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Massimo Carrera, uno zar a Cividino: «Atalanta, i meriti di Percassi e Gasp. Juve, il triplete si può»

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Il calcio lo porta in giro per il mondo, le ragioni del cuore lo hanno riportato a «casa» per rispondere all’abbraccio dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Nella serata che chiude la prima settimana del Tennis 2017, la sorpresa è nel sorriso di Massimo Carrera, fresco reduce del trionfo nel campionato russo alla guida dello Spartak Mosca, e premiato dall’Accademia per questo traguardo. Lo scorso anno raggiunse il torneo appena prima degli Europei, quest’anno ecco un altro volo sull’Europa con destinazione Cividino: «Quando posso, qui vengo sempre volentieri per ritrovare gli amici, per divertirmi, per stare in compagnia e per fare solidarietà». «La Russia? Una bella esperienza, in un Paese diverso dall’Italia a partire dalle abitudini. È un’avventura formativa, sono contento di averla intrapresa – racconta Carrera, indimenticato idolo del tifo atalantino a cavallo tra anni Novanta e primi Duemila -. Cosa mi ha sorpreso del calcio russo? Nonostante dicano che non sia un campionato di prima fascia a livello internazionale, la qualità c’è, anche tra i giocatori russi, che hanno molto voglia di affermarsi nel calcio che conta, sono motivati a far bene». In questa terra, impossibile non applaudire alla stagione super dell’Atalanta. Carrera individua i segreti del successo: «Gasperini ha dimostrato ancora una volta di essere un maestro nel lavorare con i giovani, in una squadra che per tradizione lavora già splendidamente sul vivaio – è la riflessione del 53enne di Sesto San Giovanni, 207 presenze in campionato in nerazzurro -. Diamo poi merito a Percassi che ha dato a Gasp la possibilità di fare le sue scelte, che si sono rivelate vincenti». L’Atalanta, la Juventus, il ruolo di difensore scorrono in filigrana nella carriera di Carrera. Ecco l’assist per uno «zoom» su Mattia Caldara, il gioiellino di Scanzo già «bloccato» dalla Vecchia Signora: «I gol dei difensori sono stati il valore aggiunto della stagione dei bergamaschi, lui ne è la dimostrazione. Il suo futuro? Forse è meglio un’altra stagione a Bergamo per giocare con maggiore continuità e dimostrare una volta in più ciò che può valere», ragiona Carrera, in forza alla Juventus dal 1991 al 1996. A proposito di bianconeri, all’orizzonte c’è un appuntamento con la storia. Carrera fa le carte alla finale di Champions, quella coppa dalle grandi orecchie che vinse proprio nel suo ultimo anno sotto la Mole: «La Juve ha tutte le carte in regola per il triplete: contro il Real Madrid parte alla pari, perché rispetto alla finale persa due anni fa contro il Barcellona è oggi più forte, più consapevole». La presenza di Carrera è la ciliegina che suggella una settimana deliziosa per la kermesse dell’Accademia dello Sport. «La presenza c’è, l’organizzazione è super, il tempo regge, il ristorante è il valore aggiunto – è il commento di Giovanni Licini, anima dell’associazione -. Qualche nome per il prosieguo del torneo? Dico Cesare Prandelli, che ha appena firmato come allenatore dell’Al Nasr, negli Emirati Arabi, ma che presto ci raggiungerà a Cividino». E tanti altri ancora sono in arrivo: non resta che continuare a vivere la magia del Tennis 2017.