Prodigi del villaggio globale, la polvere del polverone-scommesse arriva anche al Vip in un venerdì di calcio e temporali. Quasi una metafora meteo sull’acqua alla gola del nostro pallone, l’ultimo venerdì di campo costringe il Vip a riparare al coperto, con la solita provvidenziale metamorfosi della terra rossa in tappeto verde. Roland Vip indoor ma mentre Nadal prende a racchettate (metaforiche) Murray e Djokovic deve pedalare col re(divivo) Federer, sui campi di Cividino rimbalzano palline e il pallone nel pallone, il nostro calcio. Dilemma esistenziale per Mario Ielpo, già portierone del Milan e avvocato: è difendibile la categoria dei calciatori-giocatori o gli schizofrenici sono altri? Ielpo esce in presa con un’arringa dolce. “Non credo sia un problema di categoria, dei calciatori, semmai un problema del gioco d’azzardo. Ovunque sia, il gioco d’azzardo produce sconquassi, vedi nei paesi anglosassoni. Qui il calcio è un veicolo, ma la questione va ben oltre il calcio, che paradossalmente è marginale. Per questo non credo si possa parlare di Calciopoli 2 e per questo non credo che sia in gioco la responsabilità oggettiva delle società: da quanto emerge c’erano giocatori che scommettevano su risultati a sfavore, quindi il fatto sportivo è quasi secondario”. Ma ora che la categoria è a rischio-credibilità, Ielpo ammette che serve una rivoluzione dalle fondamenta, a costo di dover mettere mani alle cesoie. “Non so se ridurre il numero delle società professionistiche sia una via percorribile per evitare che troppi giocatori delle categorie minori senza stipendi siano a rischio scommesse, certo le categorie inferiori sono destinate a scomparire. L’esempio è l’Nba, leghe chiuse e di grande livello”. Superlega e SuperIelpo? “Ho mal di schiena, gioco a singhiozzo ma il Vip è amicizia e condivisione. Sono qui per questo”. Per questo e per fare un passo verso la finale continua la marcia del sorprendente duo Ciro Bresciani-Calogero Emanuele, sempre più mina vagante, e quello del sedicente tandem outsider Ferri-Luca Facchetti mentre Alberto Malesani, in attesa della chiamata del Genoa, resta in tribuna con Giuseppe Sigurtà, preso a pallate da Biasotti e Occhipinti. Nel singolo B mordono Angelo e Paolo Agnelli annunciando furori parentali, mentre Damiani fa l’Oscar anche nel misto doc vincendo la statuetta di serata con Alessandra Negretti. Domani e domenica ultimo respiro. Da lunedì rush finale in apnea.