e Boateng ritrovati resta la squadra da battere. Certo, se la Juve dovesse prendere Drogba…”. Dovesse accadere, la Juve potrebbe vedere rosa come Hesjedal. Ma meglio non dirlo a Chiappucci, ché a lui ‘sta “rosa” lascia in mano solo spine.