L’Accademia dello Sport per la Solidarietà dal 2003 ha istituito il Golden Vip, un riconoscimento assegnato di anno in anno, ad alcuni protagonisti, amici particolarmente vicini al torneo o a personalità che danno prestigio alla manifestazione stessa. Dal 2011 l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha di nuovo alzato l’asticella aprendosi alla Ricerca Scientifica. Una scelta non casuale ma un esito naturale della vicinanza e dell’impegno dell’Accademia nella ricerca. Una scelta difficile, come è facile immaginare, perché gli amici sono tanti e tutti meritevoli. Ecco a voi i “Golden Vip”.

 

2003

Uno dei pionieri del Vip. Industriale della Val Seriana. La sua vita è quasi un romanzo dove volontà e imprevisto, passione e ragione si contendono il ruolo di protagonista. E in questo situazione vince sempre la passione. La passione per il lavoro, per la musica, per il calcio, per la natura e soprattutto per la famiglia, non solo la sua, la famiglia dell’Azienda, del suo paese (Fiorano), della sua Valle e del mondo intero che Aldo ha percorso in ogni latitudine e longitudine per scoprire che il posto più incantevole e rilassante è il roccolo sulle montagne di casa.

Foto: Aldo Arizzi, Valerio Bettoni

Vincitore nel 1979 del primo “Vip Cariplo”, Giacinto Facchetti (1942-2006) è sempre stato uno dei grandi protagonisti del torneo. Campione tra i campioni dell’Inter, bello, alto, atletico, simpatico, un fisico da tennista più che calciatore e una espressione da bravo ragazzo, rimasta immutata negli anni perché Facchetti era davvero un bravo ragazzo, uno di quelli venuto su senza tante storie in una famiglia numerosa e bergamasca, due aggettivi quasi di per se stessi garanzia del carattere.

Foto: Giacinto Facchetti, Bruno Pizzul

Giornalista, cultore del mestiere. Il giornale come laboratorio di idee, il giornalista come artigiano delle informazioni. Le storie di uomini che si plasmano nelle mani e nelle testa di chi le racconta, prendendo infine corpo nelle colonne dei giornali. Le perle di talent-scout si chiamano, nel suo caso, Massimo Gramellini e Curzio Maltese, i Del Piero e i Baggio del giornalismo. Li ha”raccolti” da praticanti alla Stampa, li ha rilasciati professionisti fatti e finiti per le prime pagine dei grandi giornali.

Foto: Filippo Grassia, Bedy Moratti

Giancarlo Mangili, con il “Goggi” ha portato il grande sci nel mondo legato a ricordi degli anni felici della valanga azzurra, in giro per l’Europa con tanti campioni e con la mente piena di stelle (di neve). Quando gli è stato assegnato questo premio ha dichiarato commosso al cronista che lo intervistava: «Vede i premi e i riconoscimenti sono importanti, ma l’importante è ciò che sei e che fai. Io sono contento e riconoscente che mi venga assegnato il premio Vip che accetto con orgoglio come “premio alla carriera”».

Foto: Giancarlo Mangili, Gianni e Luciana Radici

Alpino, sciatore e tennista (anche al Vip). Gran lavoratore, perché il lavoro gli piace, e diventa quasi uno sport che dà gioia, soddisfazioni, vive di traguardi, ma pretende preparazione, intuito, coraggio. Ecco queste ultime sono le doti che hanno permesso a Giovanni Scainelli, gradino dopo gradino, di creare un regno di parecchie sedi in diversi paesi con la sua Scame. Una continua crescita ma per rimanere sul territorio a Parre. Una gran bella soddisfazione e un grande merito che gli viene riconosciuto dai suoi dipendenti che lui ritiene famiglia, che cresce e si dirama in tutto il mondo.

Foto: Giovanni Scainelli, Cono Federico

2004

Industriale di terza generazione. Quella degli Agnelli, infatti, è una delle più vecchie famiglie bergamasche di imprenditori (alluminio). Paolo Agnelli, oltre a ricoprire parecchie cariche importanti e strategiche all’interno del Gruppo, è presidente dell’Associazione Industriali delle PMI di Bergamo e Provincia (Confapi). È stato azionista dell’Atalanta entrando a far parte del Consiglio di amministrazione. Ha fatto parte della compagine azionaria degli editori del Nuovo Giornale di Bergamo divenendone per un certo tempo presidente. È presidente del periodico “Bergamo Economia”.

Foto: Paolo Agnelli, Cono Federico

Entra giovanissimo nell’azienda (tessuti e coperte) del padre fondata a Leffe nel 1922. Tanti anni di lavoro e di crescita imprenditoriale per poi mettersi in proprio. Nel 1954 dà vita alla Mapeal (Manifattura Aldo Pezzoli) che fa coperte, plaids, tappeti e piumoni. Passa progressivamente l’attività ai figli e dal 1988 i suoi interessi si spostano a Scanzorosciate dove acquista Villa Vitalba di Celinate con annessi alcuni ettari di terra con filari di vite di eccellente qualità. Inizia a produrre e imbottigliare il famoso vino moscato di Scanzo e nel 2003 apre un’azienda di agriturismo.

