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IL CICLONE CABARET RINFRESCA IL VIP

Andrea Pucci e la prima metà di Ale e Franz, al secolo Alessandro Besentini. Ci hanno pensato i due comici a garantire una ventata di un mai così sospirato refrigerio ad un torneo attanagliato dalla calura. Merito delle freddure? Gioco di parole fin troppo scontato, soprattutto se si aggiunge la giusta quantità di neve con Peter Fill, per un quadro ancor più delineato. Come pare essere tale anche l’affare che porterà Sinisa Mihajlovic ad allenare il Milan, passaggio che resta indigesto a Pucci, uno che la fede interista l’ha tatuata sulla pelle, nel vero senso della parola: “Mi fa male sapere che è pronto a vestire rossonero – dice -, ma è un amico e avrà sempre la mia stima. Magari però non gli parlerò per sei mesi come feci con Ronaldo prima e Vieri quando scelsero di fare lo stesso percorso…”. Poi la scena se la prende lui, Ale, l’uomo della panchina: “Sta guardando una partita di tennis? No, aspetto solo che finisca perché mia moglie ha terminato la terra e ho deciso di prenderla dal campo…”. Poi via gli occhiali dalle lenti blu e terminata la sigaretta, il pensiero è tutto per l’Accademia: “Con Giovanni Licini c’è un legame che dura da tempo e sapere che in soli 12 anni è stato raggiunto il milione riempie il cuore”. Chi, pur con il sorriso a trentadue denti sempre stampato, pensa a ricaricare le pile per presentarsi al meglio al cancelletto della prossima stagione è il discesista azzurro Peter Fill (“L’infortunio alla spalla che ha condizionato l’annata scorsa è acqua passata. Ho ancora tempo per raggiungere il 100% per togliermi altre soddisfazioni importanti. La solidarietà a sei zeri? Nulla di meglio per rendere il giusto merito ad un evento di questo calibro”). Un giovedì sul palcoscenico per preparare l’ultima tornata settimanale, ma soprattutto il lungo sprint conclusivo. L’acquolina è già oltre i livelli di guardia. Chi può perdersi un piatto che farebbe invidia ad uno chef stellato?