L’Europeo divide, la solidarietà unisce. Potrebbe essere questo il titolo per inquadrare le visioni di Daniele Fortunato e Beppe Savoldi, altri due che l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ce l’hanno nel dna.
Quando il tennis è puro divertimento e la voglia di essere in campo è la benzina che fa girare a mille il motore, due grandi ex calciatori – che hanno lasciato un segno nella storia dell’Atalanta e più in generale nel panorama tricolore – lasciano un segno più che mai tangibile anche per ciò che concerne la beneficenza. Se per l’ex nerazzurro, torinista e juventino esserci diventa una piacevole abitudine (con o senza l’inseparabile Luca Fusi), per Beppe-gol il nastro dei ricordi si deve riavvolgere addirittura alla linea di partenza del torneo: “Il discorso nasce proprio dai primi vagiti – sorride – questo appuntamento è un po’ la nostra storia. Spero che si vada avanti ancora per molti anni perché qui gli aiuti sono davvero concreti alla gente che ne ha fortemente bisogno. Oltre al legame con Licini, i Bortolotti sono stati i miei presidenti mentre Giacinto Facchetti compagno di stanza in nazionale”. Nazionale, appunto. Un tema che, a sette giorni dal taglio del nastro della competizione continentale, come da prassi, divide in due l’Italia. E, quasi per mantenere fede a questa regola non scritta, produce lo stesso effetto su Fortunato e Savoldi. “Sono fiducioso – osserva Daniele – perché, anche se non ci sono le classiche punte di diamante, penso che sia fondamentale la sagacia di Conte nel fare giocare da squadra e poi affrontare la nostra compagine non è mai semplice per nessuno. La fase difensiva, che si poggia sul blocco-Juve, potrebbe essere la chiave di volta: se Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini sapranno infondere la giusta tranquillità, ne gioverà tutta la squadra”, “ Sono scettico – risponde Beppe – non perché non ci sia qualità, ma perché manca esperienza.
Quelli che hanno spessore internazionale hanno già dato molto e cambiano ricambi all’altezza, poi se la difesa è una garanzia i tanti dubbi sono legati a centrocampo e attacco”. Le strade tuttavia tornano ad incrociarsi in merito alla favorita numero uno ovvero quella Francia anche per questioni di “casa dolce casa” nonostante entrambi indichino poi un’alternativa che per Fortunato è la Germania (con la Spagna a ridosso) mentre Savoldi si gioca l’outsider, il Belgio.
E da lunedì al “Mongodi” parte il final countdown, non solo quello che porta agli Europei ma soprattutto quello che conduce verso l’ultima discesa con vista traguardo per il “Tennis 2016”. E la lotta per vestirsi “da Nibali” sarà senza esclusione di colpi. Ma alla fine, sarà il tradizionale spirito “alla Chaves” a prevalere nella stessa misura. O anche di più.