Foto: Aldo Pezzoli, Giuseppe Messa

Una giovinezza spensierata, poi la morte di mamma Oliva. Ivana ha 19 anni. Il padre fa il mugnaio. Alcune farine vengono usate per la lucidatura dei bottoni. Un’attività che nel tempo si trasforma, aprendosi alla lavorazione delle materie plastiche, segnando il destino imprenditoriale di Ivan. Non ha che vent’anni quando, ingegnosamente modificando una macchina stampatrice acquistata dal papà, realizza mollette per stendere il bucato e stecche per i colletti delle camicie. È il suo trampolino di lancio. Nel mondo dello sport il primo amore di Ivan Ruggeri è stato il ciclismo. Poi l’Atalanta…

Foto: Ivan Ruggeri, Valerio Bettoni

Oscar Damiani, calciatore professionista degli ultimi anni Sessanta quindi Settanta e Ottanta nelle file del Lanerossi Vicenza, Napoli, Juventus, Genoa, Milan, Parma e Lazio. Due presenze in Nazionale. Smesso di giocare è rimasto nell’ambiente del calcio dove fa il procuratore di alcuni giocatori della massima serie. Tra i principali protagonisti del Vip ne ha vinto anche alcune edizioni (1995, 1997, 2002 nel doppio con Carmignani e nel singolo nel 2002).

Foto: Oscar Damiani, Valerio Bettoni

2005

Quasi sinonimo di splendidi gioielli a Bergamo, Claudio Curnis da anni è “preziosissimo” amico del Tennis Vip. E come vero amico, sceglie con cura i “riconoscimenti” per sorprendere ogni volta gli amici. Grazie alla sua esperienza, alla sua attenzione e al suo spirito generoso non solo contribuisce a rendere più ricchi e splendenti le premiazioni del Vip, ma rende ogni dono gradito a chi lo riceve coniugando bellezza, prestigio e utilità.

Foto: Claudio Curnis, Roberto Bruni

Presidente della Provincia per due mandati, ora consigliere della Regione Lombardia e presidente del Coni Bergamo. Geometra, fin da giovanissimo si occupa di politica. La prima esperienza la fa nel Consiglio Comunale di Endine Gaiano. Consigliere e assessore in Provincia dal 1975 al 1995 ne diventa presidente nel 1999, rieletto nel 2004. Vicino agli organizzatori del Tennis Vip, Bettoni ha ospitato per alcune edizioni le presentazioni della manifestazione e l’atto conclusivo con la consegna della solidarietà raccolta di anno in anno.

Foto: Valerio Bettoni, Pino Roma

Pittore ammirato da tutti gli amici del “Tennis Vip” anche attraverso le belle copertine appositamente preparate dal 2001, insieme con altri quadri, vero tocco di poesia, di colore sull’annuale volume che accompagna il torneo. Racconti pittorici pieni di poesia, di passione e compassione per un’arte certa di sfidare il tempo in contrapposizione all’epoca dell’effimero. Soffio dell’arte che gonfia il vento della generosità benefica. Per l’Accademia del tennis è motivo di fierezza la disponibile amicizia di un così grande artista.

Foto: Trento Longaretti, Alessandro Masera

Partecipa al Vip dalle prime edizioni (finalista con Biasotti già nel 1993) è uno dei più convinti sostenitori del torneo.(«Mettere insieme in maniera simpatica un gruppo così importante di tennisti è stata un’idea geniale che deve essere continuamente valorizzata. Per questo va dato merito a Giovanni Licini che continua a dare l’anima e portare avanti l’iniziativa»). L’ex allenatore di Juventus e Bologna è stato ed è uno dei protagonisti-bandiera del Vip.

Foto: Gigi Maifredi, Roberto Bruni

2006

Bresciano di Orzinuovi, bergamasco di adozione, una carriera di calciatore in serie A: dall’Atalanta all’Atalanta passando per la Juventus. Sempre con i colori nerazzurri Cesare Prandelli ha anche iniziato la carriera di allenatore con la Primavera vincendo lo scudetto della categoria e il Torneo di Viareggio. Ha guidato Lecce, Verona, Venezia (che ha portato in A), Parma, Fiorentina dopo aver rinunciato alla Roma per stare accanto alla moglie ammalata.. Commissario tecnico della Nazionale dal 2010.

Foto: Cesare Prandelli, Valerio Bettoni

Cresce calcisticamente nella Stella Rossa di Viareggio. Dal 1963 al 1967 fa il portiere del Como in serie C dopo aver difeso la porta della Primavera. Passa al Varese (1967-1971) dove gioca tre anni in serie A e uno in B. Fa parte due volte della Nazionale di Lega. Nel 1971-72 milita nella Juventus con la quale vince lo scudetto. Passa poi al Napoli e alla Fiorentina. Come allenatore fa il secondo di Arrigo Sacchi nel Parma seguendolo al Milan, nella Nazionale italiana e all’Atletico Madrid. Allena il Livorno in C1 quando torna al Parma dove nel 2002 sostituisce Passerella salvando la squadra dalla retrocessione e vincendo la Coppa Italia.

Foto: Gedeone Carmignani, Bruno Pizzul

Ha percorso buona parte del percorso del Vip ed è stato molto vicino a Licini. Tutte le volte che gli ha chiesto la collaborazione, per esigenze organizzative, la risposta è sempre stata affermativa, come è sempre stato disponibile a cercare di tenere completo il cartellone trovando i sostituti. Tiziano Mazzucotelli, dottore commercialista, ha anche preso parte a molte edizioni del Vip da giocatore.

Foto: Tiziano Mazzucotelli, Alessandro Masera

2007

Tredici campionati in serie A con la maglia dell’Inter, 45 presenze in Nazionale (4 gol segnati) in sei anni (1986 1992); l’esordio il 6 dicembre 1986 contro Malta. Ha disputato gli Europei del 1988 e i “Mondiali 90” con l’Italia che è arrivata terza. Ha giocato i tutte le formazioni giovanili dell’Italia. Ha disputato le Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Con l’Inter nel 1988/89 ha vinto lo “scudetto dei record”, una Coppa Uefa (1991), una Supercoppa italiana (1989).

