Mettiamola all’antica con una spruzzata di filosofia e con il classico torneo bagnato, torneo fortunato. Certo che se dovessimo calibrare la buona sorte in base ai millimetri di acqua, allora si possono dormire proprio sonni tranquilli da oggi a molti anni. Ma stavolta sul “Mongodi” si è vissuto un vero e proprio turbinio atmosferico che in un paio d’ore è passato dall’acquazzone alla schiarita fino all’arcobaleno, che ha fatto capolino quasi a voler abbracciare idealmente i protagonisti.
Tra questi citazione d’obbligo e prima di tutti per un Roberto Boninsegna – in tandem con Sauro Frutti – che rifila un doppio 6-0 a Giampaolo Rossi e Mario Previtali sfoggiando una forma mondiale. E a proposito di rassegna iridata, impossibile non caldeggiare il “Bonimba-pensiero”: “C’è un po’ di confusione – spiega l’ex bomber – visto che non è stata ancora diramata la lista dei 23 forse anche perché non ci sono elementi che svettano. E’ un bel gruppo, ma mancano i top-player”. Come a dire, le favorite sono altre, ma per giocarcela con le big serve ben altro . In sintonia con Buffon si mostra invece Marino Magrin che – come il portierone di Carrara – punta almeno ai quarti per giudicare positivamente la spedizione, ma in vetta al mondo vede i padroni di casa del Brasile (“sono sempre l’espressione di un calcio frizzante, di classe e che fa della fantasia la caratteristica fondamentale. Come piace a me”). Da un numero 10 all’altro, perché pochi anni dopo l’uomo che tirava la bomba, ci pensava Carletto Perrone a far sognare i tifosi dell’Atalanta: “Doveroso esserci ogni anno – dice – visto il legame con i Bortolotti, l’amicizia con Giovanni Licini e quanto mi ha saputo dare la terra bergamasca. L’Italia? Quando si parte a fari spenti solitamente i risultati arrivano, al contrario di quanto succede quando si vola troppo alto. Senza dubbio gli azzurri non sono in pole, ma la squadra è tosta e ben organizzata, conoscendo chi la guida”. Altra notizia dal Vip, e di questi tempi merita

quasi la prima pagina: il Milan si aggrappa al suo giornalista di riferimento e, almeno per una sera, vendica il -45 in campionato subito dalla Juventus visto che Carlo Pellegatti rifila un secco 6-2 6-2 ad un Simone Padoin (“in questa stagione non ho avuto tempo per allenarmi in quanto si è giocato ogni tre giorni, ma qui voglio esserci sempre”) già abbastanza sazio dopo il terzo scudetto consecutivo conquistato a suon di record con i bianconeri.
In tema di punteggi che balzano all’occhio, spicca pure il 6-1, 6-2 con cui Oscar Magoni si sbarazza di Riccardo Maspero e pone con prepotenza la sua candidatura per un nuovo alloro al Vip.
E domani altro giro, altra corsa. Sperando che Giove Pluvio si distragga.