Blog

RAZZOLI&ALBARELLO VALE ORO, MA FANNA METTE LE ALI AL VIP

Paletti, palloni, palline da tennis. Che cosa accomuna Giuliano Razzoli, campione olimpico di slalom sulle nevi di Vancouver 2010, e Pierino Fanna, già campione di slalom dei terzini avversari sui campi di calcio degli anni ‘80? Il Vip li ha messi perfidamente uno di fronte all’altro in questa prima giornata della terza settimana e perfidamente ha abbinato il compagno di tandem: con Razzoli metti Marco Albarello, già cittì del fondo azzurro, già campione olimpico nello sprint ai Giochi del ’94; con Fanna metti Sergio Guidotti, già figlio del presidente del mitico Verona dello scudetto, quello di Fanna, toh. Tra uno slalom sulle nevi e uno sui campi da calcio dovrebbe esser par condicio e invece la “condicio” è piuttosto impari perché lo scatenato Fanna e il suo compagno di bagarre Guidotti decidono senza pietà di costringere Razzoli a inforcare e l’antico re del fondo Albarello ad affondare: 6-0, 6-0 per i veronesi e disco rosso per la coppia del circo bianco. Ma oltre e più del quanto, al Vip conta il come e l’arrivo di Razzoli a Cividino vale comunque un applauso al cuore. “E’ importante esserci in manifestazioni come queste”, dice in tandem con Albarello, dopo aver negato di volere appendere al chiodo le speranze dopo le ultime delusioni sciistiche “perché io sono convinto di poter dare ancora qualcosa”. E perché nel frattempo “lo sci italiano nonostante la crisi può ancora mettere in pista ragazzi di talento”. Quello, il talento, non è mai mancato a Pierino Fanna, lanciato e scoperto a Bergamo dall’Atalanta e per questo sempre felice di poter tornare dagli amici bergamaschi. “Qui sono di casa, ho grandi ricordi della famiglia Bortolotti e di Franco Morotti, di cui domani ricorre il primo anniversario della scomparsa”. Cuore d’oro Fanna, e idee chiare al cuore del suo passato calcistico, Juventus, Atalanta, Verona, Inter. “Conte ha fatto bene a restare alla Juve per puntare all’Europa, da qui passa il salto di qualità. L’Atalanta può essere il prossimo Verona? Sì, ma dovrà trovare continuità e per riuscirci sarà determinante la qualità del lavoro sul mercato”. Colantuono come Mandorlini, dice Fanna, e Simeone quasi come Ancelotti, ha detto la finale di Champions League. “Simeone è da calcio italiano? Sì, e penso che all’Inter per esempio potrebbe far bene, ma noi in Italia dobbiamo imparare a essere pazienti, perché la continuità è tutto”. Deve averlo pensato anche Michele Marcolini, che ha continuato a martellare Antonino Bernardini nell’amarcord dell’antico centrocampo atalantino, mentre a Cividino continuava a sorprendere il ko di Oscar “Mago” Magoni, al fotofinish di un tiratissimo doppio. Riuscirà il mago Oscar a rifarsi? La risposta da domani al Vip.