Foto: Riccardo Ferri, Bruno Pizzul

Giuseppe Panseri presidente della Despe Demolizioni Speciali, membro di Confindustria, presidente della Associazione Italiana Demolitori, vicepresidente dell’EDA (European Demolition Association). L’attività di decostruttore parte dai nonni che trasportavano, con i carretti trainati da cavalli, sabbia dalle cave ai cantieri. Negli anni Settanta cominciarono le prime esigenze di demolizione, prima di allora era tutto un “buttar giù”. Ecco l’intuizione lungimirante di Beppe Panseri: trasformare l’azienda di famiglia in un’impresa specializzata nelle demolizioni.

Foto: Giuseppe Panseri, Giorgio Jannone

Portiere di talento, a 19 anni passa all’Atalanta dove conclude la carriera a 41 anni con significative tappe intermedie alla Roma, al Verona, al Milan tutti in serie A ovviamente. Nella massima serie colleziona 275 presenze. Dopo quattro stagioni all’Atalanta passa alla Roma dove gioca tre campionati (dal 1966 al 1969) quindi al Verona (1969-1973) e al Milan (1973-1976). Torna all’Atalanta dal 1976 al 1980 prima di occuparsi del Settore Giovanile nerazzurro. Gigi Pizaballa vanta anche una presenza in Nazionale. Patecipa ai Mondiali della famosa sconfitta contro la Corea ma non scende mai in campo. Nella sua personale bacheca finiscono due Coppe Italia (con Atalanta nel 1963 e con la Roma nel 1969).

Foto: Gigi Pizzaballa, Alessandro Masera

2008

Presidente del Consiglio di amministrazione della Plastik e della Plastik Textile di Albano Sant’Alessandro. In Confindustria Bergamo è membro del Consiglio Direttivo e presidente del Gruppo materie plastiche e gomma, presidente della Commissione marketing e rapporti associativi; fa parte del Direttivo della Piccola Industria. Presidente di Unimpiego Bergamo, socio fondatore e vicepresidente del Centro Europeo Sviluppo e Applicazioni Plastiche (Cesap). Cattaneo è uno dei “semprepresenti” del Vip.

Foto: Gianangelo Cattaneo, Valerio Bettoni

Il forte discesista di Cortina d’Ampezzo si colloca ai vertici del discesismo di tutti i tempi ed è da ritenere il più importante portacolori azzurro nella velocità. Due medaglie d’argento e una di bronzo ai campionati del mondo (1991 combinata a Saalbach e 1996 libera a Sierra Nevada, un terzo posto in libera al Sestriere nel 1997). Dodici titoli italiani. Quando si ritira dallo sci agonistico (2006) si dedica all’automobilismo. Dal 1997 detiene, con il tempo di 2’24”23, il record sulla pista da discesa più lunga della Coppa del mondo il Lauberthorn di Wengen, in Svizzera.

Foto: Kristian Ghedina, Valerio Bettoni

Pluriatleta. Prima di affermarsi nel calcio si distingue nel basket. Nel salto in alto conquista il titolo provinciale allievi. Calcisticamente cresce nel vivaio dell’Atalanta, arriva in prima squadra a 18 anni. Nella stagione 1965-1966 gioca la sua prima partita in serie A (5 settembre 1965) che vede opposti i nerazzurri alla Fiorentina (1-1). Passa al Bologna nel 1968 dove rimane fino al 1975 prima di essere ceduto al Napoli. Quattro volte in Nazionale, è stato anche capopcanoniere della A con 17 gol (1972-1973).

Foto: Beppe Savoldi, Roberto Bruni

2009

Nella storia del motomondiale velocità Giacomo Agostini è il pilota che ha conquistato il maggior numero di titoli iridati con 123 Gran Premi (54 nella “350” e 68 nella “500”) e riuscendo a guadagnare il podio in 163 delle 190 gare valide per il titolo mondiale alle quali ha partecipato. Il suo palmares si fregia anche di 311 gare ufficiali vinte, 18 titoli nazionali ed è, tra i grandi campioni della storia del motociclismo, l’unico ad aver conseguito quindici titoli iridati, un numero superiore alle stagioni disputate (14).

Foto: Giacomo Agostini, Franco Tentorio

Ezio Chiesa è ai vertici di un’azienda moderna e antica tutta “famiglia” terra e sapori. Già durante le elementari si affermano le sue attitudini per il… commercio. Doti che mette a profitto da subito quando, a sedici anni, dopo la terza media affianca papà Gaetano e mamma Emma nei negozi di macelleria in Val Serina e successivamente ad Azzano San Paolo. Cresce professionalmente e si mette in proprio. L’attività è in continuo sviluppo grazie anche all’insostituibile collaborazione della moglie Ivana e successivamente del figlio Luca; negli ani Settanta si trasferisce nel nuovo e moderno salumificio posto su un’area di diecimila mq nella zona industriale di Azzano. Fa parte del Direttivo dell’Accademia del tennis che organizza il Vip, torneo di cui Ezio Chiesa è anche giocatore.

Foto: Ezio Chiesa, Valerio Bettoni

Calciatore completo, capocannoniere di sempre dell’Atalanta. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Crazy Colombo, società dilettantistica di Verona, viene ceduto alla primavera del Modena. Il debutto in un campionato professionistico avviene nel Rimini (C2) nella stagione 1992-1993. Passa successivamente alla Pistoiese (C1) quindi va al Bologna (prima in C e poi in B). Gioca nel Brescia che dalla serie cadetta sale in A. Ed eccolo – 1998/1999 – nell’Atalanta dove contribuisce al suo ritorno nella massima serie (1999/2000). Viene convocato in Nazionale, disputa i Mondiali del 2002 in Giappone e Corea. In maglia azzurra vanta sette presenze e un gol (Giappone). Resta all’Atalanta anche nel 2002/2003 poi si trasferisce alla Sampdoria e al Maiorca in Spagna. Torna a Bergamo nell’agosto 2006.

