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Peter Fill: “La Coppa? Un sogno che si è avverato”

A Kitzbuhel come Ghedina e Paris, le mani sulla Coppa del Mondo di discesa come mai nessun italiano prima. Quando si dice che un’annata è per sempre. Per Peter Fill quella che è appena andata in archivio è esattamente tutto ciò: vittoria sulla mitica Streif e successo finale con sfera di cristallo conquistata nella finale di St Moritz. Il 33enne velocista, nato a Bressanone, è da tempo un altro del “fedelissimi” dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà tanto che, a Cividino, in occasione del Tennis Vip non manca mai. Ragion per cui, proprio per noi, ripercorre così il suo “doppio salto” nella storia dello sci.

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Quanto hai impiegato per realizzare la grandezza della tua impresa?

“Sapevo che avrei potuto compiere qualcosa di storico, qualcosa di grande anche se non sarebbe stato per nulla facile. Una volta tagliato il traguardo di St Moritz ci è voluto un po’ affinché mi rendessi conto più che altro perché avevo chiesto di non sapere nulla circa l’andamento dei miei avversari. Inoltre al momento della mia discesa la visibilità non era ottimale e, non avendo guardato neppure il piazzamento, ho atteso la conferma. Poi quando è arrivata, penso che la gioia si sia vista”.

 

L’attesa, poi via la maschera e libero sfogo ad un pianto liberatorio…

“Avevo addosso tanta tensione. Cercavo da tempo un risultato del genere che per me vale tantissimo, è un sogno che si avvera”.

 

Il primo passo nella leggenda però l’avevi fatto a Kitzbuhel…

“Dopo quel successo mi sono reso conto, anche complice l’infortunio di Svindal, d’essere il più vicino al trofeo ed ecco perché ho preferito spostare i festeggiamenti. Del resto non è normale contenere la soddisfazione, io l’ho fatto e ora posso dire d’aver conquistato i due traguardi più ambiti di una stagione”.

 

In Austria una giornata strepitosa che hai potuto condividere con la famiglia. Che effetto ha fatto?

“Qualcosa d’insapettato e dunque ancor più bello visto che sulla Streif non sai mai se e come arrivi in fondo. Una favola aver potuto esultare con la famiglia al completo e aver visto nei loro occhi la mia stessa felicità”.

 

Quindi l’appuntamento è al Tennis Vip?

“Penso proprio di sì, Esibire la coppa tra tanti amici sarà un orgoglio ulteriore visto che mi seguite sempre con grande affetto”.

 

Michela Moioli, altra amica dell’Accademia e vincitrice della Coppa del Mondo di snowboardcross, ha confessato d’aver dormito la prima notte con il trofeo sul comodino. Tu?

“Importante tenerlo a distanza da mio figlio Leon. Sarebbe troppo rischioso dunque si cerca soprattutto di lasciarlo fuori dalla sua portata visto che vorrebbe sempre tenere la sfera tra le mani”.

Federico Errante