Blog

Inaugurato il Percorso Wheelchair Outdoor Training dell’Associazione Disabili Bergamaschi A.D.B.

Una piccola ma fondamentale goccia in un mare di Solidarietà. Naturalmente non poteva mancare l’Accademia dello Sport per la Solidarietà all’inaugurazione del Percorso Wheelchair Outdoor Training realizzato con il  progetto “Carrozzina Sprint” dall’Associazione Disabili Bergamaschi A.D.B. diretta da Claudio Tombolini presso l’UOC di Riabilitazione Specialistica dell’ASST Papa Giovanni XXIII – Sede di Mozzo.

Il tracciato all’aperto, tra ghiaia e ciottoli, salite e dossi, voluto per affrontare le barriere architettoniche e promosso da ADB per celebrare i 30 anni dalla fondazione, è stato sostenuto in particolare proprio dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, presente con i rappresentanti del Consiglio Direttivo e i volontari, insieme a Fondazione UBI Banca Popolare di Bergamo Onlus e tante altre realtà del territorio.

“Abbiamo creduto in questo progetto, sul coraggio e la professionalità -sono le parole di Giovanni Licini al momento del taglio del nastro-. Abbiamo già aiutato la riabilitazione di Mozzo anni fa: l’Accademia è sempre presente sul territorio; quando c’è un progetto valido noi ci siamo e lo abbiamo dimostrato donando un milione e 540mila euro in 16 anni alle realtà bisognose. Ancora una volta ci siamo, non solo per progetti validi, ma anche perchè conosciamo le persone e Claudio è la dimostrazione della voglia di reagire alle avversità della vita. Dove c’è coraggio l’Accademia fa di tutto per superare le barriere. Ancora una volta Bergamo dimostra di essere in prima linea per la Solidarietà, un pregio di noi bergamaschi”.

“Carrozzina Sprint”, o “Weelchair outdoor training”, è un percorso di mobilità in carrozzina nel parco dell’Unità Spinale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo sede di Mozzo. Un vero e proprio sentiero di allenamento, con terreni e ostacoli uguali a quelli che le persone con disabilità motorie troveranno in carrozzina ogni giorno nella loro città. Un progetto per fa sì che la sedia a rotelle sia sempre meno un ostacolo e sempre più un aiuto nella quotidianità, una “scuola guida” speciale. Testimonial del Progetto l’Omino Lego in carrozzella, vero e proprio simbolo della campagna raccolta fondi per la realizzazione del progetto.

 

Claudio Tombolini, Presidente Associazione Disabili Bergamaschi A.D.B.  “Fino a che i pazienti sono a Mozzo si trovano in un ambiente protetto, ma quando poi tornano a casa si trovano a dover affrontare piccoli scalini, ghiaia, terreni sconnessi, salite, discese, autobloccanti e acciottolato. Le città, purtroppo, ancora non sono attrezzate, anche se rispetto al passato sono stati fatti grandi passi in avanti. Saper usare bene la carrozzina rende il mezzo meccanico più leggero, sia fisicamente che mentalmente, se questa protesi non ti crea problemi a svolgere la tua quotidianità diviene invece un grande aiuto, il modo per raggiungere la massima autonomia possibile”.

 

 “Al centro di Mozzo offriamo un percorso che va dalla riabilitazione neuromotoria a quella occupazionale, attraverso la sport-terapia fino al reinserimento al proprio domicilio, passando per la nostra casa domotica -spiega Guido Molinero, Responsabile USC Mozzo-. I pazienti vengono gradualmente avvicinati alla sedia a rotelle, per imparare poi a muoversi in casa, per rientrare alle attività quotidiane, comprese quelle lavorative. Con il progetto dell’Associazione disabili bergamaschi si è aggiunto l’ultimo tassello di questo percorso, perché un conto è imparare a muoversi in carrozzina in un ambiente protetto e alla costante presenza del personale, come avviene all’unità riabilitativa di Mozzo, un conto è invece affrontare tutte le difficoltà che impone l’esterno e magari anche da soli. Il territorio, infatti, continua a mettere davanti alle sedie a rotelle barriere architettoniche di vario tipo, come anche solo delle pavimentazioni difficoltose: dopo essersi addestrati al nuovo percorso, i pazienti saranno in grado in autonomia di affrontare tutti i tipi di superfici, dall’acciottolato agli autobloccanti, dai dossi alle salite. L’obiettivo finale, dunque, è ridare il più alto grado di autonomia ai pazienti in carrozzina, affiancandosi alle altre attività offerte dal centro certificato da Regione Lombardia centro di Riabilitazione intensiva ad alta complessità”.