Foto: Cristiano Doni, Ettore Pirovano

2010

Membro del Comitato di presidenza della Confindustria, presidente del Comitato Piccola Industria Bergamo. Rieletto presidente per la terza volta consecutiva dell’Associazione Italiana di Assemblaggio (Alda) oltre a incarichi nell’Intellimech, il primo consorzio italiano di ricerca nel campo della meccatronica (meccanica, elettronica, informatica). Ma soprattutto mente e cuore di un grande progetto industriale: la Cosberg (Costruzioni Bergamo) con sede a Terno d’Isola. Un’azienda dove la sfida è continua, dove si sposta il traguardo sempre più avanti con numerosi brevetti. Un’azienda dove si pratica velocità e flessibilità nel trovare le soluzioni, velocità nel produrre i pezzi, velocità nel montarli e flessibilità di lavorare anche di notte per assecondare l’esigenza del cliente anche al di là del contratto. Questo il segreto – ma non troppo – della Cosberg di cui Gianluigi Viscardi è il leader.

Foto: Gianluigi Viscardi, Giorgio Bonassoli

Inizia a giocare nel Tarvisio. Dopo molti provini, viene tesserato dalla Sampdoria. Fa il suo esordio, poco più di diciassettenne, in serie A nel 1986. Va al Monza fra i cadetti (1988/89). Passa al Parma e al Brescia dove rimane due stagioni vincendo, con 19 gol, il titolo di capocannoniere della B (1991/92). Si trasferisce a Bergamo nel 1992 e con l’Atalanta si afferma con tre ottime annate (due in A e una in B). Viene ingaggiato dall’Inter dove gioca due buone stagioni (1995/96 e 1996/97) e quattro mesi nel campionato 97/98 segnando 13 gol. Ad essi si aggiungono i 10 gol in sedici partite nella Coppe europee e tre in quattro partite di Coppa Italia. Nel dicembre 1997 passa al Milan dove, l’anno seguente, vince lo scudetto con l’allenatore Zaccheroni. Nel dicembre 1999 passa al Venezia sempre in A. Ritorna all’Atalanta (2000-2001): viene chiamato dalla Fiorentina, segna due gol in quindici partite. Torna in B con l’Ancona contribuendo alla sua promozione in A. Gioca nel Modena (2004/05), in Svizzera con il Lugano. Conclude la carriera con la maglia del Vercelli in C2 (2006/07).

Foto: Maurizio Ganz, Franco Tentorio

Difensore nerazzurro da oltre vent’anni. Cresciuto calcisticamente nell’Atalanta dove ha percorso tutta la trafila dalle giovanili alla serie A. Debutto in prima squadra (serie B) nel campionato 1998/1999, allenatore Bortolo Mutti sul campo del Verona (3-2 per l’Atalanta). Nella stagione successiva, ritrova come allenatore Giovanni Vavassori che lo aveva precedentemente avuto nella squadra primavera. Contribuisce alla promozione in serie A. Il suo esordio nella massima serie risale al 1° ottobre 2000 in Atalanta-Lazio (2-2). Terzino di spinta, ordinato e diligente si è sempre contraddistinto per serietà tenacia e determinazione. Particolarmente benvoluto dai tifosi non ha mai fatto niente per lasciare l’Atalanta della quale è diventato il capitano.

Foto: Gianpaolo Bellini, Isidoro Fratus

2011

Ciclista professionista dal 1989 al 1996. Al suo attivo ha tre vittorie di tappa al Tour de France, una al Giro d’Italia, una Milano-Sanremo (1991), argento ai mondiali della strada disputati in Sicilia (1994). Tra le vittorie più prestigiose c’è la Clasica San Sebastiano del 1993 mentre tra i piazzamenti, nelle gare di un giorno, ci sono i terzi posti al campionato di Zurigo (1990), al Run um den Henninger-Turm (1989), alla Freccia-Vallone (1991 e 1993) nonché i secondi posti nel Henninger- Turm del 1992, nella Clasica San Sebastiano dello stesso anno e nel Giro di Lombardia del 1992 e 1994. Nel 1991si è classificato terzo al campionato italiano su strada.

Foto: Claudio Chiappucci, Carlo Saffioti

Attaccante, due volte capocannoniere in A (ma dovrebbero essere tre volte per un gol ritenuto autorete) e marcatore in semifinale e finale ai Mondiali del Messico (1970). Cresciuto nel vivaio dell’Inter, lascia Milano a 19 anni per ritornarvi nel 1969. Inizia la sua carriera da professionista nel Prato (serie B).Nel 1964 approda a Potenza nella migliore stagione della sua storia quando sfiora la serie A. Roberto si riavvicina a casa per giocare nel Varese, quindi per tre anni al Cagliari, prima di trasferirsi all’Inter dove si ferma dal 1969 al 1976 con uno scudetto (1971) e con il titolo di capocannoniere (due volte) della serie A e della Coppa Italia (una volta). Lascia l’Inter per la Juventus dove, in tre stagioni, vince due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Dopo tre anni e 22 reti in A, Boninsegna termina la lunga stagione da professionista col Verona nel campionato cadetto (1979-1980). Esordio in Nazionale nel 1967 e titolare nei leggendari Mondiali in Messico. In maglia azzurra ha collezionato 22 presenze e 9 gol.

