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FRANCESCA DI MASSIMO LIVELLO: LA LINEA DELLE OLIMPIADI AL VIP

Palline e cinque cerchi: al Vip arrivano le Olimpiadi. Quelle imminenti di Londra e quelli “antiche” di Atene hanno il sorriso negli occhi di Francesca Di Massimo, che di massimo livello ha la vocazione allo sguardo. Vedere dove cade la pallina, vedere che segno lascia, sentirlo con gli occhi dell’intuito è la missione di Francesca, che rimbalza tra il lavoro in libreria e una vita in giro per il mondo a guardare che effetto fa quella pallina, giudice di sedia dei tornei del Grande Slam. “Una trentina, con una dozzina di Australian Open, 7-8 Us Open, il fascino unico del Roland Garros e due Wimbledon”. Ma vuoi mettere i Giochi? Francesca arriva al Vip e si prepara a giocare il doppio misto, “l’occasione straordinaria della solidarietà e quella di guardare la pallina per colpirla, senza farmi ossessionare dal segno”. Il segno Francesca spera di lasciarlo sul campo di Cividino ma è il segno dei Giochi, i cinque cerchi, a occuparne tutti i sogni. “Andrò al Roland Garros e poi a Wimbledon ma la felicità è tornare a Londra per le Olimpiadi. Sarà la mia seconda volta ai Giochi, dopo Atene, di cui ricordo a bocca aperta la cerimonia d’apertura. Il massimo e sogno la finale, magari nel doppio femminile, con un altro pezzo d’Italia in campo”. Dice Francesca che il fidanzato Carlos Bernardes, giudice arbitro dell’ultima finale di Wimbledon, può ritenersi servito e poi via a cercare la linea migliore nel doppio misto con Giorgio Berta, anche se per far meglio di Daniele Fortunato, in versione Ironman, bisognerebbe davvero pulire le righe. Fortunato arriva, batte Franco Morotti in singolare poi si ripete con Luca Fusi in doppio. Ma prima aveva già palpitato per il Vip e l’Atalanta. “Vengo al Vip da 15 anni, non posso a fare a meno di ricordare i Bortolotti. L’Atalanta? Sono felice per Colantuono, questa stagione passerà alla storia dell’Atalanta. Ora spero che Scommessopoli non porti nuove penalizzazioni e che anche l’AlbinoLeffe se la cavi”. Senza Fortunato in panchina, esonerato a fine gennaio, l’AlbinoLeffe è andato a picco. Ma Fortunato non sale in cattedra. “Mi spiace, i ragazzi avrebbero meritato di essere aiutati di più da tutti noi, spero che dai processi la società esca col male minore. Il mio futuro? Vediamo se qualcuno si ricorda di me”. Si ricorda eccome dei suoi 15 anni al Giro Gilberto Simoni. Dopo Belli, ospite al Vip lunedì, è lui il campione in fuga a Cividino. Ma al contrario di Belli a questo Giro non boccia il Giro. “Manca il fenomeno, ma ai miei tempi con Armstrong si sapeva già chi avrebbe vinto, ora no, meglio così. La tappa di Cortina? Una tappina rispetto alla nostra Pampeago, ma il ricambio generazionale c’è, aspetto i dilettanti dell’anno scorso”. Il suo compagno di doppio Marco Serpellini aspetta la nuova generazione bergamasca “che in questo momento latita” e sul campo ha atteso invano lo scatto sui pedali di Simoni: doppio 6-2 da Beppe-gol Savoldi e Bassani e sarà per il prossimo giro. A quello di domani al Vip torneranno Carmona e Denis, arriverà la faccia juventina da scudetto di Simone Padoin e gli amici delle nevi Ghedina e Runggaldier. Anche il Vip ha il suo tappone dolomitico.