Foto: Roberto Boninsegna, Luca Facchetti

Nel 1985, quando ha ventitré anni, con i fratelli (Walter, Martino e il gemello Giuseppe) dà vita alla Cispadana specializzata nel commercio di materiali edilizi cui fa seguito una divisione prefabbricati con progettazione e invenzione di sistemi zootecnici esportati anche in Europa. Nel 2000 entra a far parte dell’azienda Bresciani (Concessionaria Fiat, Alfa Romeo, Lancia). Con impegno e caparbietà assume ruoli di responsabilità favorito anche dalla grande fiducia del suocero Mario fino all’attuale ruolo di manager che divide con la moglie Marilena e la famiglia. Uomo di sport a tutto tondo fa parte del Panathlon Club Bergamo di cui è presidente della Commissione giovani.

Foto: Gianfranco Testa, Alessandra Gallone

Maestro della radiologia. Un continuo studio per rapire alla vita tanti segreti e alla morte tanti malati. Dopo quattro decenni all’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano fondato nel 1928, secondo istituto dopo quello di Leningrado, continua nella consulenza esecutiva per la radiologia intervenzionale all’Ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano. Autore di 265 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali è appassionato fotografo di aerei da caccia: «La fotografia in volo è un po’ come la radiologia di alta qualità». È autore del libro “I custodi del cielo”

Foto: Bruno Damascelli

2012

Musicista italiano, nato a Piacenza nel 1943. Sposato con MariaGrazia, ha quattro figli:Andrea, Cristian, Gianmarco e Francesca. Ha fondato l’omonima orchestra e la Casa Editrice “Bagutti Edizioni Musicali”. Leader nel settore della musica da ballo. Dopo gli studi al Conservatorio di Piacenza in pianoforte e contrabbasso, inizia alcune collaborazioni in orchestre di musica classica e leggera che lo portano, per alcuni anni, in giro per l’Europa e anche in Medio Oriente. Rientrato a Piacenza all’inizio degli anni Settanta, apre, insieme alla moglie, un negozio di strumenti musicali. Nel 1973 fonda l’Orchestra Bagutti. Dopo quarant’anni l’orchestra raggiunge un grado di eccellenza in tutta Italia, in Europa e oltre Oceano. Sono grandi i successi.

Foto: Franco Bagutti

Direttore Scientifico della Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo, ha guidato per ventiquattro anni il reparto di Ematologia degli Ospedali Riuniti, da lui stesso fondato nel 1981, e per dieci anni il Dipartimento Onco-ematologico dell’Ospedale di Bergamo. Dal 1982 insegna alla Scuola di Specializzazione in Ematologia clinica dell’Università di Milano. Autore di oltre 500 pubblicazioni, di cui l’ottanta per cento in lingua inglese, ha scritto sul New England Journal of Medicine, The Lancet, Annals Internals Medicine, American Journal of Medicine e British Journal of Hematology. È referente delle maggiori riviste ematologiche internazionali. È stato presidente della Società Italiana di Ematologia e attualmente riveste cariche di responsabilità scientifica internazionali e nazionali. Molti i suoi studi nel campo delle malattie ematologiche. In particolare i suoi studi sulle trombosi e nelle malattie mieloproliferative sono citati nella più prestigiosa letteratura internazionale. Barbui ha molti impegni internazionali. È il responsabile nel settore di alcune malattie del sangue per conto della Comunità Europea. La sua attività si svolge in Europa e negli Stati Uniti.

Foto: Tiziano Barbui

Massimo esponente della corrente realista e ritrattista fra i maggiori del nostro tempo. Ha ricevtuto da “TIME Magazine” di New York commissioni per la prima pagina per ritratti di personaggi celebri. Fra questi “Giovanni Paolo ll” ora alla National Portrait Gallery di Washington. Hanno posato per Mario Donizetti anche attori di grande fama come Jean Louis Barrault, Edwige Feuillère, Renzo Ricci, Marcel Marceau, Marta Abba Giorgio Albertazzi, Rossella Falk, Velentina Cortese e Vittorio Gasman. Ha avuto l’onore di una Mostra Antologica nelle Sale della Pinacoteca Ambrosiana. Significative anche le antologiche del Comune di Milano a Palazzo Sormani per l’opera grafica e del Comune di Aquileia nel Museo del Patriarcato. A Palazzo della Ragione di Bergamo gli è stata dedicata la mostra dei “Vizi Capitali”, sette grandi opere dipinte con la sua innovativa tecnica del pastello encaustizzato. Una “Crocifissione” opera tra le più impegnative è stata acquisita dal Museo del Tesoro (Basilica di San Pietro) in Vaticano dove è esposta in permanenza. Una pala d’altare (“San Giuseppe con Bambino”) e due affreschi si trovano nella storica Basilica di Pontida. La CNN International di New York gli ha dedicato un documentario inserito nel programma “Stile” diffuso in tutto il mondo. È autore di molti saggi. Per la diffusione delle sue tecniche, a completamento del Centro di Ricerche Tecniche dell’Arte (costituito nel 1977 a Bergamo) nel 2003 ha fondato un’Accademia di Belle Arti on line (www.donizetti-museoscuola.it) che ha sede in Aquileia.

Foto: Mario Donizetti

2013

Roberto Francesco Labianca, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Ospedale Giovanni XXIII. Laureato in medicina e chirurgia con il massimo dei voti nel 1975, specializzato con lode in Oncologia nel 1978, in Allergologia e Immunologia nel 1981 ha conseguito l’idoneità nazionale a Primario nel 1989. Questa in estrema sintesi la formazione, cui segue una pagina intera per elencare le collaborazioni nazionali e internazionali, l’attività didattica e di ricerca, l’appartenenza a gruppi di lavoro, che già nel loro schematico elenco di sigle dicono anche una attenzione umana, affettiva e psicologica al malato, una rigorosa attenzione alla sua malattia, una continua ricerca per aggiungere tempo e qualità alla vita.

Foto: Roberto Labianca

Centrocampista dalle grandi doti atletiche (è stato maestro di sci e tennis – palleggiatore -, membro della nazionale giovanile di pattinaggio) e dalla discreta tecnica, Oscar Magoni, esordisce in prima squadra tra i dilettanti del Selvino, venendo subito notato dalla Romanese (Serie D). Passa poi al Leffe, con il quale viene promosso tra i professionisti. Ma la grande opportunità la offre l’Atalanta, che lo fa esordire in Serie A, facendogli compiere un “salto” di ben quattro categorie.. Si adatta subito ai grandi palcoscenici, contribuendo due anni più tardi al pronto ritorno dei nerazzurri in serie A., Da allora cambia numerose maglie, tra le quali il Bologna ed il Napoli (entrambe vestite per tre stagioni), il Genoa, l’Ancona e la Triestina, per poi concludere la carriera da calciatore alla Nuova Albano /Serie D. Intraprende poi la carriera di allenatore.

Foto: Oscar Magoni

Da sempre tra i principali sostenitori del Tennis Vip ma anche di tutto lo sport e in particolare dell’Atalanta di cui è sponsor e dirigente. Amico degli Amici dell’Atalanta ha fondato un Club a Telgate, il suo paese. Roberto Selini fa parte di Selini Group, un insieme di aziende integrate costituito per razionalizzare le risorse e coordinare le varie realtà. Oltre alla vendita ed al noleggio di carrelli elevatori, attrezzature, utensili, macchinari e compressori, il Gruppo offre anche un’assistenza totale, un programma di interventi completo e consegne di ricambi entro le 24 ore. Due generazioni al servizio delle imprese, dei privati, delle officine, indipendentemente dalle dimensioni del cliente. Un piccolo negozio di colorificio e ferramenta, fondato nel 1969, che si è ampliato con una sorta di gemmazione naturale, mentre nel tempo i cambiamenti e l’evoluzione dell’economia facilitavano la trasformazione in un gruppo di imprese.

Foto: Roberto Selini

2014

Tiziano Brugnoli, oltre tredici anni di amicizia con l’Accademia del tennis e un sottile “piacere” del tutto particolare: “La solidarietà del Vip vuol dire aiutare concretamente, non restare alle sole parole”. Costruire coi fatti per Brugnoli è una caratteristica da imprenditore. Il “suo” TB Group nato nel 2004 con
sede a Treviglio, produce presse, stampi e taglio laser che installa in tutta Europa. Con una parola d’ordine ”restare sul pezzo accanto al cliente”. È legato al Vip perché è solidarietà vera. “E poi perché il Vip fa le cose giuste e i risultati di vedono, si toccano. Solidarietà è una parola usata e spesso abusata da tanti ma in questo caso sono le cose concrete a dare peso alle parole”.

Foto: Tiziano Brugnoli, Giovanni Licini

Massimo Carrera (Sesto San Giovanni, classe 1964) collaboratore tecnico della Juventus con un passato da calciatore. Cresciuto nella Pro Sesto, fa il suo esordio in serie B nel 1985 con il Pescara. Successivamente gioca per cinque stagioni nel Bari, quindi passa (1991-1992) alla Juventus guidata da Giovanni Trapattoni. Viene convocato in Nazionale per un incontro amichevole. Dopo aver totalizzato 166 partite in bianconero, vinto uno Scudetto, Coppa Italia, Coppa UEFA, Super coppa Italiana, Champions League viene ceduto – estate 1996- all’Atalanta di cui diventa subito capitano e leader. A Bergamo diviene una bandiera per la grinta che mette in ogni gara. Lascia l’Atalanta nel 2003 per passare a Napoli e Treviso. A 41 anni firma con la Pro Vercelli. Lascia il calcio giocato a 44 anni. Assume il ruolo di coordinatore del Settore Giovanile della Juventus. Sostituisce Conte nella direzione tecnica della prima squadra all’inizio della stagione 2012-2013: fa il suo esordio sulla panchina bianconera nell’agosto 2012.

Foto: Massimo Carrera

Dott. Paolo Ferrazzi, direttore del Dipartimento cardiovascolare e dell’Unità struttura complessa di cardiochirurgia del “Papa Giovanni” fino al giugno 2013. Dal mese di luglio è direttore del Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica e le Cardiopatie Valvolari al Policlinico di Monza. Il dott. Ferrazzi è il cardiochirurgo che ha eseguito il primo trapianto di cuore e polmone in Italia nel 1991. Un uomo da 10.300 interventi chirurgici, tra cui 900 trapianti di cuore. Con lui, allievo di Lucio Parenzan e suo successore anche alla guida della International Heart School, si è chiusa a Bergamo l’era pionieristica della cardiochirurgia. A Bergamo dal 1972, appena laureato a Roma a 24 anni, ha trovato nei “Riuniti” una struttura dove fosse possibile fare il chirurgo come lui intendeva fare. La sua storia è così cominciata il primo luglio data della sua assunzione.

Foto: Paolo Ferrazzi

Il dott. Antonello Gavazzi dal 1999 direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Bergamo e dal 2013 direttore del Dipartimento Cardiovascolare. La sua carriera inizia nel 1974 come assistente medico incaricato nella Cardiologia del Policlinico S. Matteo di Pavia, poi assistente cardiologo di ruolo e aiuto corresponsabile. Dal 1985 al 1999 è responsabile dell’Unità Scompenso e Cardiomiopatie e responsabile per la Cardiologia del Programma Clinico di Trapianto di Cuore e di Polmone del Policlinico S. Matteo di Pavia. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1972 all’Università di Pavia e specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare nel 1975 e in Fisiopatologia e Fisiochinesiterapia Respiratoria nel 1988. Diplomato di Formazione Manageriale per Dirigenti di Struttura Complessa Area Ospedaliera nel 2002 alla Scuola di Direzione in Sanità I.R.E.F. e all’Università di Milano Bicocca. Svolge periodi di aggiornamento in USA al Cabrini Medical Center di New York, all’Ohio University di Columbus e alla Stanford University di Palo Alto.

Foto: Antonello Gavazzi

2015

Valter Bonacina cresce calcisticamente nel Cenate Sotto per poi giocare nella Virescit con la quale “scala” la C1. Viene ceduto all’Atalanta, fa il suo esordio in serie A, quindi passa alla Roma (tre stagioni, dal 1991 al 1994) prima di tornare a Bergamo. Diventa la bandiera nerazzurra con 331 presenze. Intraprende la carriera di allenatore col Settore Giovanile nerazzurro. Ritorna con la prima squadra come vice di Andrea Mandorlini, Delio Rossi e Stefano Colantuono. Torna al Settore Giovanile alla guida prima degli allievi regionali (2007-2009) e successivamente della Primavera. Nel gennaio 2010 eccolo ancora con la prima squadra sulla panchina del dimissionario Antonio Conte. Rieccolo con la Primavera prima di firmare, nel 2011, con il Foggia succedendo a Zeman. A fine stagione torna ad allenare la Primavera dell’Atalanta.

Foto: Valter Bonacina

Silvano De Rui, classe 1965, inizia l’attività di imprenditore prima della maggiore età. Segue corsi nel campo logistico e di management nello specifico settore del trasporto privato, per poi conseguire la laurea in economia. A 19 anni fonda la sua prima società. I suoi ambiti professionali oggi spaziano dal settore dei servizi (trasporti, noleggi e prestazioni di manodopera) alle attività editoriali, organizzative (consulenza alle aziende), culturali, sociali, ricreative (rivolte ai giovani e agli anziani), sportive ed agricole. È consigliere del gruppo S.I.T. servizi innovativi tecnologici all’interno di Confindustria Bergamo.

Foto: Silvano De Rui

Giuseppe Locatelli, trent’anni da primario di chirurgia pediatrica ai “Riuniti” (ora Papa Giovanni) di Bergamo. Bisturi d’oro, ma soprattutto, cuore d’oro unito ad incomparabile eccellenza professionale. “Lui fa bene tutto” così sostiene il dottor Giuseppe Remuzzi riferendo una certezza del dottor Lucio Parenzan. La passione per i bimbi che hanno bisogno della sua “arte” così sicura, mirata, perfetta, intuitiva e così amorevolmente dispiegata, continua a “vivere” nel “suo” reparto. Continua ad essere punto di riferimento per mamme e papà trepidanti per i loro piccoli, continua a tramandare l’esperienza a giovani desiderosi di impegnarsi e di spendersi, di procedere oltre come guardando i nuovi traguardi scientifici dall’alto delle sue spalle di gigante. Un gigante buono.

Foto: Giuseppe Locatelli

2016

Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, e responsabile del Patrimonio artistico del Gruppo Banco Popolare, un patrimonio di diecimila opere fra le quali mille possono considerarsi veri e propri capolavori. Nel suo fare c’è competenza e passione, c’è umanità, c’è interesse per la bellezza, per la cultura, per il territorio, per la città. Nei quattro ambiti in cui opera la Fondazione: l’arte (memorabile la mostra di Palma il Vecchio), la cultura, la ricerca medico-scientifica, la solidarietà sociale e il ripristino ambientale. Un impegno riconosciuto anche con l’onorificenza di Commendatore firmata dal Presidente Giorgio Napolitano.

Foto: Angelo Piazzoli

Nato il 17 settembre del 1959, laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 1985 all’Università degli Studi di Pavia, con la tesi: Infarto del Miocardio Acuto, il neo dottore Tespili si specializza in Cardiologia, con tirocinio pratico al San Matteo di Pavia. Per tre anni svolge l’attività di medico frequentatore della Unità Operativa di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo dove, con la Borsa di studio dell’Istituto Mario Negri di Milano, approfondisce anche lo studio GISSI-2. Uno studio seguito dal riconoscimento dell’Istituto Mario Negri, con possibilità di frequenza della Divisione di Cardiologia dell’Hammersmith Hospital di Londra. Dal 1989 al 1991 è assistente di cardiologia all’Ospedale di San Giovanni Bianco, con stage di specializzazione in cardiologia pediatrica all’Ospedale Necker di Parigi. Seguono quindici anni (1992-2006) agli Ospedali Riuniti di Bergamo con il ruolo di Dirigente Laboratorio di Diagnostica Interventistica Cardiovascolare. Sono anni di intenso lavoro avvalorati da studi, ricerche, stage come quello del 1996 alla Stanford University, con incarichi e interventi di Alta Specializzazione Fra i vari studi ai “Riuniti” di Bergamo, basti ricordare la partecipazione attiva al progetto di sviluppo di stent a rilascio controllato di farmaci, studi che, nel 2015, porteranno il professor Tespili a eseguire, primo in Italia, un impianto devices “Reducer”, quando ormai, dal 2006, ricopre la carica di Direttore di Unità complessa di Cardiologia all’Ospedale Bolognini di Seriate, con laboratorio di Emodinamica, Elettrofisiologia e Unità di Cura Coronarica. In questo interessante e attivo periodo, caratterizzato da partecipazione a studi nazionali ed internazionali e da un gran numero di pubblicazioni ad alto livello medico-scientifico, si traducono in anni di ricerca, di studi e di pratica, interventi di cui in parte si è già detto nell’intervista.

Foto: Maurizio Tespili

2017

Partito da calciatore-geometra e cresciuto grazie a tante grandi intuizioni. “Essere all’Atalanta ti trasmetteva un modello di comportamento: stile, educazione, rispetto”. “La riservatezza è un modo di fare, una scelta. Ho portato questo stile nelle mie aziende, chi lavora con noi capisce in fretta che preferiamo il fare al dire… In ogni aspetto della vita”. “Proveremo sempre a fare tutto nel segno della bellezza. Perché la bellezza è un obbligo. Continuo a pensarlo”.

Foto: Antonio Percassi

Direttore dell’Unità di Ematologia e del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Una carriera che gli è valsa il premio Golden Vip alla Ricerca scientifica dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Un riconoscimento assegnato a Rambaldi all’unanimità dalla commissione formata da Carlo Nicora, direttore generale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Francesco Locati del Bolognini di Seriate, Olivo Foglieni, vicepresidente di Confindustria Bergamo, Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, Giuseppe Panseri e Giovanni Licini

Foto: Alessandro Rambaldi

2018

Classe 1961, ultimo di cinque figli di una famiglia contadina, assunto subito dopo il militare
partendo dalla gavetta, oggi è a capo del Gruppo Fecs, holding da 300 milioni di fatturato e
sette stabilimenti produttivi in Italia e all’estero. Era il 1983 quando entrava in fonderia, nelle
Acciaierie Montello. L’applicazione, la fatica, i sacrifici. La crescita: nel 1999, tramite
un’operazione di management buyout, rileva il ramo d’azienda specializzato nel recupero e
nella valorizzazione di alluminio da rottame, rivoluzionando il settore.

Foto: Olivo Foglieni, Stefano Scaglia

È figlia d’arte, con un nonno, un padre e un fratello medici. Lascia Pontida per studiare Medicina a Pavia, al quinto anno sceglie di occuparsi di bambini, si specializza in Pediatria e poi in Allergologia. Segue il suo maestro, il professor Ugozio, e muove i primi passi all’Ospedale dei Bambini di Brescia. Oggi è membro del Direttivo della Società italiana di Neonatologia ed è fra le poche donne che dirigono un’Unità complessa al Papa Giovanni.

Foto: Carlo Nicora, Giovanna Mangili

2019

Storia di un’impresa bergamasca: «Qualità, tradizione, famiglia. E impegno nel sociale». Ha visto cambiare il mondo dell’imprenditoria
dai negozi della «sciura Maria» alla grande distribuzione. Lo ha fatto col sorriso, sereno come i raggi di sole che brillano nel logo dell’azienda a cui ha dedicato la vita, e con l’impegno di chi ancora oggi all’azienda dà l’anima. Adriano Latini ha un piglio energico e affabile forgiato dalla passione per il proprio lavoro.

Foto: Adriano Latini

Artista. Questa è la parola con cui mi sento di descrivere il professor Martino Introna in seguito al nostro incontro. Sembra paradossale, lo
so, per un uomo di scienza con un curriculum come il suo. Dirigente Medico del Centro di Terapia Cellulare “G. Lanzani” e Docente all’Università Milano – Bicocca, ha lavorato come ricercatore qui in Italia, al Mario Negri, ad Heidelberg in Germania e alla Duke University negli Stati Uniti. Il suo laboratorio è uno dei pochi in Italia in grado di sviluppare nuove strategie terapeutiche mediante l’utilizzo di terapie cellulari innovative, come l’immunoterapia dei tumori con CAR-T. Dietro tutto questo c’è un grande appassionato di chitarra e di De Andrè, un pittore, un amante della lettura e soprattutto uno studioso che vede la ricerca scientifica come la forma più libera di creatività e sperimentazione. Un artista insomma.

Foto: Martino Introna

2022

Lo conosciamo tutti a Bergamo, Michele Colledan. Lo conosciamo per via dei suoi trapianti, per il suo lavoro in ospedale, perché ha salvato tante persone. E pure lo conosciamo per la sua rock band di medici. L’Accademia dello sport lo ha premiato e ha deciso di intervistarlo, di fargli raccontare alcuni momenti della sua vita.

Foto: Michele Colledan

Alla guida di un gruppo di circa tremila persone in totale, nel mondo. Mille e cinquecento in Italia, di cui mille e duecento in Bergamasca, in particolare in Valle Seriana Angelo Radici non è soltanto un industriale tra i più importanti della nostra terra, è anche un grande sportivo. Ha fatto di tutto: dallo sci, all’enduro, al ciclismo, allo sci di fondo… e con ottimi risultati. L’Accademia dello Sport e della Solidarietà ha deciso di designarlo con Michele Colledan uomo dell’anno. Abbiamo fatto con lui una lunga chiacchierata, pochi giorni prima che l’epidemia di Coronavirus esplodesse in tutta la sua tragicità. Eravamo ai primi di marzo, nel suo studio di Gandino, e Angelo Radici era già attento ai pericoli dell’epidemia: da buon
imprenditore, guardava lontano. Le prime domande proprio la situazione che in quei momenti si andava delineando.

Foto: Angelo Radici